Obbligazioni perpetue e subordinate Discussioni metaperpetuali

Famiglie diffidano di finanza, tassi bond banche retail sotto Btp -Consob | Mercati | Bond | Reuters

I rendimenti offerti agli investitori retail sono decisamente diversi da quelli riservati agli istituzionali. "Lo spread mediano fra i rendimenti a scadenza delle obbligazioni a tasso fisso e quello dei Btp con vita residua simile è risultato sostanzialmente pari a zero nel 2010 e negativo di oltre 40 pb nel 2011 per le emissioni domestiche" a fronte di uno spread "superiore di oltre 60 punti base" a vantaggio degli istituzionali.

Il quadro non cambia per il tasso variabile: lo spread sull'Euribor offerto al retail era in media a zero nel 2010 ed è salito a 50 punti base nel 2011 contro 110 e 180 punti base per gli investitori qualificati.

:banana::banana::banana:
 
Aggressione all'Italia, alle imprese e alle sue famiglie

(ANSA) - ROMA, 15 MAG - ''Un'aggressione all'Italia, alle
sue
imprese, alle sue famiglie, ai suoi cittadini''
, cosi' l'Abi
commenta il taglio di Moody's sul rating di 26 banche italiane.
''Ancora una volta le agenzie di rating si confermano come un
elemento di destabilizzazione dei mercati con giudizi parziali e
contradditori'', dice l'associazione bancaria.(ANSA).



-0- May/15/2012 8:40 GMT


:lol::lol::lol::lol::lol::lol::lol::lol::lol::lol::lol:
Quand'è che richiamiamo l'ambasciatore in Italia ?
La dichiarazione di guerra è gia stata consegnata ?

Ma non era Banca ***** che un paio di settimane fa aveva comprato una intera pagina del Corrierone per decantare il suo bel rating ?

Troppo comodo....:)
 
Duran e i politici europei

Secondo me non c'è miglior metafora per rappresentare lo stato di comprensione della "nostra crisi" da parte dei nostri politici che questo round (quello del celeberrimo : "no mas") dove Duran viene devastato psicologicamente da Ray Sugar (:bow:) Leonard.


[ame=http://www.youtube.com/watch?v=U_gmZn9YlXs]Ray Sugar Leonard humiliates Roberto Duran - YouTube[/ame]


Notare lo slow motion a partire da 1:36 (Ray non aveva di fronte Ivan Drago ma Manos de Piedra all'apice della sua forma : un colpo ben piazzato e Ray sarebbe andato k.o.), storico anche il passaggio ai secondi 35-38
 
Ultima modifica:
EUROPA: Così non va...

La Germania non vuole l'inflazione e ancor meno vuole abbandonare l'Unione europea. Ma, come vedremo, la zona euro non ha abbastanza soldi per rimanere insieme, senza un massiccio intervento della BCE.

L'allarme è stato lanciato da un alto funzionario della Bundesbank, la banca centrale della tedesca, alla commissione finanze del parlamento tedesco all'inizio di questa settimana. Jens Ulbrich, capo del Dipartimento di Economia della Bundesbank, ha detto che è probabile che la Germania possa avere, in futuro e all'interno dell'unione monetaria europea, dei tassi di inflazione un po' al di sopra della media e che il paese dovrebbe tollerare una maggiore inflazione al fine di riequilibrare le economie nazionali all'interno della zona euro.

Ulbrich non ha dato, nella sua dichiarazione, cifre concrete; ha detto solo che è importante che l'inflazione nella zona euro, nel complesso, rimanga stabile anche se in alcuni paesi cresce e in altri scende. Gli osservatori ritengono che la Bundesbank potrebbe essere ora alla resa dei conti, con un tasso di inflazione all'incirca del 2,5 o 2,6 per cento.
Poco dopo, il ministro delle finanze Wolfgang Schäuble, finora un falco dell'inflazione di vecchia scuola Bundesbank, ha detto che l'inflazione potrebbe arrivare fino al 3 per cento. Ecco le sue parole: “…in un corridoio tra il 2 e il 3 per cento ... siamo in una zona ancora accettabile."
Cosa spinge i tedeschi a una maggiore tolleranza? La minaccia di un crollo della zona euro, causa banche spagnole (l'attuale colpevole), che si aggiunge ai problemi di Grecia, Portogallo, Spagna e Irlanda.

