Enel (ENEL) ENEL poco al dividendo del 22 giugno

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tontolina ha scritto:
EPS del 2005=0.445
se i dati del 1° trim 2006 saranno confermati su tutto l'anno
allora
oltre ad assistere alla diminuzione dell'indebitamento
si vedrà l'EPS=0.485

e sapete ben che determinerà un prezzo di 7.2€


insomma
da quando la società ha ceduto la telefonia e si dedica ai suoi interessi "core"
è diventata piacevole

ora è entrata nel nucleare nella repp.Ceca
la trattativa con SUez non è chiusa
entrerà di certo nel nucleare francese

....
direi che ha cambiato pelle rispetto alla dirigenza tatò

già e oltretutto stanno investendo bene sulle fonti alternative con l'obiettivo di arrivare ad una produzione sfruttando energie rinnovabili pari al 30% nel 2009 riducendo sotto l'1% la produ. attraversol'uso di petrolio (nel 2002 il 45% nel 2004 il 29%)
 
Run the Park ha scritto:
quando dici petrolio intendi olio combustibile ?

si

sui gas invece stimano un 20% (contro il 19% del 2004 e il 9% del 2002)


punteranno molto sul carbone:
dal 25% del 2004 al 50% del 2009
 
Sul carbone? :eek: da un pdv globale ha senso, tanto il resto del mondo ci sta appestando con le proprie nubi.

ma le centrali a carbone sono un vero casino; volendo stare al passo coi tempi e utilizzare soluzioni a carbone polverizzato per incrementare efficienza e contenere le emissioni (che per il carbone sono molto elevate), significa avere grosse centrali molto costose con un consumo di carbone elevatissimo in termini assoluti.

Quindi vicinanza a miniere oppure continuo rifornimento e quindi prossimità a scali che consentano un rapido e continuo afflusso di combustibile, di solito porti.

Naturalmente consumi così elevati si traducono in una produzione altrettanto elevata di ceneri...

Insomma mi sembra la proverbiale strategia del manego drio a manera... mi informo per emigrare in Canda... :specchio:
 
Ma...

tontolina ha scritto:
EPS del 2005=0.445
se i dati del 1° trim 2006 saranno confermati su tutto l'anno


insomma
da quando la società ha ceduto la telefonia e si dedica ai suoi interessi "core"
è diventata piacevole

ora è entrata nel nucleare nella repp.Ceca
la trattativa con SUez non è chiusa
entrerà di certo nel nucleare francese

....
direi che ha cambiato pelle rispetto alla dirigenza tatò

Dove hai letto che sono entrati nel nucleare della repubblica Ceca? Non era la Slovacchia? E poi solo dopo aver smantellato la vecchia potevano ricostruire la nuova centrale nucleare, con dei costi pazzeschi! A meno che non mettano in bolletta il prelievo automatico per costruire centrali anche fuori dell'Italia.
 
Re: Ma...

alphatrader ha scritto:
Dove hai letto che sono entrati nel nucleare della repubblica Ceca? Non era la Slovacchia? E poi solo dopo aver smantellato la vecchia potevano ricostruire la nuova centrale nucleare, con dei costi pazzeschi! A meno che non mettano in bolletta il prelievo automatico per costruire centrali anche fuori dell'Italia.
si hai ragione

però ho pure letto che lo smantellamento della vecchia è a carico del governo
mentre le costruzione è a carico di enel

ciao
 
Re: Ma...

tontolina ha scritto:
si hai ragione

però ho pure letto che lo smantellamento della vecchia è a carico del governo
mentre le costruzione è a carico di enel

ciao
Problema 1: non hanno ancora iniziato a smantellare la vecchia (no money) se vedi qualche nuova emissione di bonds slovacchi, ecco, forse quello potrebbe essere il momento in cui si smuove qualcosa.
Problema 2: le centrali nucleari di terza generazione hanno dei tempi di costruzione molto lunghi, quindi prima che accendano la prima lampadina, ne passera' molto di tempo.
 
