Due giorni di corso e guadagnerai con le opzioni:facile, no? (1 Viewer)

tontolina

Forumer storico
0001 Il Principio di Peter e i mercati finanziari
di francesco caranti
25 febbraio 2004 12.16
http://www.soldionline.it/SOL_Edito...c5dbe585b0128304c1256e45003c6688?OpenDocument


" ... un Economista e' un esperto che saprà domani perché le cose che aveva predetto ieri non si siano avverate oggi ...".








E’ una frase storica tratta dalle metafore e dai paradossi di Laurence Peter (1919 – 1988), il grande psicologo canadese che, assieme a Raymond Hull, ebbe l’intuizione di esprimere in chiave satirica i diversi meccanismi della società moderna.

E ancora, continuando bonariamente a dissacrare le scienze esatte, resta famoso l’enunciato di Mark Twain, rimaneggiato dallo stesso Peter: I fatti sono testardi, ma le statistiche sono molto più flessibili. (Facts are stubborn, but statistics are more pliable).

Satira a parte, dobbiamo a Laurence, tolto qualche episodio scanzonato, un grande rispetto per le sue alte doti di pragmatismo e per una visione particolarmente attenta alle Leggi per cui le cose funzionano veramente.

In realtà Laurence aveva perfettamente recepito l’importanza degli studi scientifici come elemento essenziale per ottenere successi e risultati, e in più ebbe il pregio di intuire che da soli essi non sarebbero bastati perché ancor prima delle scelte, delle decisioni e delle aspettative si rende necessario avere buona cura dell’aspetto psicologico.

Anche sul piano finanziario, spesso le Borse si muovono di moto proprio, dimenticando le reali variabili economiche e affidandosi esclusivamente ai fenomeni di massa, al di là di ogni logica considerazione.

I Mercati sono dunque dipendenti da variabili intrinseche (il valore dei beni trattati) e da variabili estrinseche di cui, la principale, è certamente la somma degli umori degli operatori.

Se la Borsa è in trend, tutte le considerazioni di ordine fondamentale sembrano schiacciarsi sotto il peso dei grafici, degli indicatori matematici e delle linee di tendenza.

Sembra quasi, ad avvalorare le intuizioni di Peter, che la risposta ai problemi della natura umana risieda più nel convincimento generale, piuttosto che nell’analisi obiettiva delle circostanze.

Ma le variabili estrinseche non si fermano qui: l’Analisi Tecnica - di cui parleremo diffusamente in questa rubrica –, lo studio delle Serie Storiche dei dati e la teoria della Self-fulfilling-profecy ne completano il quadro.

Già ! Soffermiamoci su quest’ultima: la profezia-auto-verificantesi.

I Sistemi matematici di previsione, il raggiungimento degli obiettivi degli indici di Mercato e le indicazioni degli specialisti sono certamente le conquiste della moderna ingegneria finanziaria.

Aveva ragione Laplace, col suo Determinismo, quando suggeriva la possibilità che una qualsiasi situazione attuale sia riconducibile all’effetto di uno stato anteriore e che, contemporaneamente, sia la causa del suo stato futuro.

In questo senso, lo studio delle Serie Storiche dei dati e la successiva creazione dei modelli matematici di previsione, hanno dato spinta alla ricerca statistica, allo sviluppo del software intelligente, ai sistemi di auto-apprendimento e alle reti neurali.

Si entra nel difficile e questa non è materia per la nostra presentazione.

Che i Sistemi funzionino o non funzionino lo vedremo in seguito, verificando volta per volta i pro e i contro che la letteratura ci offre: le teorie a favore e le teorie contrarie si sono avvicendate nelle scaramucce dei matematici nell’arco degli ultimi cinquant’ anni.

Ma questo ora non importa, lo faremo insieme più avanti.

Oggi voglio solo ricordarvi che, se una qualsiasi teoria è ritenuta vera, in quanto tale produce la giusta ‘eco’ per essere seguita ed applicata e dunque genera l’opinione necessaria e sufficiente a trascinare i Mercati.

Il mio compito, all’interno del grande Portale che mi ospita, sarà solo ed esclusivamente quello di riflettere per farvi riflettere. Nient’altro.

Se me lo permetterete, usando gli strumenti di cui dispongo, cercherò, un po’ come fece Peter, di entrare nel vivo della speculazione, col giusto cinismo di un informatico cinquantenne, con il rispetto per la matematica e le scienze esatte e, specialmente, con la serenità che la Borsa durerà molto più della nostra vita e che, quindi, non dovremo mai avere fretta di conquistare subito l’obiettivo.

