DE000A1R1BR4 - DE000A11QHW7 ALNO AG

Figuratevi sandrino e dulcamara:
Essendo consapevole dellakto rischio , sto pensando seriamente di vendere metà di Air Berlin che ho preso a 13 e comprare lo stesso nominale di alno.
Che dite? Vedo più chances qua che di la

e @sandrino

Personalmente sono confuso su questa vicenda in quanto non ho capito le cause del dissesto del costruttore di cucine. Per Air Berlin l'ho capito (o almeno penso) nel senso che non riusciva comunque a scaricare sui prezzi le sue inefficienze, cosicché viaggiava coi posti quasi tutti venduti e la cassa in rosso. Per Alno mi è parso di capire anche qui che vi era una differenza tra costi e ricavi. Solo non è chiaro se questa differenza era per i ricavi (bassi) o per i costi (esorbitanti). Vale a dire sotto questo ultimo aspetto se tutti i costi erano necessari, perché sta saltando fuori, tra le righe,che il precedente c.e.o. (e la sua c.f.o., peraltro i rapporti tra i due non mi sono chiari) usavano l'azienda come personale bancomat. Quindi a rigor di logica rimossa la causa la situazione dovrebbe tornare ad un grado accettabile di profitto (mentre per Ab non vi sarebbero proprio speranze).

Detto questo mi verrebbe da dire che comunque Alno ha un marchio affermato e riconosciuto (tanto che ha vinto premi in esposizione di settore) e quindi un valore ce l'ha. Ha ancora una rete di agenti e stabilimenti produttivi che possono soddisfare la domanda in questo momento a quanto pare in forte espansione in Germania. Infine ha maestranze in grado di produrre. Per cui sarei dell'idea che qualcuno potrebbe comprare o il classico ramo di azienda oppure tutta la società. E qui dipende un po da come stanno andando le trattative. Se fossimo in Italia direi che l'annuncio fatto in questi giorni è un ballon d'essay. In Germania e considerato che quello che tratta è un serio professionista che risponde ai tribunali, ai sindacati (molto più potenti e serilà che non qua) e in subordine ai creditori non penso proprio.

Quello che mi inquieta però è che si dice che devono salvare l'occupazione. Per cui mi verrebbe da dire che stanno trattando la vendita dell'azienda. E se trattano la vendita dell'azienda con un unico acquirente che garantisce l'occupazione il prezzo è il classico euro (come nel caso delle venete). Però l'acquirente potrebbe anche fare due righe di conti e siccome il valore delle azioni è contabilmente zero potrebbe fare un aumento di capitale e fine della trasmissione, ed avrebbe tutto subito (cedere il ramo di azienda è sempre complesso perché bisogna distinguere il buono dal marcio e ci va del tempo, mentre qui di tempo ce n'è poco).

Insomma è un po' una scommessa e non saprei proprio cosa dire. Qualche tempo addietro ho scritto che il range del rimborso di Ab potrebbe essere tra zero e trenta (nella più che ottimistica ipotesi, ma ora con la faccenda della transazione con Etihad lo abbasso, se mi permettere, a venti). Con Alno ho scritto che potrebbe essere tra zero e cento (nella più ottimistica delle ipotesi): realisticamente però l'acquirente potrebbe proporre una cut off dei bond del 50 per cento e tutti sarebbero felici come Pasque.

In definitiva e per dirla chiaramente non sono in grado di fare previsioni attendibili
 
Concordo pedissequamente con la tua view, a mio avviso l'olimpiade stercoraria la vincerà nettamente e con distacco AIR BERLIN.
 
e @sandrino

Personalmente sono confuso su questa vicenda in quanto non ho capito le cause del dissesto del costruttore di cucine. Per Air Berlin l'ho capito (o almeno penso) nel senso che non riusciva comunque a scaricare sui prezzi le sue inefficienze, cosicché viaggiava coi posti quasi tutti venduti e la cassa in rosso. Per Alno mi è parso di capire anche qui che vi era una differenza tra costi e ricavi. Solo non è chiaro se questa differenza era per i ricavi (bassi) o per i costi (esorbitanti). Vale a dire sotto questo ultimo aspetto se tutti i costi erano necessari, perché sta saltando fuori, tra le righe,che il precedente c.e.o. (e la sua c.f.o., peraltro i rapporti tra i due non mi sono chiari) usavano l'azienda come personale bancomat. Quindi a rigor di logica rimossa la causa la situazione dovrebbe tornare ad un grado accettabile di profitto (mentre per Ab non vi sarebbero proprio speranze).

Detto questo mi verrebbe da dire che comunque Alno ha un marchio affermato e riconosciuto (tanto che ha vinto premi in esposizione di settore) e quindi un valore ce l'ha. Ha ancora una rete di agenti e stabilimenti produttivi che possono soddisfare la domanda in questo momento a quanto pare in forte espansione in Germania. Infine ha maestranze in grado di produrre. Per cui sarei dell'idea che qualcuno potrebbe comprare o il classico ramo di azienda oppure tutta la società. E qui dipende un po da come stanno andando le trattative. Se fossimo in Italia direi che l'annuncio fatto in questi giorni è un ballon d'essay. In Germania e considerato che quello che tratta è un serio professionista che risponde ai tribunali, ai sindacati (molto più potenti e serilà che non qua) e in subordine ai creditori non penso proprio.