Re: Ma...

alphatrader ha scritto:
Problema 1: non hanno ancora iniziato a smantellare la vecchia (no money) se vedi qualche nuova emissione di bonds slovacchi, ecco, forse quello potrebbe essere il momento in cui si smuove qualcosa.
Problema 2: le centrali nucleari di terza generazione hanno dei tempi di costruzione molto lunghi, quindi prima che accendano la prima lampadina, ne passera' molto di tempo.
nessuno contesta quanto dici
però i risultati
quelli ci sono già e vedono il debito in diminuzione e l'utile in aumento

poi quando anche la produzione slovacca sarà consolidata allora vedremo un ulteriore incremento


la valutazione poi non è stratosferica ed è sempre sotto i 8.6 euro, prezzo della prima IPO
poi se vai a guardare nell'intimo il rendiconto scoprirai che il costo del debito è inferiore del 6% mentre il ROI e superiore al 20%
per cui la società guadagna un bel 14% sul capitale a debito


se poi hai voglia di guardare l'Ebitda... lo sanno tutti che le società europee prezzano 7,9 volte
per cui enel ha un bel po' di strada da percorrere al rialzo per adeguarsi ai prezzi
 
dividendo 0.44€ approvato


Seduta incolore per Enel in Borsa, mai annunciata opa su Suez

26/05/2006 16.15
http://libero.milanofinanza.it/news/dettaglio_news.asp?id=162749&chkAgenzie=TMFI


Seduta incolore per Enel in Borsa (ferma a quota 6,94 euro) nel giorno dell'assemblea degli azionisti del gruppo, chiamata ad approvare il bilancio 2005, chiuso con un utile netto di 3,895 miliardi di euro (+48% rispetto al 2004) e un dividendo di 0,44 euro per azione (in aggiunta all'acconto di 0,19 euro dello scorso novembre), e il piano di stock option 2006 destinato ai dirigenti.

Non sembrano dunque far presa sul titolo le indicazioni interessanti che stanno arrivando copiose dal management del colosso elettrico nel corso dell'assemblea. La più price sensitive, ma comunque già scontata dal mercato, è legata alla volontà di Enel di crescere all'estero. I vincoli previsti dalle norme che regolano il mercato italiano dell'energia impongono infatti al gruppo di indirizzare verso l'estero gli sforzi per crescere.

Tuttavia "Enel non ha mai annunciato un'opa su Suez", ha affermato l'Ad del gruppo elettrico, Fulvio Conti. Enel ha semplicemente fatto sapere, su richiesta delle autorità, "che aveva e ha in esame alcuni dossier funzionali al proprio programma di espansione internazionale. Non posso tuttavia commentare specifiche operazioni che saranno finalizzate al perseguimento di tali strategie peraltro supportate dalle risorse disponibili".

Se un'operazione si farà, ha continuato Conti, "vi informeremo in maniera tempestiva". In ogni caso Enel intende far leva sulle proprie competenze e sul proprio posizionamento strategico per crescere e cogliere tutte le opportunità. Non è stata esclusa l'alternativa del buy-back, che avrà il vantaggio di aumentare il valore azionario e di mantenere risorse in casa, ma solo se risulterà impossibile fare acquisizioni.

Enel continua quindi a nutrire un "interesse strategico" per gli asset spagnoli, mercato dove è pendente l'opa di Gas Natural su Endesa e quella di E.on sulla stessa Endesa, "ma non vogliamo schierarci né con l'uno né con l'altro", ha precisato Conti che ha nettamente smentito invece l'ipotesi di una fusione tra Eni ed Enel o di acquisizione di asset di Eni da parte della società elettrica. "Ogni indiscrezione in merito è destituita da ogni fondamento", ha detto l'Ad.

La strategia di crescita all'estero è peraltro da attuare in un contesto in cui "i prezzi dell'energia sono destinati a restare sostenuti", ha sottolineato il presidente Piero Gnudi. Il forte incremento della domanda di fonti primarie da parte dei Paesi emergenti contribuirà infatti a mantenere alta la tensione sui prezzi. Gnudi ha anche ricordato che il costo di produzione dell'energia in Italia è superiore a quello degli altri Paesi europei "perchè la produciamo soprattutto con petrolio e gas" e che "nessuno in Europa e nel mondo produce l'elettricità in modo così irrazionale".