A presto.



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tontolina

Forumer storico
Alla ricerca del punto di svolta
di francesco caranti
5 marzo 2004 09.30 stampa l'articolo invia l'articolo









' ... un'incertezza misurabile, o propriamente un "rischio", è così diversa da un'incertezza non misurabile, che in effetti, non è affatto un'incertezza ...'

questa, in estrema sintesi, la distinzione tra rischio e incertezza di Frank Knight nella sua tesi di dottorato alla Cornell University: 'Rischio, incertezza e profitto'.

Siamo nel cuore del primo Conflitto Mondiale, tra il 1916 e il 1921, che corrispondono anche agli anni della prima grande 'delusione finanziaria'.
Fino a quel giorno nessuno aveva mai dubitato della sicurezza di quel Sistema Economico in cui la stabilità sembrava garantita e continuava a offrire i migliori risultati.

Da tempo ormai si era instaurato un circolo virtuoso in cui più le famiglie erano inclini a risparmiare, più i tassi di interesse sarebbero scesi portando a incoraggiare gli investimenti.
Se poi l'Industria decideva di espandere la propria attività e malauguratamente le famiglie non riuscivano più a risparmiare quanto bastava per finanziare quel tipo di espansione attraverso i prestiti, il tasso di interesse sarebbe salito rimettendo le cose al proprio posto.

I piatti della bilancia, tranne qualche scossone saltuario, tendevano così a restare in equilibrio e tutto da anni risultava in perfetta armonia.

La Guerra, evento imponderabile ed incommensurabile, per la prima volta spazzò via ogni certezza e gettò l' ombra del dubbio sulle consolidate teorie della stabilità.

L' Economia fu costretta a voltar pagina perché i fatti avevano dimostrato che non era più possibile confidare ciecamente sul passato per trarre il pronostico degli eventi futuri.

Se ben ricordate Laplace, nell' Ottocento, aveva intuito col suo Determinismo la possibilità che passato - presente - futuro potessero essere in un qualche modo collegabili fino al punto di dominare l'incertezza.

Da lì in avanti la Statistica e la Matematica avevano lavorato nella stessa direzione appoggiandosi anch'esse sugli eventi del passato: alla scuola matematica russa del 900 si devono, storicamente, i fondamenti del Calcolo della Probabilità sotto l'alta direzione di Andrey Nikolaevich Kolmogorov (1903 - 1987) che per primo, tracciò le basi dell'attuale calcolo probabilistico.

Ci troviamo così di fronte al grande dubbio: si può disconoscere uno tra i più grandi doni dell'umanità ? E' possibile ignorare la capacità di estrapolare l'esperienza ?

Non a caso questa qualità è il frutto della maturità ed è questa capacità a fare da confine tra la l'intelligenza adulta e l'ingenuità infantile.

L'evidenza non po' essere negata !

Si può negare che un cielo nuvoloso sia presagio di un temporale e che le Compagnie non calcolino preventivamente il loro rischio assicurativo ?

No, non possiamo negare l'evidenza !

Che fare dunque ?
Rinunciare completamente alla storia o piuttosto mitigarne i contorni ?

Eppure la soluzione si comincia a intravedere !
Ciò che si deve fare è riconoscere tempestivamente l' effetto sorpresa: i punti di svolta vanno identificati per tempo anticipandone le conseguenze.

L'enunciato di Knight ora è più chiaro e possibilista: il rischio non è più incertezza !

Quando analizzeremo ciò che più ci interessa da vicino, potremo guardare le Serie Storiche dei dati di Borsa con rinnovata fiducia ponendo la massima attenzione al fatto che la Stabilità dell'Economia ha mutato i contorni e che la repentinità, gli shocks e i cambiamenti di sentiment sono e saranno sempre più all'ordine del giorno.

Da tempo i Mercati non hanno più una fisionomia costante e lo specifico software previsionale che progetteremo insieme dovrà necessariamente tenerne conto.

La Borsa di Singapore, nota fino a qualche anno fa come il Mercato più volatile del mondo, oggi sonnecchia tra moderate escursioni giornaliere mentre al contrario Francoforte, antico baluardo di stabilità, è indubbiamente uno dei Mercati più fragili del mondo.

Vi lascio con la promessa di approfondire assieme a voi lo studio delle Serie Storiche per capire cosa sia lecito aspettarsi e quali siano i mezzi speculativi adatti a trarne i migliori benefici.

A presto.



