CRISI UCRAINA-GUERRA.POLITICA ETICA MORALE CONSIDERAZIONI RANDOM

12.44 - PADRE ALEX ZANOTELLI, FOLLE INVIO ARMI. SI TRATTI
"Folle rispondere con la minaccia delle armi a una potenza nucleare. La sinistra tradisce la sua missione". A dirlo, padre Alex Zanotelli, misionario comboniano da sempre attivo sui temi della pace e dell'ambiente,
 
troppo movimento in giro, israele, cina, ecc...dopo la prima chiamata alle armi degli amerikani a mente fredda qualcuno comincia a fare dei calcoli e beh, la russia mica la puoi trattare come il venezuela
le chiacchiere, come dice un bravo trader, stanno sempre a zero e vengono dopo (molto dopo) il denaro
da parte mia chiedo solo una cosa: poter incrementare qualunque cosa sia nell'orbita russa
 
13.00 - PUTIN A ERDOGAN: STOP SOLO SE KIEV ACCETTA RICHIESTE RUSSIA
La Russia è pronta a sospendere l'operazione di difesa del Donbass soltanto se l'Ucraina ferma i combattimenti e accetta le richieste russe, ha detto il presidente russo Vladimir Putin al suo omologo turco Recep Tayyip Erdogan.
 
Le ville e gli yacht sono in Costa Smeralda, Toscana e Liguria. Ma è a Milano che l’economia russa produce fatturati a sette cifre. Non è come «Londongrad», ma la città ospita sia i colossi, simbolo e traino della ricchezza russa, sia tantissime piccole imprese, professionisti, mediatori. Il punto di riferimento finanziario ambrosiano di Mosca è una palazzina di piazzale Principessa Clotilde, dove condividono gli uffici Afc e Vtb, due società registrate alla Camera di commercio. Sono avamposti e appendici della finanza alle dirette dipendenze di Vladimir Putin. Dietro di loro c’è il Cremlino, davanti il muro delle sanzioni che ha escluso dal sistema Swift, le rispettive case madri, Vnesheconombank (Veb) per Afc e Vtb Bank.
Il fantasma Afc
Afc srl è una sorta di fantasma, creata a Milano direttamente da Veb, cioè dalla più importante istituzione finanziaria russa, che gestisce i fondi pensione statali, ha progetti con imprese del settore della difesa e il presidente (oggi Igor Shuvalov) è nominato direttamente da Putin. È nata formalmente per fornire consulenze commerciali a operatori russi, ma dal 2013 non presenta consuntivi e negli otto anni precedenti i tre consiglieri di amministrazione (tutti di Mosca) hanno firmato bilanci senza un solo euro di ricavi e con decine di migliaia di euro di perdita. Perché non è stata chiusa? È una sorta di persona giuridica «dormiente» che, tra l’altro, già da tempo è passata sotto il controllo della non meglio identificata Dorstroyservice di Mosca. Al medesimo portone c’è un ufficio di rappresentanza della Vtb, seconda più importante banca russa, controllata dal governo.


Gazprom e Centrex
Si affacciano in periferia, invece, gli uffici di Gazprom. Il cuore pulsante e bandiera dell’economia russa muove circa 230 milioni di fatturato italiano da via Boncompagni, al Corvetto. E poco distante, in via Lorenzini, c’è la base della controllata Centrex Italia, una trentina di dipendenti, che con il trading di gas ed energia elettrica totalizza a sua volta poco meno di 800 milioni diretti. Un miliardo in totale sui 105 del gruppo a livello mondiale.

Mir Capital, Crotril, Gesa e Gesco
Ma nell’area metropolitana ricadono anche iniziative targate Gazprombank, istituto di credito russo finora non colpito dalle sanzioni: insieme a Intesa Sanpaolo ha creato Mir Capital, che controlla quote di minoranza in due società con base nell’area milanese: Cotril di Bollate, 61 dipendenti e 16 milioni di fatturato, nel settore dei cosmetici di lusso per capelli, e Gesa, che possiede Cioccolatitaliani e Pizzeria Italiana Express. «Oltre filiali commerciali e di servizi che in qualche modo fanno parte della galassia di Gazprom, nell’area milanese ci sono una quindicina di realtà di dimensione industriale — osserva il professor Marco Mutinelli, docente di ingegneria gestionale a Brescia ed esperto di internazionalizzazione d’impresa —. Per esempio dal 2012 è partecipata dalle ferrovie russe la Gesco Italia, che opera nella logistica e ha circa 170 dipendenti». Problemi in vista per le sanzioni? «L’impatto complessivamente è modesto, si tratta di quote minoritarie per le quali i soci italiani non soffriranno certo. E poi tutti si sono già cautelati sul fronte bancario».
 
13.41 - SBERBANK RIMPIAZZA VISA E MASTERCARD CON CINESE UNIONPAY
La banca russa Sberbank si appresta ad emettere carte di credito sul circuito cinese UnionPay dopo che Visa e Mastercard hanno annunciato lo stop alle loro operazioni in Russia. Lo riferiscono i media locali spiegando che altre banche russe potrebbero seguire la decisione.
 

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