Spagna.
Le banche americane vengono chiuse quando i loro crediti in sofferenza sono il 5% del capitale. Le banche spagnole sono al 20% e il dato cresce velocemente. In settimana il governo spagnolo ha sostanzialmente nazionalizzato Bankia, la quarta più grande banca del paese, costituita mettendo insieme sette cajas fallite. Solo circa la metà dei suoi prestiti immobiliari stanno generando dei ritorni, ma questo è il dato che viene fornito al pubblico.

Oltre al sostegno a una banca finanziariamente fallita, il governo ha chiesto un supplemento di 30 miliardi di euro di rettifiche al valore dei crediti. E’ improbabile tuttavia che ciò sia sufficiente per affrontare i circa 180 miliardi di euro di asset tossici detenuti dalle banche spagnole. Inoltre, molte banche spagnole non saranno in grado di mantenere il rapporto tier-one sul patrimonio di base richiesto dai regolamenti della UE senza l'aiuto del governo. Le banche spagnole per raggiungere questo obiettivo di rapporto del capitale, entro fine anno avranno bisogno di circa 100-250 miliardi di euro di ricapitalizzazione (e una percentuale significativa dovrà essere sostenuta da Madrid).
Stiamo parlando della necessità di un nuovo debito pubblico spagnolo pari a circa il 25% del PIL, necessario solo quest'anno. E questo se le cose non si deterioreranno ulteriormente.
Proviamo ora a fare qualche semplice calcolo. Le banche spagnole hanno già preso 352 miliardi di euro del LTRO (creato dalla BCE), più di 1/3 del totale. Gli sono rimasti circa 80 miliardi di euro dopo le uscite dai depositi e l'acquisto di debito sovrano. I quali saranno necessari per acquistare ancora più debito pubblico spagnolo (in modo tale da poter salvare le banche stesse).
La Spagna userà come garanzia circa 20 miliardi di dollari dei nuovi fondi del FMI, che verranno utilizzati per un piano di salvataggio europeo. La Spagna ha già 332 miliardi dollari di passività verso la BCE, 125 miliardi di dollari verso il Fondo di stabilizzazione, e altri 99 miliardi verso un qualcosa chiamato Macro Financial Asset Fund, e altre garanzie da varie banche e fondi europei. Il tutto ammonta a più di 600 miliardi. Il rapporto debito pubblico/PIL è solo il 69%, ma se si aggiungono le altre garanzie e gli impegni assunti, si raggiunge un debito pubblico/PIL del 130%. E questo prima di iniziare il processo di salvataggio delle banche, e prima di ogni debito aggiuntivo dato dal deficit fiscale, che corre ad una velocità del 8%.

Il contagio è reale.
Per anni è stato detto che la Grecia non sarebbe fallita. Ora che la Grecia ha fatto default, la linea tracciata nella sabbia è la seguente: "Era solo la Grecia; nessun altro paese avrà bisogno di fare default".
L'austerità imposta alla Grecia ha portato ad una reazione degli elettori greci. I due partiti di governo, essenzialmente gestiti da due famiglie, si erano alternati al governo per 50 anni. La scorsa settimana insieme non hanno raggiunto il 33%. In realtà, nessuna coalizione può coalizzarsi con una delle parti che ha ottenuto dei voti di protesta. Ci saranno ora nuove elezioni, probabilmente nel mese di giugno. Guardando ai primi sondaggi, è probabile che la coalizione che ne risulterà dalla votazione rifiuterà l'austerità forzata. Qualunque essa sia, questo significherà che la Grecia non sarà più in grado di accedere ai fondi europei, di cui ha bisogno, anche per ripagare i programmi di austerità. Tutto ciò peggiora le cose e accelera l'uscita della Grecia dall'euro.

L'Europa e l'euro possono sopravvivere senza la Grecia. Potrebbero anche farlo senza il Portogallo. L'Irlanda limiterà il default sul debito grazie agli aiuti della BCE per salvare le sue banche, in quanto vuole rimanere nella zona euro.
Ma l'euro ha bisogno della Spagna per mantenere una posizione credibile, o almeno questo è ciò che evidentemente crede la Germania.