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tontolina

Forumer storico
Eikos ...
di francesco caranti
12 marzo 2004 13.10 stampa l'articolo invia l'articolo


Nella Grecia di Socrate, eikos significava probabilità: "qualcosa che ci si aspetta con un certo grado di sicurezza".








Eikos, in quanto plausibile o probabile.

Nella Grecia di Socrate, eikos significava probabilità: "qualcosa che ci si aspetta con un certo grado di sicurezza".

Il tema dominante su cui ci soffermeremo per diverse puntate sarà la probabilità a cui fanno capo i moderni concetti di Rischio e investimento - Value At Risk (VAR) nella terminologia corrente - la base delle attuali scelte di mercato.

Borsa, investimenti, diversificazione si appoggiano tutti sul concetto di Rischio che a sua volta dipende dai casi favorevoli e da quelli contrari.

Per quanto i Greci pensassero che l'Ordine Universale fosse dominio degli Dei e dei Cieli dove il Sole e le Stelle apparivano immobili nella loro posizione prefissata, oggi sappiamo che le regole di interpretazione sono cambiate e che le nostre scelte dipendono dal calcolo, dalla previsione e dai modelli matematici.

Per conoscere come realmente stiano oggi le cose e come funzionino le regole del Rischio, ho pensato che potesse essere utile un viaggio nella storia.

Cercherò di raccontarvi come sono andati i fatti nel passato, vi proporrò le stesse domande e le stesse risposte di chi ha lasciato un segno, studieremo assieme problemi e soluzioni man mano che si sono realmente presentati.

Da un mio punto di vista - poiché anch'io ho seguito la stessa strada - il viaggio nella storia mi ha permesso di dare risposta alla mia curiosità in modo progressivo, così come è realmente avvenuto nel passato: le domande e le soluzioni si sono intervallate con gradualità, senza scosse e questo per me è stato il modo migliore per conoscere e per capire.

Il nostro viaggio parte dunque dalla Grecia di Socrate e si concluderà con le teorie del Nastro di Möbius e dei Frattali di Koch Mandel.

L'obiettivo non sarà la cultura in quanto tale bensì il ragionamento: la base delle nostre future decisioni di investimento.


In Grecia.

La verità per i Greci era solo ciò che si poteva dimostrare con la logica ostinata.
Tutto doveva discendere dalle Scienze Esatte e non era possibile lasciare spazio alla sperimentazione, all'incertezza, al caso e all'immaginazione.
Talete, Pitagora, Anassimene, Parmenide, Anassimandro si sforzarono - con loro grande merito - di dare senso alle regole della geometria, dell'astrologia e della filosofia poiché il loro compito era essenzialmente quello di rispondere a una richiesta religiosa di armonia.
Filosofia, matematica e religione rappresentavano un corpo unico e inscindibile.
Tutto era e doveva essere armonico: dai frontali dei templi alla geometria di Euclide, dalla distinzione delle Divinità positive da quelle malvagie alla ricerca dei presagi e dei responsi degli oracoli.
Perfino l'Universo era stato pensato e classificato in modo armonico: Zeus - dopo una titanica partita a Dadi - si era aggiudicato il dominio dei Cieli, a Poseidon erano toccati i Mari e ad Ade fu riservato il regno dell' Oltretomba.

In Grecia tutto doveva essere ordinato e non c'era posto per la sperimentazione e per l'arbitrio: tutto ciò che era solo possibile o presumibile non veniva considerato degno d'onore e come tale veniva subito scartato.

Peccato davvero che l'abilità matematica, la logica e la chiarezza di quella Civiltà non si sia potuta esprimere in termini di Casualità e di Statistica: se solo i Greci avessero potuto disporre di una mentalità meno rigorosa e di sistemi numerici più avanzati, avrebbero anticipato gli sviluppi successivi impedendo agli Arabi di riservarsi il primato sull' algebra, gli algoritmi e l' "al-zahr" - azzardo- che altro non è se non la moderna 'teoria dei giochi'.

Solo alla scuola di Socrate, dunque, resta il primato dell' eikos (nell'accezione di probabile) dell'antica Grecia: lo sforzo di Simmia di Siracusa (IV secolo), nel Fedone, di dimostrare a Socrate che l'anima è in probabile armonia col Tutto, rimane purtroppo l'unico caso isolato.

E l'algebra della civiltà Araba, le scoperte dei Sumeri e il concetto innovativo della nullità dello zero saranno argomenti per le prossime riflessioni.

A presto.



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tontolina

Forumer storico
Orione, Al Jabbar, Algebar e infine Algebra.
di francesco caranti
19 marzo 2004 11.47 stampa l'articolo invia l'articolo


Singolare davvero che la costellazione 'regina d'inverno' abbia dato origine a una branca della matematica ...








