Tremonti? No grazie
Vado controcorrente e dico la mia su Tremonti...
Il ministro Tremonti e´una persona intelligente, su questo non ci piove. E´un abilissimo creatore di consenso, esperto navigatore finanziario con grandi capacita´di repentini cambi di rotta, che sa associare mirabilmente alla rarissima dote di riuscire a farli passare come coerenza o addirittura come avveramento delle sue stesse previsioni. Questo e´un grandissimo valore aggiunto che lo fa ammantare quasi di virtu´simil-profetiche (l`avevo previsto, l´ avevo detto...) e porta tutti ad osannarlo (se non ci fosse lui...) o quantomeno a rispettarlo. Ma e´veramente cosi`?
Non lo credo affatto. E lo spiego.
1) Il Signor Tremonti negli ultimi 10 anni e´stato super-ministro dell' economia per quasi 8 anni. Lo e´tuttora.
2) Dico super-ministro in quanto non ci si deve scordare che il ministero dell´economia ha raggruppato in uno solo le funzioni ed i poteri che erano suddivisi in ben tre vecchi ministeri della cosiddetta I repubblica: finanze. bilancio e tesoro. Quindi un ministro con grandissimo potere e grandissima influenza decisionale, come mai in passato.
3) Le sue responsabilita´sono quindi notevoli come diretta conseguenza dei poteri e delle funzioni attribuiti al suo ministero ed al tempo (8 anni su dieci) durante il quale li ha esercitati, e continua ad esercitarli.
4) La sua coerenza e´pari alle sue presunte capacita´predittive (cioe´prossima allo zero per me).
Mi spiego. Tremonti e´stato ( vado a memoria) uno degli inventori e gran sostenitore della cosiddetta "finanza creativa" nei primi anni di questo secolo: era un "mercatista" convinto, almeno allora, tanto da inondare di cartolarizzazioni e alambicchi finanziari ogni cosa, ma all´epoca l´onda era questa...bravo, applausi da tutti...basta tasse, liberalismo, ecc. ecc.. Contemporaneamente teneva per il popolino il barattolo di pomodori Cirio sulla sua scrivania e sparava peste e corna sulle truffe finanziarie: non mi risulta alcun provvedimento concreto contro tali truffe, anzi, si e´andati poi a depenalizzare il falso in bilancio... e avanti cosi´...col barattolo sulla scrivania e Cragnotti che se la ride ora piu´di prima.
Aggiungo: se non mi sbaglio era uno dei piu´euro-scettici; evidentemente nostalgico delle virtu´svalutative della vecchia lira, non mancava occasione per criticare l´euro, gli euro-tecnocrati e quant´altro...ora pare sia diventato un paladino dell´euro medesimo, da difendere ad ogni costo contro i barbari speculatori...mah...misteri dell´alta finanza.
Poi ci furono gli anni del post-11 settembre, e Tremonti studiava, scriveva e studiava: in realta´forse tirava a campare in attesa di capire dove andava la prossima onda. Ma fino a luglio 2008 (mentre Lehman era gia´li´bella pronta a esplodere con tutto il resto della finanza derivata, o meglio, creativa) non aveva capito un bel nulla: si lancio´infatti convintamente contro le inique ed odiose banche con la famosa " Robin Hood tax"....qua non credo serva aggiungere altro, qualcuno sa che fine ha fatto questa grandiosa tax?
Pochi mesi dopo il mondo fu infatti sull´orlo del crack bancario e finanziario globale e si scopri´... udite, udite... che Tremonti l´aveva previsto!
Bravo, bravo, ancora applausi: basta mercatismo, qui ci vuole lo Stato...ci vuole addirittura una nuova Bretton Woods ( lo disse veramente, ottima proposta, pensai, magari farla prima...) .
E ora , siamo all´oggi: tutti lo rispettano finora, io compreso, per " aver saputo tenere la barra dritta" con i conti dello Stato. Sinceramente lo spero, ma ho più dubbi che certezze...opinioni personali.
Tremonti ha evocato di recente i "mostri dei videogiochi" per dare un' immagine d´impatto tecnomediatico della crisi. E´molto suggestiva e anche affascinante, senza dubbio, ma che non sia l´inizio di un tentativo di scaricare sul mostro del videogioco le responsabilita´ di una crisi che è reale, nella sua " mostruosità"...
Il semplice ministro signor Tremonti, e questo vale per qualsiasi ministro in qualsiasi stato che voglia chiamarsi democratico, le sue responsabilita´ per lo stato delle nostre finanze le ha volute, le ha ottenute, a lui competono (finché lì resterà) e di queste ne risponde e ne deve rispondere. Poi che di lui ci si debba ciecamente fidare...beh... ognuno e´ libero di farsi la sua idea...