Macroeconomia Crisi finanziaria e sviluppi

Non si era detto di tenere la politica fuori da questo contesto ? :cool: Una maggiore tolleranza viene praticata nelle sezioni più goliardiche, ma qui è su questi temi che poi si accendono i (pochi) litigi ... nessuno vuole fare il censore a tutti i costi e mettere le brache alle parole nude degli altri, ma se evitiamo questi riferimenti, è meglio... ;)

Assolutamente e pienamente d'accordo con te mio caro Amico!!! :up:
 
Mark ha ragione come al solito ... non ho resistito a provocare alcuni miei cari vecchi 'amici' che vedo lettori silenziosi ....
si passa il tempo ... ho rifatto una visita alle sezioni goliardiche ma non riuscirei a tenerne il ritmo .... scarso allenamento
 
ancora brutti dati

ENI/EDISON - Commenti ai dai sul consumo di gas in Italia
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Websim - 07/04/2009 09:24:57
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FATTO
A marzo si è registrata in Italia una caduta dell'11% dei consumi di gas a 26,8 miliardi di metri cubi. Il segmento residenziale ha mostrato una piccola crescita (+2% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente) grazie alle temperature rigide, il termoelettrico è sceso del 23,5% e l'industriale del 18,7%.

EFFETTO
Si tratta di dati oggettivamente molto deboli che testimoniano la gravità del rallentamento in atto nel sistema produttivo italiano. Eni è NEUTRALE con target price a 16 eu. Edison è POCO INTERESSANTE con target price a 0,75 eu. www.websim.it
 
nel post LB si arrivava anche a 150 mld o ricordo male ?
Abbiamo finalmente un termometro della crisi in atto...perchè i mercati e i prezzi in questo momento sono latori di informazioni fuorvianti.
 
i soliti inglesi...ma quando se lo metteranno un bello straccio in bocca?

non si vergognano?

Gli Usa parlano di assegni che non pagheranno

martedì 7 aprile 2009 12:24

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di James Saft
LONDRA, 7 aprile (Reuters) - Uno sguardo ai costi di assicurazione del credito per le banche Usa mostra come il mercato sia convinto che l'Amministrazione stia parlando di assegni che di fatto non vorrà o non potrà pagare.
Assicurare il debito bancario contro i rischi di default è infatti diventato più caro nelle ultime settimane, a dispetto del rally dei titoli del settore in borsa e degli sforzi erculei degli Stati Uniti per ripristinare la fiducia verso il mondo della finanza.
Un fatto che dimostra i dubbi degli investitori in bond verso la convinzione diffusa che Washington non permetterà alle istituzioni di importanza "sistemica" di fallire, o che nel salvarle eviterà ai bond holders di incorrere in forti perdite.
Il diffuso paniere bancario KBW .BKX ha iniziato il suo recupero - più 65% - dal 6 marzo scorso, ma nello stesso periodo il Cds a 5 anni su Citigroup (C.N: Quotazione) è passato a 627 punti base da 470. Ugualmente, il Cds Wells Fargo (WFC.N: Quotazione) 5 anni è 292,5 pb dai 240 del 3 marzo e 120 di fine dicembre 2008, mentre Bank of America (BAC.N: Quotazione) ha chiuso la scorsa settimana a 355, 50 punti sopra il livelo del 3 marzo.
Chi si garantisce con i Credit default swaps teme che, in presenza di un grande fallimento bancario nel prossimo quinquennio, o di nuovi interventi delle casse pubbliche, il conto da pagare sia tanto alto da diventare insopportabile, sia politicamente che sotto altri aspetti.
A questo punto i creditori sarebbero chiamati a condividere il peso della situazione, o attraverso nuove forme di elargizione degli asset disponibili o perchè costretti a convertire debito in equity.
Le alternative per gli americani non sono attraenti, come dice un recente articolo di Tyler Cowen sul New York Times.
Gli Usa non possono limitarsi ad assicurare che sosterranno il debito bancario senza eccezioni, perchè significherebbe assumersi passività mostruose. Ma se permettessero un altro mega-fallimento, la conseguenza potrebbe essere che i creditori delle banche Usa lancino uno "sciopero selvaggio" che potrebbe affossare molti istituti sani.
La situazione ricorda molto il salvataggio di Fannie Mae and Freddie Mac che si è spinto tanto avanti da escludere in pratica solo l'esplicita garanzia statale dei loro debiti. Uno sforzo che non è bastato a tutti nel mercato, in particolare ai cinesi che si sono alleggeriti di carta dei due big dei mutui, spingendo in ulteriore rialzo lo stesso mercato dei mutui e mettendo in difficoltà la politica monetaria.
Tanto che alla fine è dovuta intervenire la Federal Reserve come acquirente diretto di debito Fannie e Freddie.

CONDIVIDERE GLI ONERI
Certo non si può escludere che il mercato dei Cds sia distorto o facile da ingannare: in fondo siamo davanti alle stesse persone che pagano fior di soldi per assicurarsi contro il default del debito sovrano degli Stati Uniti, un evento magari possibile ma che in pratica lascerebbe poche controparti capaci di presentare le loro richieste.
Allo stesso tempo la situazione attuale non crea problemi di finanziamento alle banche, che possono vendere bond garantiti dalla Federal Deposit Insurance Corp, battezzati speranzosamente Temporary Liquidity Guarantee Program: un programma che è stato già esteso fino al 2012 e non mi stupirebbe andasse oltre.
Quindi, gli Usa continueranno a blandire i creditori delle banche cercando di non dire nulla di troppo specifico o legalmente vincolante e sperando nel frattempo che accada qualcosa, qualsiasi cosa. Potrebbe funzionare.
Ma anche la mancanza attuale di chiarezza ha i suoi costi. Quello delle banche è un business che punta al lungo periodo ed è fondato sulla fiducia: la sola presenza di preoccupazioni tra i creditori finirà con il trasportarle sui clienti e in ultima analisi ridurrà la capacità della banca di fare nuovi affari e mantenere quelli vecchi, nell'antico circolo vizioso che si crea quando manca la fiducia.
Quindi, gli Usa dovrebbero constringere i creditori a fare la loro parte di sacrifici se fosse necessario salvare qualche altra grande banca? Credo che le persone dovrebbero essere rese responsabili delle loro decisioni e pagarne i costi. Ma anche il più puritano dei capitalisti dovrebbe essere molto preoccupato di quel che comporta per il resto di noi il fatto di caricare di responsabilità questo particolare gruppo di interessi.
 