Il tutto non finirà con la Spagna.
La prossima al centro dell'attenzione, come al solito, sarà l'Italia. E infatti l'Italia si troverà molto presto a dover pagare il 5-6% del PIL, solo per coprire gli interessi sul suo debito. Se non fosse per gli interessi, si avrebbe un avanzo effettivo sul bilancio del governo. Mentre si stanno facendo progressi, stanno rendendo una recessione ancora più probabile.

Lasciamo l'Italia. Ora consideriamo la Francia. Ci sono appena state le elezioni, e non c'è stata alcuna sorpresa sul fatto che abbiano votato un socialista come presidente. E sembra probabile che ci sarà la maggioranza in parlamento, dando così a Hollande il controllo del governo. Quello che ha dichiarato di voler fare, è di tenere le cose sotto controllo aumentando le imposte per coprire circa il 40% del disavanzo, e se sarà necessario taglierà la spesa per coprire l'altro 60% (anche se non ha detto quello che effettivamente taglierà). Ha promesso un aumento delle imposte sulle imprese e i redditi più alti (il 75% di imposte sui redditi superiori a € 1 milione), sussidi per le aziende che assumono lavoratori giovani e anziani, una parziale inversione dell'aumento dell'età pensionabile a 62, una promessa di assumere 60.000 nuovi insegnanti, e un più attento controllo al budget rispetto all'attuale accordo con l'UE.

Bruxelles, oggi, ha lanciato un avvertimento piuttosto severo, affermando che la Francia deve rispettare i termini concordati sul bilancio, il che richiederà tasse molto più alte e/o i tagli che Hollande è disposto a fare. E decidere, non è un compito facile. Il debito pubblico della Francia ufficialmente riconosciuto ammonta al 86% del PIL, ma quando si includono i loro vari impegni con la BCE, le autorità di vigilanza finanziaria, ESM, BEI, ecc, il numero sale a circa il 146%. Non tutto questo richiede che la Francia paghi degli interessi, ma serve per coprire eventuali perdite in caso di default. Ma la percentuale del 86% sta aumentando piuttosto rapidamente.

E i loro problemi non sono problemi ciclici di breve termine. Hanno preso degli impegni più grandi, come qui negli Stati Uniti con le pensioni! E quei pagamenti sono in scadenza nello periodo di quelli degli Stati Uniti. Non c'è niente di più facile, i francesi sono notoriamente riluttanti ad accettare tagli alle pensioni o alle condizioni di lavoro. Volete toccare i sussidi agricoli? Volete vedere sempre più trattori e copertoni in fiamme sugli Champs-Élysées?.

La campagna elettorale di Hollande è stata fatta in modo esplicito su una piattaforma anti-austerità. Angela Merkel appoggiava la campagna elettorale del suo avversario, Sarkozy. E il resto d'Europa sta a guardare, per vedere come tutto questo potrà funzionare. Cosa farà la Germania? Louis Gave (che vive a Hong Kong, ma è ancora molto francese) scrive:
"Supponendo che questo programma [assunto da Hollande per aumentare le spese, le tasse, ecc.] finisca male, la Francia avrà bisogno di amici. Per fortuna, il capo del Fondo monetario internazionale sembra simpatizzare per i francesi, anche se questa può essere un arma a doppio taglio, in quanto Christine Lagarde non può offrire alla Francia un accordo privilegiato. Alla luce di questa retorica, e della sua promessa di contenimento della spesa, è difficile pensare che Hollande e Angela Merkel diventino subito amici. Nel frattempo, la promessa di Hollande che il suo primo atto sarà quello di ritirare le truppe francesi dall'Afghanistan, e questo è improbabile che venga ben visto dal governo degli Stati Uniti. In breve, la Francia avrà presto bisogno di amici, ma potrebbero essere una rarità per il candidato presidenziale francese. Nel frattempo, dobbiamo sperare che, come Groucho Marx, Hollande sia un uomo che dichiari che 'Questi sono i miei principi e se non ti piacciono, posso cambiarli.' "

L'Economist ha recentemente scritto:
"Anche se una agenzia di rating dovesse spogliare la Francia della sua AAA, i suoi costi di finanziamento resterebbero ben al di sotto di quelli dell'Italia e della Spagna (anche se lo spread, con la Germania è cresciuto). La Francia dispone di invidiabili punti di forza economici: una forza lavoro istruita e produttiva, un maggior numero di imprese che fanno parte di Fortune 500 rispetto a qualsiasi altro paese europeo, delle imprese competitive nei servizi e una produzione di alta precisione.

