L'Europa stringe la morsa intorno ai no vax. L'Austria fa da apripista e manda in "lockdown" i non vaccinati: da lunedì 8 novembre chi non è immunizzato non potrà più accedere a ristoranti, alberghi, parrucchieri, sport, eventi culturali e sarà escluso dalle iniziative di tempo libero.
Il governo austriaco ha previsto un periodo di transizione di quattro settimane, durante il quale basterà la prima dose abbinata a un tampone pcr
Schallenberg ha giustificato il provvedimento con il forte aumento di casi Covid in Austria (9.388 solo nella giornata odierna). «Quando saliamo in macchina ci mettiamo la cintura di sicurezza, il vaccino anti-Covid è la nostra cintura».
I non vaccinati sono anche esclusi dallo sci e non potranno infatti più accedere agli impianti di risalita e neanche come visitatori, agli ospedali e alle case di riposo. La mascherina Ffp2 diventa obbligatoria nei negozi, nei musei e nelle biblioteche.
Una stretta decisa mentre con l'inverno alle porte e i contagi a livelli record la Germania annuncia una nuova fase generalizzata della campagna di prevenzione, accompagnata a una linea dura verso i no vax. Il presidente della Turingia, Bodo Ramelow, ha minacciato di non curare più chi non accetterà la somministrazione del siero, se dovesse salire eccessivamente la pressione sulle strutture sanitarie.
E intanto, da lunedì la Sassonia - dove si teme un nuovo lockdown se non si agirà «velocemente» - diventerà il primo Land tedesco a limitare l'accesso a ristoranti, bar ed eventi culturali ai soli immunizzati, cioè a chi è vaccinato o guarito dal Covid, escludendo la possibilità del tampone come lasciapassare.
Nelle ultime 24 ore il Robert Koch Institut ha registrato 37.120 nuovi casi - nuovo picco negativo dopo quello di ieri - e 154 decessi in Germania. A livelli record è anche il valore settimanale dell'incidenza dei contagi, con 169,9 pazienti su 100 mila abitanti. «La quarta ondata ha molto accelerato e colpisce con grande irruenza. Davanti a noi abbiamo settimane difficili», ha avvertito il ministro della Salute tedesco Jens Spahn.
L'accelerazione sul booster è sempre più decisa in tutta Europa. Anche Malta, che con il 94% è il Paese col più alto tasso di vaccinazioni complete nel continente, ha annunciato che le terze dosi saranno «gradualmente estese a tutte le persone sopra i 12 anni di età». E proprio il booster sembra aver contribuito in maniera cruciale alla frenata dei contagi nel Regno Unito, dove è già stato somministrato a oltre 9 milioni di persone e continua il lento ma graduale calo dei contagi e dell'indice d'infezione Rt, fino al di sotto della soglia di rischio di 1.
L'altra misura su cui il Vecchio Continente continua a spingere è il green pass. Oggi il Parlamento francese ha adottato il progetto di legge cosiddetto di 'vigilanza sanitaria' che consente di ricorrere al certificato Covid fino al 31 luglio.