La situazione nell'Europa dell'Est in un'ottica 2009-10, secondo Fitch... Per l'est sarà la crisi peggiore dopo la caduta del comunismo. Ne caveranno le penne senza danni troppo gravi, secondo l'agenzia, Polonia e Turchia... messi peggio Kazakhstan, Ucraina paesi baltici, Ungheria ... in mezzo gli altri...


Fitch: Emerging Europe Faces Worst Recession Since Early Transition

01 Apr 2009 5:21 AM (EDT)

Fitch Ratings-London-01 April 2009: Fitch Ratings forecasts in a new report that Emerging Europe (EE) will suffer its steepest fall in real GDP since the collapse of the Communist planned economic system in the early 1990s, reflecting the severity of the trade and financial shocks that have hit the region. However, the aggregate forecasts conceal a wide range in growth prospects across the region.

"Fitch forecasts GDP growth to contract by 3.1% this year in Emerging Europe: a severe and abrupt recession after growth of 4% in 2008 and an average of 6.8% in the five years to 2007," says Edward Parker, Head of Emerging Europe Sovereigns at Fitch. "Moreover, it expects only a modest recovery of 1.4% in 2010, insufficient to prevent further rises in unemployment and pressure on public finances."

"Growth in EE is expected to drop more than in other regions as the characteristics of many countries - such as trade openness, prior macroeconomic imbalances and commodity dependence - leaves them relatively exposed to the major shocks that have rocked the global economy: the sharpest and most synchronised recession in the world's "advanced" economies since World War II; a reversal of international capital and financial flows; and a dramatic decline in commodity prices," said Mr Parker.

Fitch notes that the divergence in growth prospects this year - from +2.5% in Azerbaijan, to (minus) - 12% in Latvia - underlines the need to differentiate between countries rather than treat EE as a homogenous block, as reflected in different sovereign rating levels and rating actions since the onset of the global financial crisis. The agency has downgraded the sovereign ratings of 10 countries in EE, by a total of 14 notches, since August 2008. Ten countries are now on Negative Outlooks and none on Positive Outlooks.

According to Fitch, the economies most exposed to the dramatic decline in global trade and financial flows and 'deleveraging' process are Hungary ('BBB'/Negative Outlook) and Kazakhstan ('BBB-' (BBB minus) on Rating Watch Negative), while Poland ('A'/Stable Outlook) and Turkey ('BB-' (BB minus)/Stable Outlook) are least exposed, albeit not immune, to these shocks.

The slump in GDP will be the first since the Russian crisis in 1998, when output fell by 0.5% and the steepest since the drop of 6% in 1994 (based on 2007 GDP weights). Out of 21 countries it covers in the region, Fitch forecasts GDP to contract in 19 of them, be flat in one and grow in only one - a much more widespread recession than in 1998/99 when half the countries continued to grow. Of the largest economies, Fitch forecasts both Russia and Turkey to shrink by 3% and growth to be 0% in Poland.

The central European economies (with the exception of Poland) will be badly affected through the trade channel as they are relatively open and their exports are weighted towards cyclical industries such as cars. Commodity producers, mainly in the CIS, will see a sharp drop in income from the fall in their terms of trade. Some poorer countries in the CIS and Balkans will see a drop in workers' remittances.

Most countries will be adversely affected by deleveraging and see a sharp slowdown or reversal of private capital inflows and credit growth Those with large current account deficits, high bank loan/deposit ratios and/or dependence on foreign financing - particularly the Baltic and Balkan states, as well as Hungary, Kazakhstan and Ukraine - will suffer falls in domestic demand as they have to rapidly correct macroeconomic imbalances.

In some countries, difficulties will be compounded by a drop in asset prices and the presence of foreign-currency debt on balance sheets. Usual cyclical forces - such as the fall in household income expectations and wealth, retrenchment in business investment, the inventory cycle and higher unemployment - will amplify the downturn. Most countries have limited capacity for counter-cyclical fiscal policy, but will benefit from lower global interest rates and fiscal expansion within the EU15. IMF and other international assistance will play a crucial role in providing financing and bolstering confidence in several countries
 

Allegati

ALERT: $4 MILA MILIARDI DI ASSET TOSSICI NELLE PANCE DELLE BANCHE
di WSI - ANSA
E' la nuova stima del Fondo Monetario Internazionale secondo il sito web del 'Times". Cifra quasi raddoppiata rispetto a tre mesi fa. Solo negli Usa...

I titoli tossici nei bilanci di banche e compagnie assicurative potrebbero raggiungere i 4.000 miliardi di dollari. E' la nuova stima del Fmi, secondo il sito web del Times.
Nell'Outlook del Fondo, previsto il 21 aprile, l'ammontare di asset tossici in pancia a societa' Usa dovrebbe salire a 3.100 miliardi di dollari, quelli in Europa e Asia a 900 miliardi. A gennaio le stime indicavano che negli Usa a fine anno gli asset a rischio avrebbero raggiunto i 2.200 miliardi.
index.asp
 

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