"Tuttavia, i fondamentali sono molto più foschi. La Francia non ha mai raggiunto un pareggio di bilancio dal 1974. Il debito pubblico è al 90% del PIL e continua ad aumentare. La spesa pubblica è al 56% del PIL e questa sta divorando la gran parte della produzione, rispetto a qualsiasi altro paese della zona euro (ancor di più che in Svezia). Le banche sono sotto-capitalizzate e la disoccupazione è la più alta dalla fine del 1990 e non è mai scesa sotto il 7% in quasi 30 anni, creando una disoccupazione cronica e criminalità nelle grandi città. Le esportazioni sono stagnanti, mentre continuano a ruggire in Germania. La Francia ha oggi, in termini nominali, il più grande disavanzo delle partite correnti della zona euro. Forse la Francia poteva vivere a credito prima della crisi finanziaria, quando indebitarsi era facile. Ora non più. Infatti, una lenta e non riformata Francia potrebbe ritrovarsi al centro della prossima crisi dell'euro".
Le banche della Francia sono oltre 4 volte il PIL francese. I mercati hanno punito le banche più grandi, con un ribasso del 90% per alcune di esse. Guardate questo grafico di Societe Generale:

Mentre le banche francesi non sono un problema come quelle spagnole, sono però molto più grandi rispetto alla dimensione del loro paese. Un piccolo problema, può essere grande per il paese. E le banche francesi hanno un'esposizione molto più grande sul debito europeo periferico. Un default della Spagna le spingerebbe (così come un sacco di altre banche europee) oltre il bordo del precipizio. E questa è la ragione per cui Sarkozy, insisteva così fortemente affinché tutti i problemi delle banche fossero trattati come un problema europeo e non come un problema del paese. (Idea interessante se siete irlandesi!). La Francia semplicemente non può permettersi di far fronte ad eventuali problemi delle sue banche, mentre ci sono in essere deficit di così grandi dimensioni. E soprattutto mentre si devono già garantire tutti i tipi di debito europei, che rappresentano il cuore del problema. La Germania ha bisogno della Francia per aiutarla a sostenere gli oneri finanziari dell'Europa. E finché la Francia può mantenere il suo rating AAA, la Germania ha un partner. Ma se la Francia perde il rating, allora ogni debito europeo chiaramente perde il suo rating.

S&P ha già preso la decisione di tagliare di una tacca il rating della Francia portandolo a AA+ e mantenendo ancora un outlook negativo. Moody's ha avvertito di un possibile declassamento della Francia. L'Italia ha ora un rating BBB+, appena sotto quello della Spagna. Quando si guarda il bilancio attuale e il debito totale, la Francia non è poi così lontana da ulteriori declassamenti, a meno che non abbracci una nuova etica di bilancio, che è precisamente ciò che Hollande ha detto che non farà.

Sarebbe una vera e propria crisi per la zona euro. Gli elettori tedeschi non sarebbero disposti a farsi carico del fardello europeo senza un partner come la Francia. E se la Francia dovesse garantire un importante debito europeo, mentre sta continuando a far correre il suo deficit, e che Dio non voglia, avesse anche una crisi in una o più delle sue banche, questo vorrebbe dire mettere a rischio il suo rating.
Penso che la stragrande maggioranza dei tedeschi (e ad essere onesti, tutto il mondo) non abbiano idea di quante migliaia di miliardi di euro saranno necessari per mantenere in vita la zona euro. E' anche possibile che i politici tedeschi e in realtà la maggior parte di loro pensi, che potrebbe esserci solo il 3% d'inflazione.

