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Esercito: oltre 500 armi da ritirare

Sono nelle mani di persone potenzialmente pericolose
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BERNA - Almeno 537 armi d'ordinanza restano nelle mani di persone potenzialmente pericolose e che potrebbero farsele confiscare. Non avendo il potere di accelerare i ritiri, il Dipartimento federale della difesa (DDPS) ha aperto oggi una «hotline» telefonica dove ottenere informazioni.
La Commissione della politica di sicurezza del Consiglio nazionale ha constatato che la situazione migliora solo lentamente, ha annunciato alla stampa la sua presidente Chantal Galladé (PS/ZH). Alla fine di aprile erano ancora ricercate 733 armi.
Allora la commissione aveva chiesto al Consiglio federale di reagire rapidamente per far fronte a questa situazione «intollerabile». Difficoltà come la mancanza d'informazioni sul domicilio della persona interessata hanno impedito il recupero più rapido di queste armi, ha ammesso Chantal Galladé.
Per il momento la Commissione rinuncia a prendere provvedimenti. Tuttavia intende mantenere la pressione sul DDPS. In realtà l'esercito perde ogni anno le tracce di circa 500 militari. Il problema - ha sottolineato la presidente - non potrà mai essere completamente risolto.
 
Mara Maionchi sbanca il Casinò

Il giudice di X Factor e produttrice musicale vince 489 mila franchi a Lugano
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LUGANO - Il giudice di X Factor Mara Maionchi - personaggio televisivo molto noto in Italia - ha "sbancato" sabato sera il Casinò di Lugano: jackpot secco a una delle slot machine del primo piano. Ben 489 mila franchi di vincita. Come nello stile del personaggio, le urla di giubilo non si sono fatte attendere: "Urca che culo!" ha gridato la produttrice discografica, che il 13 luglio presiederà la giuria dei Festival di Castrocaro. Al Casinò, la sera stessa e il giorno dopo, la mega-vicnita di Mara ha "tenuto banco": ne parlavano tutti.
 
Radiazioni record a Fukushima

Riscontrate dalla Tepco nel sottosuolo dell'edificio del reattore 1
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TOKYO - La compagnia elettrica Tokyo Electric Power (Tepco) ha registrato oggi livelli record di radiazioni nel sottosuolo dell'edificio del reattore numero uno della centrale di Fukushima, colpita dal terremoto e dal successivo tsunami dell'11 marzo 2011. La Tepco ha introdotto una macchina fotografica e strumenti per la misurazione attraverso una conduttura nel sottosuolo dell'edificio che ospita il reattore numero uno per fare delle rilevazioni.
I livelli di radiazioni presenti appena ad sopra dell'acqua radioattiva sono di circa 10.300 millisievert l'ora, vale a dire un livello in grado di far ammalare un uomo dopo un'esposizione di qualche minuto e di ucciderlo in breve tempo. In venti secondi si assorbirebbe la dose di radiazioni fissata come massimo annuale per i lavoratori della centrale. Questo naturalmente provocherà dei ritardi nello smantellamento dell'impianto che dovrà essere compiuto solo con l'impiego di robot, ha spiegato la Tepco. Le radiazioni sono dieci volte superiori a quelle rilevate negli altri due reattori anche essi pesantemente danneggiati dallo tsunami.
 
Berna sostiene undici regioni pilota

Per promuovere le energie pulite contributi federali anche a Bellinzona
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BERNA/SAN GALLO - La Confederazione ha selezionato undici regioni pilota, tra cui Bellinzonese e Surses (GR), la valle tra Tiefencastel e Bivio, che riceveranno contributi e know how federali per promuove lo sfruttamento ottimale di energie indigene e rinnovabili. Al concorso avevano partecipato 20 regioni, indica un comunicato odierno dell'Ufficio federale dell'energia (UFE). Dopo una «severa procedura» di selezione undici sono state ammesse nel programma «Regione-Energia», una delle iniziative del progetto SvizzeraEnergia.
Oltre a Bellinzonese e Surses, sono stati selezionati i progetti presentati da Surental (LU), UNESCO biosfera Entlebuch (LU), Lucerna, Cantone di Obvaldo, San Gallo Valle del Reno, Rorschach (SG), Città dell'energia regione Werdenberg (SG), Città dell'energia regione Thal (SO) e Zimmerberg (ZH), ha riferito oggi la responsabile del Dipartimento federale dell'energia (DATEC) Doris Leuthard in occasione dell'assemblea generale della Società svizzera degli impresari costruttori (SSIC) tenuta a San Gallo.
 
