Macroeconomia Crisi finanziaria e sviluppi

La manovra tremontiana...

Solito gioco delle tre carte? :D

Lavoce.info - ARTICOLI - VIRTUOSI E LAZZARONI DEI TAGLI DI BILANCIO

di Paolo Manasse 27.07.2010
È proprio vero, come afferma il ministro Tremonti, che la manovra economica del Governo italiano è in linea con quanto fanno gli altri paesi europei? Passando in rassegna i tagli di bilancio dei paesi dell'Unione e mettendoli a confronto con un benchmark europeo, possiamo assegnare ad ognuno la patente di "virtuoso" o di "lazzarone". E risulta evidente che l'Italia, purtroppo, si comporta peggio degli altri.

“La manovra economica è in linea con quanto gli altri paesi europei stanno facendo…e non ci sarà affatto bisogno di misure aggiuntive…”. Così ha dichiarato nei giorni scorsi il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, in diverse interviste alle principali reti televisive. Purtroppo, se guardiamo con attenzione i dati, queste affermazioni non appaiono realistiche. Un’attenta lettura di quest’ultimi suggerisce al contrario che per “essere in linea”con gli altri paesi europei l’Italia dovrebbe predisporre tagli aggiuntivi sostanziali, circa 2,5 punti percentuali di Pil nel periodo 2010-2015. Vediamo perché.
CHI HA TAGLIATO DAVVERO IN EUROPA
La prima colonna della Tabella 1 mostra i tagli di bilancio programmati per il periodo 2010-15 nei paesi della zona dell’euro ed in Gran Bretagna (fonte: Cesifo). Lo sforzo complessivo di consolidamento fiscale è sostanziale (si veda l’ultima riga), circa 4,2 punti percentuali di Pil europeo in cinque anni, e risulta per lo più concentrato nel 2011-13. Sarebbe però sbagliato attribuire la patente di “lazzarone” o “virtuoso” ad un paese semplicemente confrontandone lo sforzo di aggiustamento con quanto fatto in Europa. In questo modo saremmo portati ad attribuire erroneamente la patente di lazzarone a paesi come la Germania e l’Olanda, che, come vedremo, lazzaroni non sono affatto.
Per confrontare i piani di rientro dei diversi paesi dobbiamo valutare la posizione di ciascuno in merito (almeno) al saldo primario di bilancio e al debito pubblico. Prendiamo per esempio l’Italia. Il Pil del nostro paese rappresenta il 14,2 per cento del Pil europeo (zona euro più Gran Bretagna, si veda l’ultima colonna della tabella), mentre il debito pubblico italiano costituisce quasi il 24 percento del debito europeo in circolazione. Sembrerebbe allora ragionevole che l’aggiustamento di bilancio che “spetta” all’Italia debba essere più elevato del magro 1,6 percento di Pil previsto per il 2010-15 (prima colonna della tabella), già ben al di sotto di quanto fatto in Europa (4,2 per cento). D’altro canto, l’Italia è messa molto meglio della maggior parte dei suoi partner europei quanto ad avanzo primario: questo supera di ben 4 punti di Pil il saldo medio europeo (terza colonna nella tabella). Da questo punto di vista, dunque, l’aggiustamento che tocca all’Italia dovrebbe essere più basso. Ma allora come mettere insieme tutti questi elementi, in parte contraddittori? Quello di cui abbiamo bisogno è un benchmark europeo.
Tavola 1: Tagli di Bilancio, Debiti e Deficit in Europa
Fonte: calcoli dell’autore su dati CESIFO, OECD Economic Outlook, EIU



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Il punto è che dobbiamo paragonare la manovra di aggiustamento di bilancio del paese “A” con quella che un “paese europeo medio” avrebbe scelto se avesse avuto gli stessi fondamentali economici di A nel 2009 (e cioè, a parità di bilancio primario, debito pubblico, apprezzamento del tasso di cambio reale, saldo delle partite correnti e tasso di disoccupazione).(1)
I risultati di questo esercizio (in due versioni, la prima in cui si esclude la Grecia nel calcolo del benchmark, e la seconda in cui la si include) sono illustrati nella Figura 1. Per ciascun paese, una barretta positiva/negativa misura di quanti punti di Pil la manovra prevista è in eccesso/difetto rispetto all’Europa, rappresentata dall’origine del grafico. Dalla figura emerge chiaramente l’identità dei paesi virtuosi e dei lazzaroni. Tra i primi, il Belgio (i tagli di bilancio previsti eccedono quelli europei, a parità di fondamentali, di 1,5 – 1,8 punti di Pil per il 2010-15), l’Olanda e la Germania (con tagli in eccesso compresi tra +0,4 - 1 punti di Pil), e, sorprendentemente, il Portogallo (+1-1,9 per cento), la Spagna (+0,8-1,3 per cento), e la Grecia (+ 0,7 punti di Pil). La Gran Bretagna appare in linea con la media Eu, quando si include la Grecia nel benchmark, mentre risulta tra i virtuosi (+1,8 punti di Pil) quando la si esclude. L’Irlanda risulta un paese lazzarone solo per il fatto che i tagli di bilancio sono avvenuti prima del 2010 e dunque non sono qui presi in considerazione.
Ci sono due piccoli lazzaroni e un grande lazzarone. I piccoli sono l’Austria, la cui minuscola manovra di aggiustamento (inferiore di 0,9 punti di Pil a quella europea) non appare giustificata dai suoi fondamentali, e la Slovacchia (-0,8-1,4 per cento ). Il grande lazzarone è l’Italia: ai livelli attuali di fondamentali per essere in linea con l’Europa il nostro paese dovrebbe metter in cantiere tagli addizionali di bilancio per 2,4-2,7 punti di Pil nel prossimo quinquennio.
Fonte: Calcoli dell’autore



