Macroeconomia Crisi finanziaria e sviluppi

Stock, lasciando stare qualsiasi considerazione di carattere politico...
Lezioni dagli USA non ne accetto.
Soprattutto non di carattere finanziario.
Soprattutto non dopo tutto il casino che hanno combinato.

Pensi che sbagli? ;)

come sai con me sfondi un portone spalancato :)
se addirittura in USA si comportano in quel modo credo si potesse fare di meglio da noi ... magari qualche lezione tributaria :)

difensore di interessi loschi in ticino ... aridanghete ... quando mai ?
ci son cose che non puoi dire, però ti vanti di pubblicare nel sito articoli di Tuor accessibili solo ad abbonati ... bisogna esser prudenti col copyright :)
a me piacciono i complottisti, i tentativi di 'spiegare' fatti strani, coincidenze curiose ... si sa
 
difensore di interessi loschi in ticino ... aridanghete ... quando mai ?


ci son cose che non puoi dire,



però ti vanti di pubblicare nel sito articoli di Tuor accessibili solo ad abbonati ... bisogna esser prudenti col copyright :)

MI VANTO ????????????????????????????????????????''
mi hai accusato di unicità di quote ed io ho spiegato perché li linkavo


la biscia che è in te, quando sei in difficoltà

é qui riassunta

leggete bene, utenti,il subliminale
 
come sai con me sfondi un portone spalancato :)
se addirittura in USA si comportano in quel modo credo si potesse fare di meglio da noi ... magari qualche lezione tributaria :)

No Stock, ribadisco la mia posizione: nessuna lezione utile può venire da chi ci ha cacciati in questo disastro.
Sono andati avanti finora sfruttando le loro enormi risorse, indebitandosi fino al collo e divorando il loro stesso futuro.
Tutt'ora non hanno fatto alcuna riforma che possa evitare il ripetersi di quanto abbiamo visto.
Noi siamo inguaiati nella misura in cui abbiamo seguito il loro modo di fare. Quando e dove abbiamo camminato sulla nostra strada, siamo stati in grado di tenere la barra dritta meglio di molti altri.
Per il resto, può piacere o non piacere, così come il governo di cui fa parte, ma se devo scegliere un ministro del Tesoro e la mia scelta si limita a Tremonti e Geithner mi tengo il primo tutta la vita... ;)
 
Tremonti? No grazie

Vado controcorrente e dico la mia su Tremonti...