Orione, in arabo Al Jabbar (il gigante) da cui Algebar e infine Algebra.

Singolare davvero che la costellazione 'regina d'inverno' abbia dato origine a una branca della matematica.

Evidentemente gli arabi osservando Orione avevano elevato il loro pensiero, come già avevano fatto i Greci, assegnando allo sciame che punta verso Sirio il nome del gigante Orion, figlio di Poseidon che venne reso cieco per aver amato la Pleiade Merope.

Il Dio Sole guarì Orione e gli permise di vendicare il danno subito. Ma l'ira di Orione tutto travolse: il gigante guarito vagò per i cieli in cerca del rivale Enopione cacciando e uccidendo ogni forma di vita.

A ricordo di questo Dio cacciatore ancora oggi brilla in cielo la Rigel-el-geuse (gamba del cacciatore) in una delle costellazioni più luminose del nostro Universo.

All'Algebra, l'etimologia assegna anche una seconda origine: al-jabr col significato di restaurazione oppure scienza della comparazione.

Giusto il concetto di restaurazione, in quanto completamento di quella aritmetica della scuola Pitagorica, in cui il passaggio a sinistra dello zero risultava ancora incompiuto.

Lo ZERO: questa entità astratta del nulla a cui Shakespeare ha attribuito il ruolo di lettera 'O' senza figura.
Lo ZERO entra ed esce continuamente nella storia della matematica: emerge e si inabissa.
Lo ZERO ha disorientato a lungo i Greci che non ne hanno mai trovato soluzione: nell'arte del contare mancava loro la notazione posizionale, la stessa difficoltà di calcolo che più tardi avrebbe infastidito anche i Romani che si affannarono a introdurre, senza successo, lettere dell'alfabeto corrispondenti ai multipli più rilevanti.
Alle cifre non era ancora stato assegnato il posto che realmente occupavano all'interno del numero e questa omissione costò a quelle civiltà un handicap insuperabile.

E dire che i Sumeri, già tremila anni prima di Cristo, avevano ampiamente risolto l'enigma dello ZERO e avevano dato soluzione alle equazioni di terzo grado partendo dal nulla della loro Mesopotamia, una terra che dava tanta fertilità quante inondazioni.

Il regno della terra coltivata (shumer), tra il Tigri e l'Eufrate, trasmise in parte il patrimonio della civiltà ai successivi Babilonesi ma, tristemente, ebbe la sfortuna di essere dimenticato dalla storia per mancanza di tracce archeologiche, fino al 1900 quando avvennero i primi ritrovamenti della città sacra di Uruk.

Ai Sumeri dobbiamo anche i primi trattati di ingegneria civile e i codici della scrittura.

Il buio dello ZERO oltrepassò i greci e i romani e finalmente prese forma e sostanza definitiva nella civiltà araba.

E' il matematico Al-Khuwarizmi del secolo IX a comporre il primo trattato sulle sei equazioni fondamentali dell'algebra, riviste e adottate nei testi medievali del primo Rinascimento.

… se provate a leggere in fretta - due o tre volte - il nome Al-Khuwarizmi, vi verrà spontanea la parola algoritmo che oggi assume il significato di regola, complesso logico, formula.

Algebra, algoritmi, equazioni, cognizione dello ZERO … è questo il patrimonio della civiltà araba: la stessa armonia dei palazzi e delle moschee dell' Alhambra, a Granada, dove ancora si rimane stupiti del complesso gioco delle simmetrie, le stesse che la matematica moderna ci dice essere quelle che ' non mutano figura ' e che si possono ottenere con la successiva permutazione di tutte le altre.

A presto.



