i sindacati sono uno dei mali dell'italia, frenano la competitività delle aziende difendendo diritti acquisiti nei tempi in cui si rimandava l'efficienza ai posteri giocando sulla possibilità di indebitamento del sistema
è venuto il tempo di pagare i debiti e con gli interessi
quei diritti acquisiti oggi sono privilegi insostenibili per le aziende che devono combattere contro cina, india... dove si muore sul posto di lavoro e tutto continua come prima
occhio che non voglio dire che sia moralmente giusto, purtroppo è un dato di fatto ed è inutile frignarci sopra, e allora se io sono un'azienda o mi aiuti ad essere più competitiva o chiudo
si salva solo chi riesce a differenziariei prodotti, ma è sempre più dura
stessa cosa con le pensioni
ps lavoro da 12 anni e non ho mai fatto 1 gg di sciopero, io non ho paura della meritocrazia, tranquillo che se sei bravo il lavoro ce l'hai sempre
Carlo ti parlo per esperienza diretta, in un'altra vita sono stato segretario generale di federazione della mia categoria, prima di evolvere ad investitore immobiliare.
Si confonde lo scopo nobile del sindacato che serve ad equilibrare i diritti dei lavoratori con le richieste datoriali, oltre certi livelli non si deve andare, perchè non è progresso e poi i prodotti a chi li vendi se affami chi dovrebbe comprarli?
La cina e anche l'india immagino, sfrutta i lavoratori di campagna, non uomini in quanto non registrati (ma questo è un altro discorso l'ho appreso da poco), pechè poi tanto vende a tutto il resto del mondo.
Ma se i lavoratori non arrivano alla sussistenza pensi che potranno comprare l'autovettura?
L'opera dei sondacato invece non è difendere diritti acquisiti, ma impastoiare il ciclo produttivo con richieste clientelari, La segretaria confederale, si era premurata a telefonare alla mia azienda per avvertirli che le trattative serie dovevano passare per la confederazione, è ovvio che il suo interessamento non era gratuito. In una altra azienda del comparto infatti aveva avallato delle riduzioni di personale abbastanza drastiche, ma chissà com'è la cognata scema dottoressa in psicologia dopo è stata vista in questa azienda con una bella consulenza.
Le aziende sono matrigne e non madri tengono te perchè sei bravo ma per recuperare competitività se potessero ti pagherebbero sicuramente quanto un ingegnere indiano anche se fanno profitti da impresa tedesca.
su certi diritti non è possibile negoziare, l'errore è stato quello di accettare i cinesi che hanno regole e morale diversa da quella occidentale nel sistema del commercio mondiale, non era una competizione pari a meno di non diventare noi come loro, perchè dobbiamo lavorare solo otto ore quando si potrebbe arrivare a 15 ore.
Ma dopo i lavoratori avranno il tempo di acquistare beni e servizi?
Ho una amica che lavora nella ristorazione e la costringono a lavorare 15 ore al giorno, al prezzo delle otto ore ti sembra una conquista? lavorare solo otto ore è un privilegio insostenibile, stiamo attenti perchè di questo passo torniamo a tempi in cui la schiavitù era normale, però il piatto di farro lo dovevi pur sempre pagare perchè sennò lo schiavo oltre a non comprare le bighe ti muore di fame e non produce nulla.
è vero che l'eta si è allungata ma un sessantacinquenne può essere sufficentemente produttivo, ed un settantenne? e lasciare al lavoro questi non blocca l'ingresso al mondo del lavoro ai giovani?
tutto questo per fare cosa per permettere a quattro occhi a mandorla di diventare ricchi più di bill gates o steve jobs?