E' IMPOSSIBILE FARE LA COSA GIUSTA, SE QUELLA SBAGLIATA Ti PIACE DA IMPAZZIRE.

Nel comunicato dell’azienda si parla di «piano strategico», «forte base in Italia» da mantenere, «investimenti». Per ora, però, la conseguenza concreta della riorganizzazione della Michelin, in Italia, è il taglio di 578 posti di lavoro entro il 2020, 400 dei quali nello stabilimento di Fossano, in provincia di Cuneo, che verrà chiuso «nell’ultima parte del 2016».

Il comunicato della Michelin

«Allo scopo di affrontare i cambiamenti di mercato e mantenere una forte base in Italia, il gruppo ha implementato un piano strategico quinquennale, che sarà supportato da un investimento di 180 milioni di euro per sviluppare i volumi di gomme per camion, auto e van entro il 2018 attraverso il rafforzamento dei siti di Cuneo e Alessandria», si legge nel comunicato dell’azienda, che nei due siti citati impiega rispettivamente più 2mila e più di 800 dipendenti. Nello stesso annuncio Michelin, che in Italia realizza il 10% della sua produzione europea e impiega oltre 4mila lavoratori, si legge anche che l’azienda «si impegna ad assistere personalmente ogni dipendente nel trovare un impiego alternativo e implementerà un innovativo programma di supporto al ritorno al lavoro, che verrà messo a punto con i sindacati nel corso delle prossime settimane».
 
Ahi ahi ahi ahi

Alfredo D’Attorre lascia il PD. Ora c’è anche l’ufficialità. Come aveva anticipato Giornalettismo, il deputato ha abbandonato il partito insieme ai deputati Vincenzo Folino e Carlo Galli: il 7 novembre, al Quirino, lanceranno con i parlamentari di Sel, gli ex dem Stefano Fassina e Monica Gregori e l’ex Sel Fava (ma senza Civati e i suoi) il gruppo unitario della sinistra, in vista della creazione del nuovo soggetto politico.
 
:lol::lol::lol::lol: Già terminato l'exploit.
La democrazia "dal basso" viene cancellata. Si torna al voto "fisico" :lol::lol::lol:
alla moda compra-vendi. Guardami in faccia, che so come scrivi.......

Mentre per Roma la partita è apertissima, sin dal metodo del voto, a Milano sembra che le cose siano fatte: il candidato portavoce del Movimento 5 Stelle non sarà scelto dalla rete, almeno secondo quanto riporta il Corriere della Sera


A rivelarlo sarebbe un comunicato del Movimento
«Domenica 8 novembre — scrive il Movimento di Beppe Grillo — sarà la volta dell’Election Day: tutti gli iscritti certificati residenti a Milano potranno “fisicamente” votare il loro candidato». Ufficialmente, la rinuncia al voto online è dovuta a un motivo tecnico. Il metodo scelto per pesare i nove candidati già scremati dai gruppi di zona (il Condorcet, un calcolo complesso basato su una sorta di classifica) non è supportato dalla piattaforma digitale. Ma già in Rete si avvertono le prime critiche.
 
ATTENZIONE
A partire da oggi, 02 novembre , 2015 alle ore 07.50 ora italiana, non concedo a Facebook (e/o agli enti associati ad esso) il permesso di usare le mie immagini, informazioni o pubblicazioni, sia del passato che del futuro.
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In definitiva la questione è sempre la stessa: se si vuole evitare che qualcuno metta il naso tra i nostri contenuti su Facebook la soluzione è, semplicemente, chiudere il proprio profilo Facebook.
 
E questi sono foraggiati dagli ammericcani ......

I ribelli siriani mettono sui tetti scudi umani chiusi in gabbie

A Douma hanno ingabbiato gli alawiti per proteggersi dai bombardamenti

Non è un’idea dell’ISIS, l’area è presidiata dai ribelli «moderati» che per difendersi dai bombardamenti hanno pensato bene di mettere prigionieri o semplici cittadini dell’etnia sbagliata in grosse gabbie sistemate sui tetti delle case, come scudi umani.

Il video messo online da Shaam News Network sembra perfetto per la propaganda di Assad, si vedono tra veicoli sui quali ci sono altrettante gabbie, una bianca per sole donne, che sono portate attraverso la città in rovina con il proposito di metterle «a protezione» di quel che rimane d’intero dopo 3 anni di guerra. L’idea è venuta ora che i bombardamenti si sono intensificati, e per fare gli scudi umani sono stati scelti prigionieri alawiti o ufficiali del regime, perché se si vogliono schierare veri scudi umani si scelgono i nemici, non si mettono i propri bambini come spesso si è insinuato in altre occasioni.
 
