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VentoDivino
Fmi taglia ancora stime crescita globale e lancia allarme stallo
2016 3,2%, 2017 3,5%, ma si rischia "stagnazione prolungata"
(askanews) - Roma, 12 apr 2015 - Il Fondo monetario internazionale ha
rivisto ancora al ribasso le previsioni di crescita globale. E questa
volta ha esso stesso lanciato un allarme sul rischio che questi continui
tagli finiscano per vedere l'economia mondiale "rallentare alla velocita'
di stallo e cadere in una stagnazione diffusa e di lungo periodo". Ad ogni
modo, nell'ultima edizione del World Economic Outlook lo scenario di base
di e' accelerazione della crescita, seppur in maniera lievissima: al piu'
3,2 per cento quest'anno, a fronte del piu' 3,1 per cento del 2015, e
con un ulteriore rafforzamento al piu' 3,5 per cento nel 2017.
Si tratta pero' di valori di 0,2 e 0,1 punti percentuali piu' bassi, su
2016 e 2017, rispetto alle stime che erano state aggiornate lo scorso
gennaio, e di ben 0,4 e 0,3 punti piu' bassi dal Weo dell'ottobre 2015.
Non va meglio nell'area euro, con piu' 1,5 per cento nel 2016 e piu' 1,6
per cento nel 2017, rispettivamente 0,2 e 0,1 pun ti in meno dalle stime
di gennaio, n¿ sull'Italia con piu' 1 per cento quest'anno e piu' 1,1
per cento il prossimo, 0,3 e 0,1 punti in meno.
A pesare sono una molteplicita' di problemi, si va dalla rinnovata volatilita'
dei mercati, ad una certa perdita di slancio nelle economie avanzate,
ai continui "venti contrari" che spirano sui Paesi emergenti. Al tutto si
aggiungono anche "diverse pressioni di natura non economica", tra cui viene
anche citata la minaccia terroristica, passando per l'ipotesi di Brexit
ma piu' in generale anche sulla tendenza a "ripiegare sempre piu' sull'interno"
della politica in Usa ed Europa, proprio mentre crescono le pressioni
migratorie.
"Non solo questi vari sviluppi ci spingono a ulteriori revisioni al ribasso
delle nostre previsioni di crescita su 2016 e 2017 - afferma Maurice Obsfeld,
capo economista nell'editoriale del Weo - ma suggeriscono anche esiti
non previsti che sono al tempo stesso peggiori e piu' probabili".
Insomma, il messaggio dell'istituzione di Washington non e' propriamente
rassicurante, sebbene si rilevino anche alcuni progressi. Ad esempio le
Borse asiatiche hanno in parte recuperato gli scivoloni visti a inizio
anno, i prezzi del petrolio hanno recuperato dopo i passati crolli, la
fuga di capitali dalla Cina si e' ridotta e le misure prese dalle Banche
centrali hanno migliorato il clima.
2016 3,2%, 2017 3,5%, ma si rischia "stagnazione prolungata"
(askanews) - Roma, 12 apr 2015 - Il Fondo monetario internazionale ha
rivisto ancora al ribasso le previsioni di crescita globale. E questa
volta ha esso stesso lanciato un allarme sul rischio che questi continui
tagli finiscano per vedere l'economia mondiale "rallentare alla velocita'
di stallo e cadere in una stagnazione diffusa e di lungo periodo". Ad ogni
modo, nell'ultima edizione del World Economic Outlook lo scenario di base
di e' accelerazione della crescita, seppur in maniera lievissima: al piu'
3,2 per cento quest'anno, a fronte del piu' 3,1 per cento del 2015, e
con un ulteriore rafforzamento al piu' 3,5 per cento nel 2017.
Si tratta pero' di valori di 0,2 e 0,1 punti percentuali piu' bassi, su
2016 e 2017, rispetto alle stime che erano state aggiornate lo scorso
gennaio, e di ben 0,4 e 0,3 punti piu' bassi dal Weo dell'ottobre 2015.
Non va meglio nell'area euro, con piu' 1,5 per cento nel 2016 e piu' 1,6
per cento nel 2017, rispettivamente 0,2 e 0,1 pun ti in meno dalle stime
di gennaio, n¿ sull'Italia con piu' 1 per cento quest'anno e piu' 1,1
per cento il prossimo, 0,3 e 0,1 punti in meno.
A pesare sono una molteplicita' di problemi, si va dalla rinnovata volatilita'
dei mercati, ad una certa perdita di slancio nelle economie avanzate,
ai continui "venti contrari" che spirano sui Paesi emergenti. Al tutto si
aggiungono anche "diverse pressioni di natura non economica", tra cui viene
anche citata la minaccia terroristica, passando per l'ipotesi di Brexit
ma piu' in generale anche sulla tendenza a "ripiegare sempre piu' sull'interno"
della politica in Usa ed Europa, proprio mentre crescono le pressioni
migratorie.
"Non solo questi vari sviluppi ci spingono a ulteriori revisioni al ribasso
delle nostre previsioni di crescita su 2016 e 2017 - afferma Maurice Obsfeld,
capo economista nell'editoriale del Weo - ma suggeriscono anche esiti
non previsti che sono al tempo stesso peggiori e piu' probabili".
Insomma, il messaggio dell'istituzione di Washington non e' propriamente
rassicurante, sebbene si rilevino anche alcuni progressi. Ad esempio le
Borse asiatiche hanno in parte recuperato gli scivoloni visti a inizio
anno, i prezzi del petrolio hanno recuperato dopo i passati crolli, la
fuga di capitali dalla Cina si e' ridotta e le misure prese dalle Banche
centrali hanno migliorato il clima.