Energia, Svizzera ambiziosa

Secondo l'AIE l'abbandono dell'atomo non sarà una sfida di poco conto
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BERNA - Ridurre le emissioni di CO2 di un quinto entro il 2020 e nel contempo applicare una strategia di uscita progressiva dal nucleare non è una sfida di poco conto. Lo afferma, in un rapporto dedicato alla Svizzera, l'Agenzia internazionale dell'energia (AIE), che mette in evidenza le difficoltà che la Confederazione potrebbe incontrare nel programma di stabilizzazione del consumo di energia elettrica.
La modernizzazione del sistema energetico comporterà costi molto elevati, ha detto oggi a Berna la direttrice dell'AIE Maria van der Hoeven, sottolineando che le misure proposte finora dal Consiglio federale nell'intento di porre un freno ai consumi non sono sufficienti.
La realtà è ben altra: il consumo di elettricità, infatti, tenderà piuttosto ad aumentare nei prossimi anni e in questo contesto la scelta di rinunciare all'atomo è «particolarmente ambiziosa». La soluzione più semplice sarebbe di ricorrere alle centrali a gas: il costo dell'elettricità, per effetto della compensazione delle emissioni di C02, sarebbe però più alto.
L'AIE ritiene che la Svizzera dovrà procedere a consistenti investimenti infrastrutturali e accelerare il processo di integrazione nel mercato energetico europeo. Il paese, questa la raccomandazione, dovrà inoltre liberalizzare totalmente il proprio mercato dell'elettricità e abolire i prezzi fissi per i consumatori finali entro il 2015.
 
Svizzera leader nell'innovazione

Per il secondo anno guida la classifica di 141 Paesi stilata dalle Nazioni Unite
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GINEVRA - Per il secondo anno consecutivo, la Svizzera guida la classifica internazionale dei paesi con il migliore Indice mondiale di innovazione (Global Innovation Index, Gii) registrando i migliori risultati complessivi in materia di innovazione. Sono 141 i Paesi presi in esame dagli esperti dell'Istituto francese Insead e dall'Organizzazione mondiale della proprieta intellettuale (Wipo), agenzia specializzata delle Nazioni Unite.
I primi dieci posti della classifica sono dominati dell'Europa. Vi figurano infatti, alle spalle della Svizzera, Svezia, Singapore, Finlandia, Regno Unito, Paesi Bassi, Danimarca, Hong Kong, Irlanda e Stati Uniti.
Il vicepresidente esecutivo e capo della tecnologia di Nestlé, Werner Bauer ha sottolineato alla stampa «l'ambiente particolarmente ricco e stabile per l'innovazione» offerto dalla Confederazione. Ha inoltre attribuito la performance elvetica al suo sistema educativo, alla stretta collaborazione tra il pubblico e il privato e a un ambiente professionale molto attrattivo». «La Svizzera è un grande paese per fare della ricerca e dello sviluppo», ha aggiunto il rappresentante di Nestlé.
 
Lavoro sicuro? Studiate informatica

Secondo gli esperti entro il 2020 mancheranno 25.000 professionisti del settore
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ZURIGO - In Svizzera scarseggiano le nuove leve nei rami dell'informatica e della comunicazione. L'associazione professionale ICT (Information and Communication Technology) chiede quindi misure per destare l'interesse per l'informatica già nella scuola dell'obbligo.
In mancanza di provvedimenti, gli esperti calcolano che entro il 2020 mancheranno 25.000 specialisti del ramo ICT, stando a uno studio presentato oggi a Zurigo. Sempre più prestazioni di servizi potrebbero essere trasferite all'estero. Il maggior fabbisogno nel reclutamento è individuato nelle attività di sviluppo del software.
Una chance per l'associazione è rappresentata dalla bassa proporzione di donne che lavorano nel ramo, pari al 13%. Accrescere la quota al 30%, come usuale in altri paesi, potrebbe attenuare i problemi della scarsità di personale qualificato. Secondo i dati forniti oggi, dal 2009 il numero degli occupati nelle attività ICT in Svizzera è aumentato del 3,5% a 177.000. Circa un terzo lavora nel canton Zurigo. La ragione va ricercata nel fatto che un quarto delle imprese elvetiche del settore e diversi gruppi attivi a livello globale hanno sede in tale cantone. Inoltre la situazione della regione è ritenuta buona sia dal profilo della ricerca sia della formazione.
 
Governo, no a un'elezione popolare

La Commissione degli Stati ritiene che sarebbe negativa per la collegialità
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BERNA - L'elezione del Consiglio federale da parte del popolo nuocerebbe al lavoro collegiale, perché ogni ministro cercherebbe di rafforzare la propria popolarità. Ne è convinta la Commissione delle istituzioni politiche del Consiglio degli Stati che, con 9 voti contro 2, raccomanda di respingere l'iniziativa popolare in questo senso dell'UDC.
A prescindere dal timore che i consiglieri federali saranno in permanente campagna elettorale, la maggioranza della commissione formula una serie di critiche, che fanno eco a quelle già espresse dallo stesso Consiglio federale. La commissione non vede alcun vantaggio in un'elezione in seno a un'unica circoscrizione nazionale.
Ciò che è possibile - afferma - a livello cantonale, dove l'elettorato è relativamente omogeneo, non lo è sul piano federale. Si dovrebbe far campagna nelle varie regioni linguistiche, ciò che costerebbe tempo e denaro.
Inoltre, gli elettori non disporrebbero necessariamente di una panoramica sufficientemente chiara. Infatti, i partiti cercherebbero di presentare il più possibile candidati nei quattro angoli del paese, per aumentare le rispettive possibilità d'essere rappresentanti in Consiglio federale, sostiene ancora la commissione in un comunicato odierno.
 

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