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CONCLUSIONI
Le lezioni da trarre sono le seguenti: Grecia, Portogallo e Spagna, i paesi che i mercati finanziari hanno preso di mira ritenendoli i più vulnerabili, hanno programmato misure draconiane che gli altri europei, se avessero fondamentali paragonabili (ma potendo pagare spread molto inferiori!) neppure si sognerebbero. Germania e l’Olanda sono i paesi virtuosi, ma con moderazione. Tra i paesi ad alto debito, il Belgio eccede in disciplina, probabilmente per tentare con tutte le sue forze di non finire nel club dei Piigs. L’Italia, caro ministro, è il grande lazzarone: per il momento (speriamo che) se la cava...

1) In pratica, nonostante il limitato numero di osservazioni faccio una regressione in cui la variabile dipendente è l’aggiustamento previsto per il 2010-15, le variabili dipendenti sono i seguenti “fondamentali” nel 2009: il rapporto saldo primario/PIL, il rapporto debito pubblico/PIL, l’apprezzamento del cambio reale tra 2005 e 2009, il rapporto tra saldo delle partite correnti e PIL ed il tasso di disoccupazione. Nella prima specificazione includo una variabile dummy per la Grecia, nella seconda no. L’eccesso di aggiustamento che compare nella figura per ogni paese è dato dalla differenza tra aggiustamento attuale e quello previsto, nelle due diverse specificazioni.
 
non ci si crede ...
i rimborsi delle assicurazioni vita statunitensi sono solo cambiali .... non soldi ... senza alcuna garanzia .. un mercato da oltre 19 mila miliardi ... se parecchi statunitensi leggono questo articolo Fallen Soldiers' Families Denied Cash as Insurers Profit - Bloomberg potrebbe giustamente nascere un fuggi fuggi generale

ormai le cambiali stanno diventando la regola negli USA Schwarzenegger declares California fiscal emergency | Reuters


ci vuole un 'coordinated loan massacre' ... azz ... http://blog.ml-implode.com/2010/07/...-of-debt-kamikaze-hell-approaches-us-all-but/
 
Geller ... 'fabbrica Italia' ...


TORINO (MF-DJ)--"Fabbrica Italia non e' un accordo. E' un nostro progetto. Non e' stato concordato ne' con il mondo politico ne' con il sindacato. Per questo e' incredibile la pretesa che ho sentito piu' volte rivolgere alla Fiat di rispettare un presunto accordo. Non c'e' stato nessun accordo, aldila' di quello di Pomigliano".

Lo ha detto l'a.d. di Fiat, Sergio Marchionne, nel corso dell'incontro con istituzioni e sindacati a Torino, aggiungendo che "Fabbrica Italia e' nata dalla nostra volonta' di trasformare l'Italia in una base strategica per la produzione e le esportazioni di vetture".

"Siamo l'unica impresa che ha deciso di investire in questo Paese in modo strutturale. La sola cosa che abbiamo chiesto e' di avere piu' affidabilita' e piu' normalita' in fabbrica. Da qualcuno ci siamo sentiti rispondere che stiamo ricattando i lavoratori, violando la legge o addirittura la Costituzuione. Non voglio piu' commentare assurdita' del genere", ha sottolineato il top manager.


ora ... tu che credi alle boiate che ti spara il maglione ambulante ... mi spieghi come mai se vuol tanto produrre in Italia le auto elettriche che sono il futuro oramai prossimo le fa in USA coi soldi che gli passa Obama, chiude Termini Imerese, mettendo solo 350 milioni fa un investimento da un miliardo in Serbia per produrre le vetture che sostituiscono l'intera produzione di Mirafiori, Pomigliano se ne parla tra due anni dopo due anni di cig ...

azzardo una previsione ... entro due anni, secondo me entro un anno, la fiat non è più una fabbrica italiana e salta pure Pomigliano ... i pagliacci che ti son tanto cari si godranno tranquilli i soldi che te ed io gli abbiamo regalato in tanti anni e loro si son messi in saccoccia invece che investire in azienda ... come si sa PSA BMW ecc. il grosso lo fanno in patria e le retribuzioni nette dei loro operai sono superiori a quelle degli operai fiat nonostante il fatto indiscutibile che il cuneo fiscale francese e quello tedesco è peggio del nostro ....


la faccenda è molto grave è credo proprio finirà anche male ... e i nostri inverecondi politici, 'opposizione' (mai esistita) compresa, tacciono

"Cammini come un cieco e vai a sbattere contro le porte che si aprono e si chiudono col denaro." :cool:

Non è questione di etica, di politica, o quant'altro ...
"E' solo questione di denaro ragazzo! Il resto è conversazione."