Quello che mi inquieta però è che si dice che devono salvare l'occupazione. Per cui mi verrebbe da dire che stanno trattando la vendita dell'azienda. E se trattano la vendita dell'azienda con un unico acquirente che garantisce l'occupazione il prezzo è il classico euro (come nel caso delle venete). Però l'acquirente potrebbe anche fare due righe di conti e siccome il valore delle azioni è contabilmente zero potrebbe fare un aumento di capitale e fine della trasmissione, ed avrebbe tutto subito (cedere il ramo di azienda è sempre complesso perché bisogna distinguere il buono dal marcio e ci va del tempo, mentre qui di tempo ce n'è poco).

Insomma è un po' una scommessa e non saprei proprio cosa dire. Qualche tempo addietro ho scritto che il range del rimborso di Ab potrebbe essere tra zero e trenta (nella più che ottimistica ipotesi, ma ora con la faccenda della transazione con Etihad lo abbasso, se mi permettere, a venti). Con Alno ho scritto che potrebbe essere tra zero e cento (nella più ottimistica delle ipotesi): realisticamente però l'acquirente potrebbe proporre una cut off dei bond del 50 per cento e tutti sarebbero felici come Pasque.

In definitiva e per dirla chiaramente non sono in grado di fare previsioni attendibili


Grazie per questa ottima sintesi . Domani tasto i prezzi operativi
 
Concordo pedissequamente con la tua view, a mio avviso l'olimpiade stercoraria la vincerà nettamente e con distacco AIR BERLIN.

A questo punto lo penso anche io (e vorrei ovviamente essere nell'errore)....anche per un altro motivo finora rimasto dietro le quinte: Rickmers era un impresa di proprietà teutonica ed Alno anche. Quindi alla fine in qualche modo vi sarà un aiutino a queste imprese. Ab era invece una impresa di proprietà araba e quindi niente aiutini.

In Germania infatti, da come ho inteso io, ragionano (ed agiscono) per salvare in primo luogo il lavoro teutonico (questo hanno fatto per Ab e stanno facendo anche per Alno, dove però vogliono anche evitare che lo straniero acquisisca nottetempo quote di mercato) e i consumatori (tedeschi ovvio!). Così è stato concesso un prestito a breve - a condizioni da usura - per riportare in patria la armata di vacanzieri con un bel ponte aereo (cose famose in quel paese: un ponte aereo doveva collegare le truppe a Stalingrad con le retrovie - cfr. la scena del film omonimo - ed un ponte aereo ha rifornito Berlino subito dopo la guerra).

Fatto questo è missione compiuta! Il resto? e chissene....
 
Kompakt: Wirtschaft Kompakt II - WELT

Investitore interessato ad Alno

Per la forza lavoro del costruttore di cucina insolvente Alno, c'è ancora qualche speranza. Nella prossima settimana sono stati tenuti colloqui con un investitore serio, che è molto interessato, ha dichiarato un portavoce dell'amministratore dell'insolvenza Martin Hörmann della dpa. "Stiamo arrivando ad una fase finale". In un incontro dei dipendenti di questo lunedì, la forza lavoro di Pfullendorf sarà informata sullo stato delle cose nel processo di insolvenza. Il portavoce ha sottolineato che l'esito dei colloqui era ancora completamente aperto. Alno è stato a lungo nei numeri rossi.


:corna::corna::corna::corna::corna::corna::corna::corna::corna::corna::corna:
 
buongiorno ragazzi,
sono dei vostri anche di qua.
come preannunciato ho venduto a 4 50.000 di ab acquistate a 13
comprato 50.000 alno a 3,75.

Sia chiaro che sono perfettamente consapevole del rischio concreto ma seguendo un po' le 2 vicende , effettivamente di qua vedo maggiore possibilita' di rialzo.

in bocca al lupo
 
Großteil der Alno-Mitarbeiter werden freigestellt


Pfullendorf sz Una grande parte dei dipendenti del produttore di mobili di cucina Pfullendorfer insolvente Alno è esentata dal martedì 24 ottobre. I rappresentanti dell'Agenzia per l'occupazione vogliono visitare l'azienda per consigliarli quando si applicano le prestazioni di disoccupazione. Secondo un amministratore di insolvenza, Martin Hörmann, dopo una riunione di impiegati di lunedì mattina, sta lavorando solo una squadra di carena con un numero a tre cifre di dipendenti, compresi i tirocinanti.



Hörmann aveva già informato i 600 dipendenti circa lo stato degli affari nel processo degli investitori. "In sostanza, ci sono due messaggi: lavoriamo con un'alta pressione su una soluzione, ma siamo costretti a liberare un gran numero di dipendenti", ha dichiarato l'amministratore dell'insolvenza. Poiché il produttore di mobili per cucina non aveva i fondi necessari, la società non poteva più essere trasportata senza restrizioni.





"Tuttavia, nessuna cancellazione è stata pronunciata", ha sottolineato Martin Hörmann dopo la riunione. Di conseguenza, non ci sono anche negoziati con il consiglio aziendale. Per i dipendenti, tuttavia, ciò significa anche che devono rispettare i loro periodi di preavviso - anche se in teoria potrebbero già assumere una posizione diversa.





"I lavoratori sono delusi. Questo è un giorno nero per loro ", ha detto Michael Föst, secondo plenipotenziario di IG Metall Albstadt. Tuttavia, come investitore è interessato a Alno AG, c'è ancora speranza per l'azienda ei suoi dipendenti. "Tuttavia, l'investitore deve anche impegnarsi per la posizione - e non lo ha fatto", ha detto Föst. Rilasciando i dipendenti, l'amministratore di insolvenza era visibilmente difficile. "Tuttavia, non esisteva un'altra opzione per l'insolvenza".
 

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