Val
Torniamo alla LIRA
Nel passato recente abbiamo avuto 2 inetti come monti e letta, non eletti dagli elettori.
Ora come ora, siamo guidati da un buffone, non eletto dagli elettori.
Secondo i sondaggisti, la prospettiva prossima futura è un "giullare"....siamo proprio messi bene.
Nel frattempo il buffone parla parla parla, ma quando è il momento di prendere una decisione giusta, che riporterebbe un po' di equità fra i cittadini e che riporterebbe o cercherebbe di riportare il tutto in carreggiata (e non una modifica dei diritti acquisti, che dirittti non sono), il burlone latita. Nega.
Nei giorni scorsi Tito Boeri ha presentato una proposta di riforma pensioni basata sul reddito minimo per gli over 55 anni garantito e finanziato dal prelievo sulle pensioni d’oro (circa 250 mila secondo le stime dell’Inps).
Il piano però è stato bocciato dal governo: Renzi ha infatti ribadito che sarebbe un “errore fare tagli sulle pensioni".
Boeri proponeva appunto di attingere ai conti dei pensionati d’oro facendo appello a ragioni di equità, come ha riconosciuto anche lo stesso Presidente del Consiglio “si sarebbe chiesto un contributo a chi ha avuto più di quanto versato”. Ma Renzi ha bocciato la proposta spiegando che, in questo delicato momento storico, gli italiani hanno bisogno di un’iniezione di fiducia che mal si concilia con prelievi forzosi.
E' chiaro che la proposta è anti-popolare in tempo di elezioni.
Ma qui non si tratta di fare un "prelievo forzoso".
Si tratta di stabilire - forse e finalmente - un'equità fra quanti - e sono tanti - hanno avuto di più di quello a cui avevano diritto e quanti - forse - prenderanno di pensione con equità. Sulla base di quello che verseranno. In pratica una rendita avvalorata dal versato.
Ora come ora, siamo guidati da un buffone, non eletto dagli elettori.
Secondo i sondaggisti, la prospettiva prossima futura è un "giullare"....siamo proprio messi bene.
Nel frattempo il buffone parla parla parla, ma quando è il momento di prendere una decisione giusta, che riporterebbe un po' di equità fra i cittadini e che riporterebbe o cercherebbe di riportare il tutto in carreggiata (e non una modifica dei diritti acquisti, che dirittti non sono), il burlone latita. Nega.
Nei giorni scorsi Tito Boeri ha presentato una proposta di riforma pensioni basata sul reddito minimo per gli over 55 anni garantito e finanziato dal prelievo sulle pensioni d’oro (circa 250 mila secondo le stime dell’Inps).
Il piano però è stato bocciato dal governo: Renzi ha infatti ribadito che sarebbe un “errore fare tagli sulle pensioni".
Boeri proponeva appunto di attingere ai conti dei pensionati d’oro facendo appello a ragioni di equità, come ha riconosciuto anche lo stesso Presidente del Consiglio “si sarebbe chiesto un contributo a chi ha avuto più di quanto versato”. Ma Renzi ha bocciato la proposta spiegando che, in questo delicato momento storico, gli italiani hanno bisogno di un’iniezione di fiducia che mal si concilia con prelievi forzosi.
E' chiaro che la proposta è anti-popolare in tempo di elezioni.
Ma qui non si tratta di fare un "prelievo forzoso".
Si tratta di stabilire - forse e finalmente - un'equità fra quanti - e sono tanti - hanno avuto di più di quello a cui avevano diritto e quanti - forse - prenderanno di pensione con equità. Sulla base di quello che verseranno. In pratica una rendita avvalorata dal versato.