Per questo, ha aggiunto, Enel ha varato un piano di investimenti per migliorare l'efficienza da 13 miliardi nel periodo tra il 2005 e il 2009. Una cifra che porterà gli investimenti totali nello sviluppo delle strutture energetiche del Paese del gruppo elettrico tra il 1999 e il 2009 a 28 miliardi di euro. E' stato aumentato, poi, da 1,7 a 2,3 miliardi di euro ((di cui 1,3 solo in Italia) l'ammontare degli investimenti che Enel relizzerà fino al 2010 sulle fonti rinnovabili.

Al 31 dicembre Enel contava 17.000 megawatt di capacità rinnovabile installata nel mondo e prevede di rafforzarla ulteriormente. Il precedente piano di investimenti nelle fonti rinnovabili indicava, per il periodo 2005-2009, una cifra di 1,7 miliardi di euro. Dunque più carbone pulito e fonti rinnovabili per tagliare il caro-prezzi e allineare le bollette degli italiani con quelle del resto d'Europa.

E' questa la soluzione indicata da Enel che prevede una riduzione dei costi di generazione per effetto di un mix del 50% di carbone pulito, 30% di rinnovabili e 20% cicli combinati a gas. Gnudi ha infatti spiegato che grazie all'abbandono dell'olio combustibile e alla riconversione di alcuni impianti a carbone pulito, si arriverà alla riduzione di circa il 20% della produzione di elettricità, portando il prezzo complessivo dell'energia in linea con quello degli altri paesi europei. [sperem]

In quest'ottica Enel ha avviato la riconversione a carbone della centrale di Civitavecchia nel Lazio e prossimamente sarà completato l'iter per trasformare a carbone anche la centrale di Porto Tolle, in Veneto. Quanto al gas, se vi sarà una pur modesta ripresa, "il fabbisogno di gas da parte delle industrie aumenterà sensibilmente, aggravando la situazione dell'approvvigionamento", ha avvertito il presidente di Enel secondo cui la crisi del gas dello scorso inverno, che ha intaccato pesantemente le scorte strategiche di gas, potrebbe ripetersi il prossimo inverno.

Gnudi ha lanciato quindi l'allarme su quella che chiama "la pericolosa politica del tutto gas", ricordando che, per la produzione di elettricità, negli ultimi anni è stata esclusivamente autorizzata la costruzione di impianti a ciclo combinato a gas (CCGT), senza una sufficiente certezza di come reperire questo combustibile. Allarme gas a parte, gli azionisti possono stare tranquilli: il primo trimestre dell'anno del gruppo lascia prevedere un utile netto per l'intero 2006 in crescita rispetto a quello del 2005, al netto del contributo di Wind e Terna.

E anche quest'anno, a novembre gli azionisti Enel riceveranno un dividendo a titolo di acconto sui risultati dell'esercizio 2006. "Noi ci siamo impegnati formalmente, vale a dire in modo vincolante con i mercati, a garantire un flusso di dividendi di almeno 42 centesimi per i prossimi due anni", ha detto l'Ad Conti, non soddisfatto dell'andamento del titolo Enel in Borsa. Ma sulla base dei risultati "ci dobbiamo attendere un recupero sostanziale".

Francesca Gerosa


però non dice di quanto sarà l'acconto a novembre
 
Enel: Tar Lazio accoglie ricorso su centrale Civitavecchia -2-

ROMA (MF-DJ)--Il Tar del Lazio ha accolto il ricorso dell'Enel annullando la delibera della Regione Lazio che bloccava la riconversione a carbone della centrale di Torre Valdaliga Nord a Civitavecchia. E' quanto rivelano fonti legali vicine al dossier. Nei prossimi giorni si conosceranno le motivazioni della sentenza. ren (END) Dow Jones Newswires Copyright (c) 2006 MF-Dow Jones News Srl. May 29, 2006 09:56 ET (13:56 GMT)




in effetti mi sembra giusto..
Marazzo
è fuori di zucca
 

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