stockuccio
Guest
che pena .....
http://www.ansa.it/opencms/export/s...aassociare/visualizza_new.html_931492805.html
PARADISI FISCALI, PROTESTA DEI PAESI EUROPEI IN LISTA GRIGIA
PRAGA - I paesi europei inclusi nella ''lista grigia'' dei paradisi fiscali stilata dall'Ocse in occasione del G20 di Londra protestano per il metodo usato dall'organizzazione e per il trattamento di favore riservato agli Stati Uniti ma annunciano impegni e accordi per uscire dalla situazione al piu' presto . La lista grigia, che comprende 38 paesi fra cui il Lussemburgo, l'Austria e il Belgio, elenca quei paesi che pur essendosi impegnati nel rispetto delle regole dell'Ocse non le hanno applicate nella sostanza.
A questa si affianca una lista nera che comprende Costa Rica, Malaysia per il suo territorio di Labuan, Filippine. L' Uruguay, in un primo tempo incluso nell'elenco, e' stato poi ritirato dall'Ocse. All'Ecofin informale in corso a Praga il presidente dell'Eurogruppo Jean Claude Juncker, che e' anche primo ministro del Lussemburgo, si e' trovato nella scomoda situazione di ''imputato'', sedendo allo stesso tavolo di Francia e Germania, i paesi che, alle prese con forti spese del bilancio statale, piu' hanno spinto in sede G20 per le misure sanzionatorie contro i 'tax heaven'.
Dai paesi europei non e' arrivata quindi solidarieta', anzi il ministro delle finanze tedesco Peer Steinbrueck all'avvio dei lavori dell'Ecofin ha plaudito alle decisioni del G20 cosi' come la collega francese Christine Lagarde. Juncker, ha protestato cosi' per i metodi seguiti dai vertici dell'Ocse ''che non si e' premurata di contattarci'' smorzando il valore della lista che ''comprende Paesi che non fanno parte dell'Ocse''. E' motivo di scontento inoltre la vistosa mancata inclusione di alcuni stati degli Usa come il Delaware, il Wyoming e il Nevada dove la legislazione e' molto permissiva.
Juncker ha comunque annunciato che negoziera' degli accordi sulla doppia tassazione per uscire presto dalla lista grigia. Anche l'Austria peraltro ha assicurato che si mettera' all'opera per soddisfare le richieste internazionali e cosi' il Belgio il cui ministro delle finanze Didier Reynerds ha spiegato di ''aver gia' un accordo in materia di scambio di informazioni in materia di fisco con gli Usa e di aver scritto a 48 paesi dell'Ue e dell'Ocse per concludere il piu' rapidamente dei protocolli''. L'obiettivo e' quello di uscire dalla lista ''nei prossimi mesi''. Fuori dall'Unione, la Svizzera che nelle scorse settimane aveva mostrato di voler cambiare registro ha ''deplorato'' la decisione dell'Ocse contestando anch'essa i metodi usati dall'Ocse.
http://www.rainews24.rai.it/notizia.asp?newsid=113303
L'Ocse ritira l'Uruguay dalla lista nera dei paradisi fiscali
L'Ocse ha deciso di ritirare l'Uruguay dalla 'lista nera' dei paradisi fiscali, dove il Paese sudamericano era stato inserito insieme a Malaysia, Costa Rica e Filippine. Le liste erano state pubblicate dall'Ocse subito dopo la richiesta avanzata durante il G20 di Londra, di mettere fine al segreto bancario.
Reagendo all'inclusione nella lista nera Ocse, il governo dell'Uruguay, guidato dal presidente socialista Tabare' Vazquez ha ribadito di "non considerarsi un paradiso fiscale". Il ministro dell'economia Alvaro Garcia aveva precisato di aver avviato trattative con l'Ocse proprio per "cercare di migliorare la propria posizione" all'interno di tali liste.
