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16. 56 Decreto Cremlino: Europa può pagare gas in euro, banca russa convertirà in rubli
Il decreto del Cremlino relativo al gas, firmato dal presidente russo Vladimir Putin, dice che i "Paesi ostili" potranno continuare a pagare il gas naturale in valuta straniera tramite una banca russa che convertirà il denaro in rubli. È quanto emerge dal testo pubblicato dai media di Stato russi. Oggi Putin ha usato parole dure dicendo che la Russia comincerà ad accettare i pagamenti in rubli per le sue forniture di gas dai "Paesi ostili" a partire da venerdì e che i contratti verranno interrotti se i compratori non accetteranno le nuove condizioni. Per comprare il gas i clienti "dovranno aprire conti in rubli in banche russe", ha dichiarato Putin. Secondo quanto riporta l'agenzia di stampa di Stato russa Ria Novosti, il decreto firmato da Putin dice che una banca designata aprirà due conti per ogni compratore, uno in valuta straniera e uno in rubli; i compratori acquisteranno in valuta straniera e autorizzeranno la banca a vendere quella valuta per i rubli, che verranno messi nel secondo conto: è su quel conto che il gas verrà formalmente acquistato.
 
Conto consumi/forniture gas sulla base dei dati che sto raccogliendo un po' di qui e un po' di là per cercare di capire lo scenario in caso di chiusura gas russo, senza pretendere che sia un calcolo perfetto, senz'altro si potrà aggiustare.

Consumo nazionale 2021 : 76 miliardi di mc/anno.


TAG Austria con gas russo portata 39 miliardi mc/ anno, effettivo 29 miliardi 2021 (fonte Nigrizia), che sono quelli che mancheranno.
Transitgas da Olanda e Germania e Francia portata 21,5 miliardi, utilizzato più che altro per scambio, 2,2 miliardi prelevati 2021, facile che verranno dirottati verso la Germania.
TAP azerbaigian 10 miliardi (potrebbe arrivare a 20), prelevati 7,22 2022.
TTCP algeria 39 miliardi, effettivo 2021 21 miliardi.
Greenstream Libia 17 miliardi, effettivo 3,2 nel 2021.

poi i rigassificatori:

utilizzati solo 9,95 miliardi mc/anno 2021

Panigaglia portata massima 4,7 miliardi
Porto Empedocle 9,6 miliardi
Falconara 3,58 miliardi
(totale nominale 17,88)

Più il gas autoprodotto (5%) 3,5 miliardi, si potrebbe vedere di aumentare qualcosa ma non ci faccio conto.


Senza Tag gas russo e il Transitgas che sembra più un gasdotto di reciproco scambio abbiamo 31,2 miliardi mc/ anno

Immeditamente si potrebbe sfruttare meglio i rigassificatori esistenti (+7miliardi), raddoppiare il tap (+10 miliardi), aumentare il TTCP di altri 2 miliardi da Algeria, aumentare se possibile il prelievo dalla Libia (solo ipotesi, non la conto) e arriviamo a +19 a fronte dei 31 miliardi che perderemmo.

Mancherebbero 12 miliardi di mc di gas, il 15,8% circa.

Abbiamo circa 14 miliardi di stoccaggio.


Con un po' di risparmio si potrebbe farcela, considerando che il consumo 2021 è stato record, in attesa che entrino in funzione altri rigassificatori (20 mld mc/anno) più il gasdotto IGI con la Grecia.
Lo scotto sarà poca possibilità di sviluppo per qualche anno e prezzi alti che ci metterà fuori competitività.
Si potrebbe far sì che Eni collabori con Algeria per aumentare l'offerta.



 
Ultima modifica:
Conto consumi/forniture gas sulla base dei dati che sto raccogliendo un po' di qui e un po' di là per cercare di capire lo scenario in caso di chiusura gas russo, senza pretendere che sia un calcolo perfetto, senz'altro si potrà aggiustare.

Consumo nazionale 2021 : 76 miliardi di mc/anno.


TAG Austria con gas russo portata 39 miliardi mc/ anno, effettivo 29 miliardi 2021 (fonte Nigrizia), che sono quelli che mancheranno.
Transitgas da Olanda e Germania e Francia portata 21,5 miliardi, utilizzato più che altro per scambio, 2,2 miliardi prelevati 2021, facile che verranno dirottati verso la Germania.
TAP azerbaigian 10 miliardi (potrebbe arrivare a 20), prelevati 7,22 2022.
TTCP algeria 39 miliardi, effettivo 2021 21 miliardi.
Greenstream Libia 17 miliardi, effettivo 3,2 nel 2021.

poi i rigassificatori:

utilizzati solo 9,95 miliardi mc/anno 2021

Panigaglia portata massima 4,7 miliardi
Porto Empedocle 9,6 miliardi
Falconara 3,58 miliardi
(totale nominale 17,88)

Più il gas autoprodotto (5%) 3,5 miliardi, si potrebbe vedere di aumentare qualcosa ma non ci faccio conto.


