CRISI UCRAINA-GUERRA.POLITICA ETICA MORALE CONSIDERAZIONI RANDOM

Un po' di malcontento in Spagna per l'accordo dell' Italia con l'Algeria, il gas fa gola a molti ma non c'è per tutti.


E intanto continua nella ricerca di partner che possano aiutarla a ridurre la dipendenza dal gas russo. In questa chiave vanno letti i prossimi viaggi di Mario Draghi in Congo, Angola e Monzambico.

Draghi nei prossimi giorni a caccia di altra energia in Africa.
 
Il fermare o meno l’espansionismo di Putin in Ucraina fa la differenza nella sicurezza in Europa dei prossimi 10-20 anni, né più né meno di quanto non ne fece il non aver fermato Hitler in Cecoslovacchia nel 1938.

Francamente trovo irritanti questi paragoni fuori luogo, da parte dei giornaloni. Vogliamo una escalation militare?

Resta il fatto che solo adesso cominciano a sfiorare il cuore dell’economia russa: le forniture energetiche. Ad agosto scatta l’embargo sul carbone; l’Ue sta mettendo in cantiere quello sul petrolio. Ancora intoccabile però la gallina dalle uova d’oro di Mosca – e cordone ombelicale della macchina da guerra di Vladimir Putin: il gas. Per spezzare la logica della guerra va reciso. Per le nostre economie, Italia e Germania in testa, è una pillola amarissima da inghiottire.

Io la pillola amarissima non la voglio, anche perchè è veleno, non è una medicina.

Ma se vogliamo veramente fermare una guerra che altrimenti continuerà “metodicamente e con calma” bisogna prendere il torio per le corna – con fatti, non parole, come ha fatto il Presidente del Consiglio a Algeri.

Se Draghi ha preso il toro per le corna di quanto abbiamo ridotto la dipendenza energetica da Mosca e, sopratutto, a partire da quando, e poi, con quale prezzo di fornitura rispetto a quello di contratti di fornitura a lungo termine con Gazprom?

Ma non può far nulla per fermare Putin. Noi, europei, italiani, sì. La storia non ci perdonerà se non lo faremo.

Questo signore cosa vuole, la Nato in guerra con la Russia ? I toni mi sembrano quelli.

 
Siamo agli elicotteri, prossimo step? Aerei?

Questo nuovo pacchetto di armi, ha precisato Biden, "conterrà molti dei sistemi altamente efficaci che abbiamo già fornito e altri nuovi studiati per rispondere al più ampio attacco che la Russia lancerà nell'Ucraina orientale. Questi nuovi sistemi includono artiglieria e mezzi corazzati per il trasporto di soldati". Il presidente ha annunciato anche l'invio d nuovi elicotteri. Inoltre gli Stati Uniti continuano a facilitare il trasferimento di armi significative dai nostri alleati e partner in tutto il mondo.

 
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Come reso noto dal Pentagono, il pacchetto, che porta l’aiuto militare americano dall’inizio dell’invasione a oltre 2,5 miliardi di dollari, include sistemi di artiglieria, barche di difesa costiera senza pilota, elicotteri Mi-17 che erano stati stanziati per l’Afghanistan prima che il governo appoggiato dagli Stati Uniti crollasse l’anno scorso, 18 obici da 155 mm, 40.000 colpi di artiglieria, radar contro-artiglieria, 200 veicoli corazzati e 300 droni Switchblade aggiuntivi.

Quando è stata diffusa la notizia dell’ultimo pacchetto di assistenza militare, i dirigenti dei principali produttori di armi statunitensi si sono incontrati con i funzionari del Pentagono per discutere delle sfide industriali, in caso di un conflitto prolungato in Ucraina. Questi hanno incluso dirigenti di BAE Systems Plc (BAES.L), General Dynamics Corp (GD.N), Lockheed Martin Corp (LMT.N), Huntington Ingalls Industries (HII.N), L3Harris Technologies (LHX.N), Boeing Co (BA.N), Raytheon Technologies Corp (RTX.N) e Northrop Grumman Corp (NOC.N). In una dichiarazione, il portavoce del Pentagono, Eric Pahon, ha affermato che la discussione “si è concentrata principalmente sull’accelerazione della produzione e sulla costruzione di più capacità nella base industriale per armi e attrezzature che possono essere esportate rapidamente, schierate con un addestramento minimo e dimostrarsi efficaci sul campo di battaglia”.

Anche l’Unione Europea ha approvato ulteriori 500 milioni di euro di equipaggiamento militare per le forze armate ucraine, secondo un comunicato stampa del Consiglio europeo dell’Unione europea, in cui viene specificato che, dall’inizio dell’offensiva, il sostegno militare europeo è ammontato a 1,5 miliardi di euro.


I lobbisti si sfregano le mani, quest'anno ricchi bonus.
 
I fertilizzanti volano...

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Molto interessante. Analisi e commenti molto validi secondo me
 
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