Montevideo faceva d'altra parte notare che pochi mesi fa ha introdotto una "severa" riforma fiscale, per la quale il proprietario di un conto corrente deve pagare il 10% sui depositi bancari quale tassa sul reddito. La riforma ha inoltre cancellato la figura delle 'societa' anonime finanziarie di investimenti'.
a chi non piacerebbe trasformare il letame in oro ? http://it.biz.yahoo.com/01042009/92/re-mida-abita-in-usa-come-si-trasforma-letame-in.html
http://www.ansa.it/opencms/export/s...aassociare/visualizza_new.html_931492805.html
PARADISI FISCALI, PROTESTA DEI PAESI EUROPEI IN LISTA GRIGIA
PRAGA - I paesi europei inclusi nella ''lista grigia'' dei paradisi fiscali stilata dall'Ocse in occasione del G20 di Londra protestano per il metodo usato dall'organizzazione e per il trattamento di favore riservato agli Stati Uniti ma annunciano impegni e accordi per uscire dalla situazione al piu' presto . La lista grigia, che comprende 38 paesi fra cui il Lussemburgo, l'Austria e il Belgio, elenca quei paesi che pur essendosi impegnati nel rispetto delle regole dell'Ocse non le hanno applicate nella sostanza.
A questa si affianca una lista nera che comprende Costa Rica, Malaysia per il suo territorio di Labuan, Filippine. L' Uruguay, in un primo tempo incluso nell'elenco, e' stato poi ritirato dall'Ocse. All'Ecofin informale in corso a Praga il presidente dell'Eurogruppo Jean Claude Juncker, che e' anche primo ministro del Lussemburgo, si e' trovato nella scomoda situazione di ''imputato'', sedendo allo stesso tavolo di Francia e Germania, i paesi che, alle prese con forti spese del bilancio statale, piu' hanno spinto in sede G20 per le misure sanzionatorie contro i 'tax heaven'.
Dai paesi europei non e' arrivata quindi solidarieta', anzi il ministro delle finanze tedesco Peer Steinbrueck all'avvio dei lavori dell'Ecofin ha plaudito alle decisioni del G20 cosi' come la collega francese Christine Lagarde. Juncker, ha protestato cosi' per i metodi seguiti dai vertici dell'Ocse ''che non si e' premurata di contattarci'' smorzando il valore della lista che ''comprende Paesi che non fanno parte dell'Ocse''. E' motivo di scontento inoltre la vistosa mancata inclusione di alcuni stati degli Usa come il Delaware, il Wyoming e il Nevada dove la legislazione e' molto permissiva.
Juncker ha comunque annunciato che negoziera' degli accordi sulla doppia tassazione per uscire presto dalla lista grigia. Anche l'Austria peraltro ha assicurato che si mettera' all'opera per soddisfare le richieste internazionali e cosi' il Belgio il cui ministro delle finanze Didier Reynerds ha spiegato di ''aver gia' un accordo in materia di scambio di informazioni in materia di fisco con gli Usa e di aver scritto a 48 paesi dell'Ue e dell'Ocse per concludere il piu' rapidamente dei protocolli''. L'obiettivo e' quello di uscire dalla lista ''nei prossimi mesi''. Fuori dall'Unione, la Svizzera che nelle scorse settimane aveva mostrato di voler cambiare registro ha ''deplorato'' la decisione dell'Ocse contestando anch'essa i metodi usati dall'Ocse.
http://www.rainews24.rai.it/notizia.asp?newsid=113303
L'Ocse ritira l'Uruguay dalla lista nera dei paradisi fiscali
L'Ocse ha deciso di ritirare l'Uruguay dalla 'lista nera' dei paradisi fiscali, dove il Paese sudamericano era stato inserito insieme a Malaysia, Costa Rica e Filippine. Le liste erano state pubblicate dall'Ocse subito dopo la richiesta avanzata durante il G20 di Londra, di mettere fine al segreto bancario.
Reagendo all'inclusione nella lista nera Ocse, il governo dell'Uruguay, guidato dal presidente socialista Tabare' Vazquez ha ribadito di "non considerarsi un paradiso fiscale". Il ministro dell'economia Alvaro Garcia aveva precisato di aver avviato trattative con l'Ocse proprio per "cercare di migliorare la propria posizione" all'interno di tali liste.
Montevideo faceva d'altra parte notare che pochi mesi fa ha introdotto una "severa" riforma fiscale, per la quale il proprietario di un conto corrente deve pagare il 10% sui depositi bancari quale tassa sul reddito. La riforma ha inoltre cancellato la figura delle 'societa' anonime finanziarie di investimenti'.
a chi non piacerebbe trasformare il letame in oro ? http://it.biz.yahoo.com/01042009/92/re-mida-abita-in-usa-come-si-trasforma-letame-in.html
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