:eek:
 

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Volkswagen ammette irregolarità in altri 800mila veicoli diesel. In un comunicato l’azienda tedesca ha spiegato che “indagini interne hanno permesso di stabilire che sono state commesse irregolarità” nella registrazione dei valori delle emissioni di anidride carbonica durante l’omologazione delle auto. I danni di questo annuncio sono stati stimati in circa due miliardi di euro
 
Il pubblico alla cerimonia per la riapertura della fontana di Trevi, a Roma, dopo sedici mesi di restauri, il 3 novembre 2015. (Alessandro Bianchi, Reuters/Contrasto)
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VERGOGNOSO. Non ho trovato questa notizia sui giornali.

Il 4 novembre 1918 entrava in vigore l’armistizio firmato a Villa Giusti (Padova) con l’Impero austro-ungarico.

Il Gen. Armando Diaz, comandante in capo delle Forze Armate italiane, nel bollettino della Vittoria annunciava agli italiani “La guerra contro l'Austria-Ungheria che l'Esercito Italiano, inferiore per numero e per mezzi, iniziò il 24 maggio 1915 e con fede incrollabile e tenace valore condusse ininterrotta ed asprissima per 41 mesi, è vinta(…)
I resti di quello che fu uno dei più potenti eserciti del mondo, risalgono in disordine e senza speranza le valli che avevano disceso con orgogliosa sicurezza(…)”.

Trento e Trieste erano ricongiunte all’Italia: Cesare Battisti, Fabio Filzi, Nazario Sauro vedevano compiuto il sogno loro e delle popolazioni italiane delle terre “irredente”.
L’unificazione territoriale, politica e istituzionale dell’Italia era stata interamente realizzata.

Il prezzo pagato era stato altissimo: oltre 4 milioni di soldati mobilitati di cui 250.000 giovani appena diciottenni, 600.000 morti e 1.500.000 feriti, 400.000 civili che avevano abbandonato le proprie case sulla linea del fronte.

Furono i combattenti ed i reduci che con il sostegno delle comunità locali avviarono il culto della memoria dei commilitoni caduti con la costruzione dei primi monumenti e l’apposizione di lapidi commemorative.

Il 4 novembre, nei giorni dedicati alle onoranze funebri in Italia come in tutta Europa, diventò così il giorno della commemorazione, della riconoscenza per il sacrificio dei propri figli, del popolo in armi che nel 1919 ricevette un riconoscimento politico con l’introduzione del suffragio universale maschile.

Dal 26 ottobre al 4 novembre 1921, l’intera Nazione accompagnò il treno che trasportava la salma del milite ignoto da Aquileia a Roma per essere tumulata all’altare della Patria, al Vittoriano, il monumento funebre di Vittorio Emanuele II, che da allora diventò l’epicentro delle solennità nazionali.

Nel 1922, il 4 novembre venne proclamata solennità civile con la denominazione di Anniversario della Vittoria.
Il fascismo stava trasformando la commemorazione dell’immane tragedia nella celebrazione della potenza militare.

È nel 1949, che riassume il suo significato originario e la ricorrenza viene confermata nel calendario civile con la denominazione di Festa dell’Unità Nazionale.
La Repubblica si fondava sulla memoria del Risorgimento e sull’idea della Grande Guerra come fattore ulteriore del processo di unificazione nazionale.

Il Presidente della Repubblica Azeglio Ciampi restituisce al patriottismo repubblicano l’orgoglio dei suoi simboli, la bandiera, l’inno, le solennità civili e ricongiunge la Festa dell’Unità Nazionale alla Giornata delle Forze Armate, collegandosi idealmente alla consegna da parte del Re Carlo Alberto della bandiera tricolore all’Esercito degli italiani, nella prima guerra d’indipendenza del 1848.

Un legame, quello tra la Nazione e le Forze Armate, sancito nella Costituzione Repubblicana che, nel titolo IV Rapporti politici, all’art. 52 recita “La difesa della patria è sacro dovere del cittadino. Il servizio militare è obbligatorio nei limiti e modi stabiliti dalla legge. Il suo adempimento non pregiudica la posizione di lavoro del cittadino, né l'esercizio dei diritti politici. L'ordinamento delle Forze armate si informa allo spirito democratico della Repubblica”.

Il 4 novembre è allora il giorno della commemorazione dei caduti di tutte le guerre, del ringraziamento ai militari in servizio, in Italia e nelle missioni internazionali all’estero, di Festa per l’Unità Nazionale.
 

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