Senza Tag gas russo e il Transitgas che sembra più un gasdotto di reciproco scambio abbiamo 31,2 miliardi mc/ anno

Immeditamente si potrebbe sfruttare meglio i rigassificatori esistenti (+7miliardi), raddoppiare il tap (+10 miliardi), aumentare il TTCP di altri 2 miliardi da Algeria, aumentare se possibile il prelievo dalla Libia (solo ipotesi, non la conto) e arriviamo a +19 a fronte dei 31 miliardi che perderemmo.

Mancherebbero 12 miliardi di mc di gas, il 15,8% circa.

Abbiamo circa 14 miliardi di stoccaggio.


Con un po' di risparmio si potrebbe farcela, considerando che il consumo 2021 è stato record, in attesa che entrino in funzione altri rigassificatori (20 mld mc/anno) più il gasdotto IGI con la Grecia.
Lo scotto sarà poca possibilità di sviluppo per qualche anno e prezzi alti che ci metterà fuori competitività.
Si potrebbe far sì che Eni collabori con Algeria per aumentare l'offerta.




In realtà gli stoccaggi vengono riempiti in estate e poi gradualmente svuotati durante l'inverno, quindi non so se puoi considerarli come disponibilità aggiuntive.
Considera inoltre che un embargo sul gas russo avrebbe come conseguenza anche un blocco del gas azero. L'Azerbaijan è uno stretto alleato della Russia.
 
In realtà gli stoccaggi vengono riempiti in estate e poi gradualmente svuotati durante l'inverno, quindi non so se puoi considerarli come disponibilità aggiuntive.
Considera inoltre che un embargo sul gas russo avrebbe come conseguenza anche un blocco del gas azero. L'Azerbaijan è uno stretto alleato della Russia.
Speriamo di no se no non ci resta che la fuga..

 
Nessuno fa le somme delle portate dei gasdotti che arrivano in Italia, ben 6, più abbiamo 3 rigassificatori. Togli il gasdotto che arriva da Austria/Russia per 39 miliardi di mc/anno più quello che arriva dall'Olanda che rifornirà la Germania primariamente e da cui noi stessi mandiamo gas ai tedeschi, restano potenziali 70 miliardi almeno di mc/anno dagli altri gasdotti manovrando semplicemente le saracinesche, soddisfando sostanzialmente il fabbisogno nazionale più o meno pari a 76 miliardi/mc anno nel 2021. Poi aggiungi i 20 miliardi che si possono tirar fuori dai rigassificatori e siamo sopra. Aggiungiamo che il gasdotto Azerbaigian si può raddoppiare fin da subito aumentando la pressione fino a 20 miliardi mc/anno, inoltre si stanno costruendo altri rigassificatori già autorizzati. Più abbiamo 20 miliardi mc/anno di stoccaggi, più qualcosina di autoproduzione che si potrebbe incrementare. Chiaro che con questa disponibilità la Germania non riusciamo a coprirla, ma noi ci salviamo alla grande anche nell'immediato.
Mi dicono che dico stupidaggini, ma non faccio altro che sommare le portate, si sa che gli esperti ne sanno molto come abbiamo visto durante l'epidemia...

I calcoli sulle quantità vanno fatti per l'intera Unione Europea non per l'Italia. Il gas dovrebbe bastare per tutti, e se rinunciassimo a quello russo, ma, contemporaneamente, se avessimo già ora una potenziale fornitura in sovrabbondanza "manovrando semplicemente le saracinesche" allora perchè abbiamo le scorte ai minimi termini? Come si spiega?

Inoltre i prezzi così alti del gas spot non si spiegherebbero nel momento in cui la capacità già installata fosse molto esuberante rispetto al fabbisogno, e gestibile con molteplici forniture alternative.
 
Ultima modifica:
Conto consumi/forniture gas sulla base dei dati che sto raccogliendo un po' di qui e un po' di là per cercare di capire lo scenario in caso di chiusura gas russo, senza pretendere che sia un calcolo perfetto, senz'altro si potrà aggiustare.
[...]

Però i conti vanno fatti per l'intera Unione Europea come importatore di gas dall'estero.

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Secondo il Consiglio tedesco degli esperti economici, il gruppo di economisti di cui anche Wieland fa parte fondato nel 1963 per consigliare il governo tedesco, se la Russia sospendesse le forniture di gas il tasso d’inflazione tedesco potrebbe raggiungere il 9 per cento (ora è a circa il 5,5 per cento e si prevede che aumenti), diventando quindi uno dei più alti dell’Unione Europea.

 

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