Quanto a noi forumisti, dobbiamo valutare se investire o meno sulla nuova realtà Fiat che Marchionne sta delineando da alcuni mesi ...
Io credo che, almeno in finanza, valga la pena mettersi coi vincenti, anzichè perdere tempo con gli sfi.ga.ti che si piangono addosso senza speranza, coraggio e dignità ... proprio quel che occorre, invece, per affrontare la dura "lotta quotidiana per la vita" ... ! :-o
 
"Cammini come un cieco e vai a sbattere contro le porte che si aprono e si chiudono col denaro." :cool:

Non è questione di etica, di politica, o quant'altro ...
"E' solo questione di denaro ragazzo! Il resto è conversazione."

Quanto a noi forumisti, dobbiamo valutare se investire o meno sulla nuova realtà Fiat che Marchionne sta delineando da alcuni mesi ...
Io credo che, almeno in finanza, valga la pena mettersi coi vincenti, anzichè perdere tempo con gli sfi.ga.ti che si piangono addosso senza speranza, coraggio e dignità ... proprio quel che occorre, invece, per affrontare la dura "lotta quotidiana per la vita" ... ! :-o

I vincenti vanno e vengono ... :lol::lol::lol:, intanto mentre Ford e GM sembrano prendere il largo mi pare che Chrysler sia ancora al palo :-o.
 
miiiihhhh ... parlare di questioni di finanza .... nessuno in genere controbatte ... con chi parlo ? il 'libero mercato' di cui si straparla a vanvera è già stato dimostrato da anni 'matematicamente' che non funziona (vedi allegato) ... di che vogliamo parlare ?
qui si tratta di persone e di magnaccia ... direi proprio nient'altro
il mondo funziona male, i magnaccia ingrassano sempre più e tutti ci si impoverisce ... non può funzionare, non può reggere
la fiat fra due mesi assume FUORI dai contratti nazionali ... FUORI perchè l'accordo stipulato con sindacati venduti VIOLA la COSTITUZIONE come GIUSTAMENTE sottolineato da fiom
la fiat ha distrutto il contratto nazionale, il diritto di sciopero non esiste più fra due mesi

allearsi e seguire i vincenti ... la storia è piena di 'seguaci' ... parecchi hanno letteralmente perso la testa un paio di secoli fa in Francia :rolleyes:
 

Allegati

Se Marchionne va in Serbia a produrre automobili non è per colpa delle relazioni sindacali: era già una decisione presa da mesi e concordata con il governo di Belgrado nel corso di frequenti visite.
Lì, gli operai, costano poco ...
Che ci siamo incamminati su una china pericolosa sono d'accordo con te, l'attuale classe dirigente Fiat a poco da spartire con la realtà torinese (e italiana) in questo le altre case automobilistiche europee hanno più senso di appartenenza.
Certamente la vicenda di Termini Imerese prima e di Pomigliano adesso, sembra offrire su un piatto d'argento, a Marchionne, pretesti per decisioni assunte da tempo.

vero che la Serbia era decisa da mesi, ma lo spostamento della L0 da Mirafiori è dovuto solo ad opportunismo contingente, ovvero incasso dei finanziamenti in tempi più brevi (visto che Fiat investe circa il 30% mentre il resto viene da Stato serbo e Bei).
Alla fine il vizietto dei finanziamenti resta - ma lo è stato anche per le case tedesche nei primi anni 90 con la Germania dell'Est: tutti gli stabilimenti sorti là mica li hanno pagati di tasca loro!

La vettura destinata originariamente per Serbia è ancora indietro, quindi si tratta solo di uno switch. Il modello che prima doveva andare in Serbia finisce a Mirafiori. Solo che c'è un gap di qualche mese.
Ora però si sta strumentalizzando tale situazione politicamente per il braccio di ferro con i sindacati. Questa è una storia già scritta sia da parte dei sindacati sia da parte Fiat, gli uni recitano il ruolo e salvano la faccia, l'azienda cerca di tirarci fuori tutto quanto può, da stato, regione, comune e dipendenti.
Non mi pare cambiato molto rispetto al passato.
 
Se leggi qualche report recente sulle vendite e sui bilanci Chrysler ... allora ti accorgerai che ... al palo ci sei rimasto solo tu e il tuo "mi pare" ... :lol:

I progressi compiuti da Chrysler superano le attese. Buona la prima trimestrale con un ritorno all'utile di 143 milioni. A maggio Chrysler, inoltre, ha restituito al Tesoro americano e al Fondo Salvaimprese 3,4 MLD di dollari.
Il rapporto di Bloom e Montgomery segnala che c'è ancora molto da fare.
 

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