Il ministro Tremonti e´una persona intelligente, su questo non ci piove. E´un abilissimo creatore di consenso, esperto navigatore finanziario con grandi capacita´di repentini cambi di rotta, che sa associare mirabilmente alla rarissima dote di riuscire a farli passare come coerenza o addirittura come avveramento delle sue stesse previsioni. Questo e´un grandissimo valore aggiunto che lo fa ammantare quasi di virtu´simil-profetiche (l`avevo previsto, l´ avevo detto...) e porta tutti ad osannarlo (se non ci fosse lui...) o quantomeno a rispettarlo. Ma e´veramente cosi`?
Non lo credo affatto. E lo spiego.
1) Il Signor Tremonti negli ultimi 10 anni e´stato super-ministro dell' economia per quasi 8 anni. Lo e´tuttora.
2) Dico super-ministro in quanto non ci si deve scordare che il ministero dell´economia ha raggruppato in uno solo le funzioni ed i poteri che erano suddivisi in ben tre vecchi ministeri della cosiddetta I repubblica: finanze. bilancio e tesoro. Quindi un ministro con grandissimo potere e grandissima influenza decisionale, come mai in passato.
3) Le sue responsabilita´sono quindi notevoli come diretta conseguenza dei poteri e delle funzioni attribuiti al suo ministero ed al tempo (8 anni su dieci) durante il quale li ha esercitati, e continua ad esercitarli.
4) La sua coerenza e´pari alle sue presunte capacita´predittive (cioe´prossima allo zero per me).
Mi spiego. Tremonti e´stato ( vado a memoria) uno degli inventori e gran sostenitore della cosiddetta "finanza creativa" nei primi anni di questo secolo: era un "mercatista" convinto, almeno allora, tanto da inondare di cartolarizzazioni e alambicchi finanziari ogni cosa, ma all´epoca l´onda era questa...bravo, applausi da tutti...basta tasse, liberalismo, ecc. ecc.. Contemporaneamente teneva per il popolino il barattolo di pomodori Cirio sulla sua scrivania e sparava peste e corna sulle truffe finanziarie: non mi risulta alcun provvedimento concreto contro tali truffe, anzi, si e´andati poi a depenalizzare il falso in bilancio... e avanti cosi´...col barattolo sulla scrivania e Cragnotti che se la ride ora piu´di prima.
Aggiungo: se non mi sbaglio era uno dei piu´euro-scettici; evidentemente nostalgico delle virtu´svalutative della vecchia lira, non mancava occasione per criticare l´euro, gli euro-tecnocrati e quant´altro...ora pare sia diventato un paladino dell´euro medesimo, da difendere ad ogni costo contro i barbari speculatori...mah...misteri dell´alta finanza.
Poi ci furono gli anni del post-11 settembre, e Tremonti studiava, scriveva e studiava: in realta´forse tirava a campare in attesa di capire dove andava la prossima onda. Ma fino a luglio 2008 (mentre Lehman era gia´li´bella pronta a esplodere con tutto il resto della finanza derivata, o meglio, creativa) non aveva capito un bel nulla: si lancio´infatti convintamente contro le inique ed odiose banche con la famosa " Robin Hood tax"....qua non credo serva aggiungere altro, qualcuno sa che fine ha fatto questa grandiosa tax?
Pochi mesi dopo il mondo fu infatti sull´orlo del crack bancario e finanziario globale e si scopri´... udite, udite... che Tremonti l´aveva previsto!
Bravo, bravo, ancora applausi: basta mercatismo, qui ci vuole lo Stato...ci vuole addirittura una nuova Bretton Woods ( lo disse veramente, ottima proposta, pensai, magari farla prima...) .
E ora , siamo all´oggi: tutti lo rispettano finora, io compreso, per " aver saputo tenere la barra dritta" con i conti dello Stato. Sinceramente lo spero, ma ho più dubbi che certezze...opinioni personali.
Tremonti ha evocato di recente i "mostri dei videogiochi" per dare un' immagine d´impatto tecnomediatico della crisi. E´molto suggestiva e anche affascinante, senza dubbio, ma che non sia l´inizio di un tentativo di scaricare sul mostro del videogioco le responsabilita´ di una crisi che è reale, nella sua " mostruosità"...
Il semplice ministro signor Tremonti, e questo vale per qualsiasi ministro in qualsiasi stato che voglia chiamarsi democratico, le sue responsabilita´ per lo stato delle nostre finanze le ha volute, le ha ottenute, a lui competono (finché lì resterà) e di queste ne risponde e ne deve rispondere. Poi che di lui ci si debba ciecamente fidare...beh... ognuno e´ libero di farsi la sua idea...:D
 
allora

tra il 'rimpatrio' statunitense e quello nostrano scelgo tutta la vita quello statunitense, il nostrano è fuori discussione un regalo ai ladri

Tremonti, il libro bianco le due aliquote 23% e 33% i fondi dormienti ecc. ... tutti pii desideri, quello che prometti poi lo devi mantenere altrimenti lascia perdere ...


la questione fiat ... AAA aspiranti schiavi padrone molto umano cerca ... si cerca di mettere contro i lavoratori ... sta passando il metodo ... diventerà la norma anche da noi ... vuoi lavorare alle mie umane condizioni o vuoi morir di fame ?


Pubblichiamo La lettera di un gruppo di lavoratori della fabbrica di Tychy, in Polonia, ai colleghi di Pomigliano d'Arco. La lettera è stata mandata primadel referendum del 22 giugno, ma il messaggio rimane ugualmente attuale e significativo.


