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Borsa Milano in rosso, Draghi si gioca tutto

Stampa Invia Commenta (4) di: WSI | Pubblicato il 21 ottobre 2015| Ora 17:05

Maggior parte analisti non crede che Bce avrà coraggio di agire. FCA -3,80%, sul Ftse Mib soffrono le banche.
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Fiat e Starbucks saranno multate da Ue per aver violato, approfittando dei vantaggi fiscali della delocalizzazione, leggi concorrenza leale.



TOKYO (WSI) - In attesa della decisione sui tassi della Bce di domani, Borsa Milano azzera i guadagni e rimane in territorio negativo. Incertezza sull'azionario europeo, in attesa di capire cosa la Banca centrale europea annuncerà nella giornata di domani.

Continuano a cambiare le prospettive sulla riunione della Bce. La maggior parte degli analisti scommette che Mario Draghi finirà per non annunciare ulteriori misure straordinarie. Ma in un mercato che ha perso la trebisonda dopo lo scoppio della crisi dei mercati emergenti e il peggioramento delle condizioni economiche Usa - che complicano ulteriormente la vita alla Fed - non resta che sperare che la Bce faccia qualcosa per scongiurare la caduta in una fase di deflazione dell'area euro e per rilanciare un'economia sempre fiacca.

Per decidere la direzione che le Borse prenderanno a fine anno, l'intraprendenza di Mario Draghi sarà cruciale, forse ancora di più delle azioni della Federal Reserve, che dovrebbe lasciare i tassi invariati allo zero fino al 2016.

Draghi parlerà domani alle 14.30 nella consueta conferenza stampa successiva alla decisione sui tassi guida. I mercati vogliono un rafforzamento o un'estensione del QE, il piano di quantitative easing lanciato quest'anno.

Focus anche sulla stagione degli utili. Intervistato da Bloomberg Dirk Thiels, responsabile della gestione di investimenti presso KBC Asset Management, a Bruxelles, afferma: "Abbiamo avuto sorprese positive da alcune società globali, ma le banche hanno scontato la volatilità del terzo trimestre. I mercati ora sono più rilassati, ma ci sono ancora tante preoccupazioni sulla crescita mondiale. Avremmo bisogno di alcuni dati economici positivi dall'Asia e dai mercati emergenti, per veder sostenuto il sentiment.

Tra i titoli europei, occhio a Nordea, il cui titolo ha perso terreno dopo che la prima banca della Scandinavia ha reso noto che i suoi utili sono scesi -17%, pagando il contesto di tassi di interesse ai minimi record.

A livello settoriale, di nuovo venduti gli energetici, sulla scia del forte calo dei prezzi delle commodities.

A Piazza Affari, fari puntati su FCA dopo che è stato annunciato il prezzo dell'Ipo di Ferrari e in attesa della decisione sul caso dei vantaggi fiscali ottenuti in Lussemburgo. I 52 dollari per titolo della casa di Maranello sono sulla parte alta della forchetta. Bene lo sbarco a Wall Street di Ferrari, con le quotazioni che sono balzate fino a +16%, per poi ridurre tuttavia i guadagni. FCA -3,80% anche per la multa arrivata dalla Commissione europea. Tra gli altri titoli sotto pressione le banche. Finmeccanica +0,94%, Ferragamo -1,52%,m Prysmian +1,97%, Mediaset +1,47%, Tenaris -3,17%.

Occhio anche al comparto bancario, dopo il varo di un aumento di capitale da parte di Credit Suisse. MPS intanto ha annunciato una nuova emissione di covered bond per 750 milioni di euro con scadenza 2022.

I timori sul rallentamento dell'economia cinese penalizzano anche oggi il comparto del lusso. Dopo la sbandata di ieri, recupero timido per Luxottica (+0,5%).

Fuori dal paniere principale sono ben impostate le Zucchi mentre vanno avanti le trattative per salvare la società sul rischio della bancarotta. Perdono invece oltre il 4% le Premuda e le Gefran.

In ambito di reddito fisso lo Spread tra Btp e Bund apre poco mosso a 104 punti base.

Sul fronte macro, in Asia le esportazioni giapponesi sono cresciute dello 0,6% in settembre, il livello più basso da agosto 2014. E pensare che le previsioni erano per un ben più solido +3,4%.

Malgrado la delusione per i dati, la Borsa di Tokyo ha chiuso in rialzo dell'1,9%. Male invece Shanghai: le esportazioni verso la Cina sono scese del 3,5%, mentre le importazioni sono calate dell'11,1%.

Tra le materie prime, i futures sul petrolio Wti ritracciano attestandosi in area 46 dollari al barile. L'oro recupera a 1.179,3 dollari l'oncia.

Sul valutario euro in rialzo a 1,1354 dollari.

(DaC)
 

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