spulciando...corriere economia 2gg fa
Indiscreto
L’acquisizione Datamat, ponte
È finito nelle tasche di un consigliere d’amministrazione dell’Unità più di un quinto dei soldi stanziati da Finmeccanica per prendere il controllo di Datamat. La holding controllata dal Tesoro ha speso quasi 240 milioni per acquisire il controllo della piccola società hi-tech romana: il 52,9% era stato rilevato a ottobre, pochi giorni fa si è conclusa l’Opa residuale obbligatoria, che ha portato la partecipazione all’84,8%. Il maggiore azionista di Datamat, prima dell’operazione, era Giancarlo Giglio: deteneva il 16,8%, mentre un altro 4,5% era in mano a congiunti. Risultato: dalla vendita a Finmeccanica Giglio ha incassato più di 51 milioni. Non male per un ex ufficiale di Marina, abruzzese di nascita, e oggi membro del cda della Nuova Iniziativa Editoriale, la società che edita l’Unità . Giglio negli anni Novanta era stato azionista di Atlantide, la società creata da Ferdinando Adornato per pubblicare Liberal e che aveva tra i soci, fra gli altri, la Fininvest, Giulio Tremonti, Pellegrino Capaldo e Francesco Bellavista Caltagirone. Che cosa farà Finmeccanica di Datamat? Manterrà le attività legate all’elettronica e all’aerospazio e cederà servizi per le banche e le gestioni immobiliari. L’acquisizione è stata illustrata al cda come «un’importante operazione per l’integrazione e l’ampliamento dell’offerta del gruppo». E anche se qualcuno insinua maliziosamente che l’acquisizione possa essere servita per aprire un ponte a sinistra in vista di un possibile ribaltone alle prossime politiche, i vertici della holding di Piazza Montegrappa non hanno dubbi: «A quel prezzo è stato un vero affare».
PAOLO FOSCHI