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senza oggetto

Ma che cosa state dicendo?
Se tutto fosse una buffonata la gente che ha frequentato i corsi avrebbe reclamato che le tecniche insegnate per le opzioni ed immobili NON FUNZIONANO! Quindi NON LO È!
Siete voi un branco di chiaccheroni che non combinerete mai un tubo e scriverete giorno dopo giorno ca_z_z_a_t_e di quelli che sono riusciti a raggiungere il successo, quelli che sono arrivati là dove voi non arriverete M A I !! , cari "investitori". Ma non perché non volete frequentare i corsi perché avete paura di spendere un po' di soldi; ma perché non avete le p a l l e per mettere tutto in moto.
Lo so già che mi insulterete dopo questa risposta (è normale per la gente come voi perché non lo potete capire, non mi offenderò).
Solo 5% riesce guadagnare nei mercati e altri 95% fanno lo stesso che fate voi, accusano quel 5% di avere successo.
Vi piace sentir parlare di disastri, imbrogli perché possiate "diffondere la notizia" e giustificare la vostra IMPOTENZA ASSOLUTA!!!
Per la gente che la pensa in modo diverso di loro voglio dire che dovete fare attenzione a non permettere loro di schiacciare i vostri sogni. pur essendo vero che il mondo pieno di truffatori, quale settore professionale non lo è?
È possibile arricchirsi in fretta con pochi soldi e pochi rischi. Ma solo se siete disposti a fare la vostra parte per renderlo possibile.
Voglio anche ringraziare Alfio per tutto quello che ha fatto per migliorare migliaia di vite. Le persone come lui meritano di essere milionari![/b]
 

lothar

Forumer storico
Re: senza oggetto

xxtrader ha scritto:
Ma che cosa state dicendo?
Se tutto fosse una buffonata la gente che ha frequentato i corsi avrebbe reclamato che le tecniche insegnate per le opzioni ed immobili NON FUNZIONANO! Quindi NON LO È!
Siete voi un branco di chiaccheroni che non combinerete mai un tubo e scriverete giorno dopo giorno ca_z_z_a_t_e di quelli che sono riusciti a raggiungere il successo, quelli che sono arrivati là dove voi non arriverete M A I !! , cari "investitori". Ma non perché non volete frequentare i corsi perché avete paura di spendere un po' di soldi; ma perché non avete le p a l l e per mettere tutto in moto.
Lo so già che mi insulterete dopo questa risposta (è normale per la gente come voi perché non lo potete capire, non mi offenderò).
Solo 5% riesce guadagnare nei mercati e altri 95% fanno lo stesso che fate voi, accusano quel 5% di avere successo.
Vi piace sentir parlare di disastri, imbrogli perché possiate "diffondere la notizia" e giustificare la vostra IMPOTENZA ASSOLUTA!!!
Per la gente che la pensa in modo diverso di loro voglio dire che dovete fare attenzione a non permettere loro di schiacciare i vostri sogni. pur essendo vero che il mondo pieno di truffatori, quale settore professionale non lo è?
È possibile arricchirsi in fretta con pochi soldi e pochi rischi. Ma solo se siete disposti a fare la vostra parte per renderlo possibile.
Voglio anche ringraziare Alfio per tutto quello che ha fatto per migliorare migliaia di vite. Le persone come lui meritano di essere milionari![/b]


ti versa anche i contributi inps o sei un co.co.co? :D :D :D

p.s.

se dai a me la metà ti insegno come si perde! e non ti sembri assurdo......perchè poi ti basterà fare il contrario per gainare! :D :D :specchio: :specchio:

lot-docet
 

shamrock

Forumer attivo
Re: senza oggetto

xxtrader ha scritto:
Ma che cosa state dicendo?
Se tutto fosse una buffonata la gente che ha frequentato i corsi avrebbe reclamato che le tecniche insegnate per le opzioni ed immobili NON FUNZIONANO! Quindi NON LO È!
Siete voi un branco di chiaccheroni che non combinerete mai un tubo e scriverete giorno dopo giorno ca_z_z_a_t_e di quelli che sono riusciti a raggiungere il successo, quelli che sono arrivati là dove voi non arriverete M A I !! , cari "investitori". Ma non perché non volete frequentare i corsi perché avete paura di spendere un po' di soldi; ma perché non avete le p a l l e per mettere tutto in moto.
Lo so già che mi insulterete dopo questa risposta (è normale per la gente come voi perché non lo potete capire, non mi offenderò).
Solo 5% riesce guadagnare nei mercati e altri 95% fanno lo stesso che fate voi, accusano quel 5% di avere successo.
Vi piace sentir parlare di disastri, imbrogli perché possiate "diffondere la notizia" e giustificare la vostra IMPOTENZA ASSOLUTA!!!
Per la gente che la pensa in modo diverso di loro voglio dire che dovete fare attenzione a non permettere loro di schiacciare i vostri sogni. pur essendo vero che il mondo pieno di truffatori, quale settore professionale non lo è?
È possibile arricchirsi in fretta con pochi soldi e pochi rischi. Ma solo se siete disposti a fare la vostra parte per renderlo possibile.
Voglio anche ringraziare Alfio per tutto quello che ha fatto per migliorare migliaia di vite. Le persone come lui meritano di essere milionari![/b]

me pari Vanna Marchi!!!!!!! :) :)
 

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