La Spagna è troppo grande per essere salvata e troppo grande per fallire. L'unico modo per il debito spagnolo di rimanere al 6% è che la BCE fondamentalmente lo acquisti (o faccia dei prestiti alle banche spagnole in modo che possano comprarlo, o qualunque altro nuovo programma Draghi e la sua squadra possa pensare di creare). Se la Spagna se ne va, è solo una questione di tempo prima che si perda anche l'Italia, e poi, sì, anche la Francia. La linea deve essere tracciata con la Spagna. E l'unica con un bilancio abbastanza grande che possa farlo è la BCE, e l'unico modo in cui può farlo è con una macchina da stampa.

Guadagneranno tempo? Sì, ma il tempo per che cosa? Per correggere i disavanzi pubblici? Per far fronte ai debiti con le banche? Per il debito sovrano? Per risolvere in qualche modo gli enormi squilibri commerciali tra la Germania e la periferia europea? Per forzare gli elettori ad accettare un unione fiscale? Nel bel mezzo di una crisi? Se c'è qualche massone che ha un piano segreto, lo ha mantenuto ben nascosto. Perché sembra che stiano facendo il "piano" man mano che vanno avanti.
Le loro reali intenzioni non sono un segreto. Faranno di tutto per mantenere l'Unione europea e la zona euro insieme. E tutto ciò che serve è un piano molto aperto. Ma verrà a loro costare migliaia di miliardi di euro.

Qualcuno dovrà andare a pagare quel conto al bar. E sarà una sbornia colossale. Così L'Europa proprio non va.
 
Si salva la spagna... Ma cosi' fallisce l' italia

ABBIAMO DEI FENOMENI AL GOVERNO ! CI SUCCHIANO IL SANGUE PER DARE I SOLDI ALLA SPAGNA AL 3% , MA INDEBITANDOSI AL 7% SUI MERCATI !!! DA CORTE MARZIALE ....

Farage: "Col salvataggio della Spagna fallisce l'Italia". Quali rischi ci sono per l'Italia? Vie d'uscita?

Nigel Farage è intervenuto al Parlamento Europeo in merito alla questione del prestito di 100 miliardi di euro che la Ue ha deciso di fornire alla Spagna. L'Italia contribuirà al 20% e il prestito verrà erogato al 3%, ma l'Italia, per trovare i soldi da conferire, deve indebitarsi sul mercato al 7%: un vero e proprio colpo di genio, non c'è che dire. Questa la trascrizione dell'intervento di Farage.

Farage afferma: "Questo accordo non migliora le cose: le peggiora. Cento miliardi di euro sono stati accordati al sistema bancario spagnolo, e il 20% di quei soldi deve venire dall'Italia. L'accordo prevede che gli italiani debbano prestare soldi alle banche spagnole al 3 per cento, ma per trovare quei soldi, devono indebitarsi sui mercati al 7 per cento. E' veramente geniale, non trovate? Veramente brillante!".

Così facendo l'Italia sarà obbligata a salvarsi da sola. Il debito pubblico spagnolo viene ricaricato del 10% e secondo Farage "100 miliardi non risolvono il problema bancario della Spagna: dovrebbero essere oltre 400! E con la Grecia che barcolla in bilico sull'orlo dell'uscita dall'Euro, il vero elefante nella stanza è che quando la Grecia se ne va, la BCE, la Banca Centrale Europea, falisce."

http://genio.virgilio.it/domanda/467660/farage-salvataggio-spagna-fallisce-i
 
Veramente l'Italia non si finanzia al 7% sul mercato, infatti i titoli decennali si piazzano al 5.8%, mentre siamo sotto al 5.5% sui titoli a 5 anni.

Non so il prestito alla Spagna con che scadenza venga concesso, ma di sicuro l'Italia non si finanzia al 7% sul mercato su nessuna scadenza.
 
Veramente l'Italia non si finanzia al 7% sul mercato, infatti i titoli decennali si piazzano al 5.8%, mentre siamo sotto al 5.5% sui titoli a 5 anni.

Non so il prestito alla Spagna con che scadenza venga concesso, ma di sicuro l'Italia non si finanzia al 7% sul mercato su nessuna scadenza.

cosa importa 7/6/5/4, se la differenza e' negativa! secondo te chi presta i soldi deve rimetterci?
 

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