La Fiat gioca molto sporco coi lavoratori. Quando trasferirono la produzione qui in Polonia ci dissero che se avessimo lavorato durissimo e superato tutti i limiti di produzione avremmo mantenuto il nostro posto di lavoro e ne avrebbero creati degli altri. E a Tychy lo abbiamo fatto. La fabbrica oggi è la più grande e produttiva d'Europa e non sono ammesse rimostranze all'amministrazione (fatta eccezione per quando i sindacati chiedono qualche bonus per i lavoratori più produttivi, o contrattano i turni del weekend) A un certo punto verso la fine dell'anno scorso è iniziata a girare la voce che la Fiat aveva intenzione di spostare la produzione di nuovo in Italia. Da quel momento su Tychy è calato il terrore. Fiat Polonia pensa di poter fare di noi quello che vuole. L'anno scorso per esempio ha pagato solo il 40% dei bonus, benché noi avessimo superato ogni record di produzione. Loro pensano che la gente non lotterà per la paura di perdere il lavoro. Ma noi siamo davvero arrabbiati.Il terzo "Giorno di Protesta" dei lavoratori di Tychy in programma per il 17 giugno non sarà educato come l'anno scorso. Che cosa abbiamo ormai da perdere? Adesso stanno chiedendo ai lavoratori italiani di accettare condizioni peggiori, come fanno ogni volta. A chi lavora per loro fanno capire che se non accettano di lavorare come schiavi qualcun altro è disposto a farlo al posto loro. Danno per scontate le schiene spezzate dei nostri colleghi italiani, proprio come facevano con le nostre. In questi giorni noi abbiamo sperato che i sindacati in Italia lottassero. Non per mantenere noi il nostro lavoro a Tychy, ma per mostrare alla Fiat che ci sono lavoratori disposti a resistere alle loro condizioni. I nostri sindacati, i nostri lavoratori, sono stati deboli. Avevamo la sensazione di non essere in condizione di lottare, di essere troppo poveri. Abbiamo implorato per ogni posto di lavoro. Abbiamo lasciato soli i lavoratori italiani prendendoci i loro posti di lavoro, e adesso ci troviamo nella loro stessa situazione. E' chiaro però che tutto questo non può durare a lungo. Non possiamo continuare a contenderci tra di noi i posti di lavoro. Dobbiamo unirci e lottare per i nostri interessi internazionalmente. Per noi non c'è altro da fare a Tychy che smettere di inginocchiarci e iniziare a combattere. Noi chiediamo ai nostri colleghi di resistere e sabotare l'azienda che ci ha dissanguati per anni e ora ci sputa addosso. Lavoratori, è ora di cambiare.


Era un impiegato di sesto livello e lavorava alla Fiat di Torino da due anni: ora l’azienda lo ha licenziato. Il motivo? La diffusione di questa mail dei lavoratori polacchi di Tichy usando la mail aziendale. L’uomo si chiama Pino Capozzi ed è un tecnico di 33 anni delegato della Fiom dell’Engineering and design di Mirafiori. Per la fiat "si tratta di una palese violazione del regolamento aziendale sull'uso della posta interna" e lo ha licenziato ritenendo che il gesto del dipendente sia la manifestazione di un atteggiamento «denigratorio» nei propri confronti.


venuti a sapere del licenziamento i lavoratori polacchi fanno un altro volantino

Colleghi di Fiat Italia, noi ammiriamo enormemente la vostra lotta contro gli attacchi alle vostre condizioni di lavoro e i vostri diritti fondamentali.
Il licenziamento di Pino Capozzi mostra la vera natura dell'azienda per cui lavoriamo. E' un attacco al diritto basilare dei lavoratori di poter protestare e dissentire con le scelte della dirigenza.
Stiamo assistendo alla crescita di un nuovo totalitarismo - quello che viene chiamato "Corporate Power". Nei luoghi in cui i lavoratori sono troppo deboli per resistere esso si configura come un vero e proprio sistema di terrore. Disgraziatamente i sindacati qui a Tychy hanno deciso che noi dobbiamo starcene tranquilli, da bravi servi, e pregare Fiat di non toglierci il lavoro.
Ma alcuni di noi domani lavoreranno molto, molto lentamente. Sarà un piccolo segno di solidarietà verso di voi.

Tychy, 15 luglio 2010
 
Ultima modifica di un moderatore:
rimostranze all'amministrazione (fatta eccezione per quando i sindacati chiedono qualche bonus per i lavoratori più produttivi, o contrattano i turni del weekend) A un certo punto verso la fine dell'anno scorso è iniziata a girare la voce che la Fiat aveva intenzione di spostare la produzione di nuovo in Italia. Da quel momento su Tychy è calato il terrore. Fiat Polonia pensa di poter fare di noi quello che vuole. L'anno scorso per esempio ha pagato solo il 40% dei bonus, benché

spostare la produzione in Italia? Sì, del nuovo modello della Panda. Letta così, sembrerebbe che Tychy sia destinato a chiudere. Ma in realtà a Tychy producono anche la 500, la Ford Ka e l'anno prossimo dovrebbe arrivare anche la Lancia Ypsilon. Quindi la notizia in sé (incompleta) è una palla. Poi sul resto (bonus ecc...) non dico niente, non ho informazioni per giudicare, magari è tutto verissimo. Però come sempre ognuno (fiat da una parte, operai dall'altra) tira l'acqua al suo mulino, e la verità probabilmente è nel mezzo.
 
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