Eni (ENI) ENI (1 Viewer)

tontolina

Forumer storico
tontolina ha scritto:
ieri in un'intervista a bloomberg una politicante
ha candidamente affermato che il governo sta valutando la possibilità di immettere sul mercato tutte le azioni ENI, Enel e FINmeccanica in portafoglio dello stato per diminuire di 4 o 5 punti percentuali dell'enorme debito

ENERGIA ANTISHOCK

di Luca Fornovo
18 Luglio 2006 1:57 MILANO


(WSI) – Le scelte degli investitori, si sa, non dipendono solo dalla ragione. Il premio Nobel Daniel Kahneman ha dimostrato che gli individui, per quanto razionali, reagiscono in maniera diversa privilegiando a seconda delle circostanze, la paura di perdere o la voglia di guadagnare. La quale, per citare Senofonte, fa sì che «se uno avanza con animo risoluto, quasi sempre travolge le avversità». Ma più spesso, quando cresce il pericolo, aumenta anche l’avversione al rischio. Ma anche la probabilità che si verifichi il «panic selling», ovvero l’impulso a disfarsi di titoli senza badare ai valori economici fondamentali. In queste settimane ci sono state diverse occasioni di panic selling per motivazioni politiche, monetarie o strategiche.

a) Il rischio di crollo degli hedge o altri speculatori con forte impiego della leva finanziaria di fronte a un repentino aumento dei tassi di interesse.

b) L’effetto, imprevisto, di scelte fiscali (come quella sull’effetto retroattivo dell’Iva sul mercato immobiliare), regolatorie o le sortite dell’Esecutivo sul futuro delle Grandi Opere.

c) L’impatto del caro greggio (ma anche di improvvise cadute di prezzo) sia sul settore oil che sui titoli di settori ciclici o legati all’andamento della fiducia dei consumatori.

Altri effetti da «panic selling» deriveranno da conflitti, sciagure naturali o altri eventi che possono spingere il mercato a esagerare al ribasso. Ecco alcune regole da seguire per sfruttare gli eccessi del listino. E una selezione di titoli a bassa volatilità e/o con le carte in regola, sul piano dei fondamentali, per creare valore.

Hai paura del caro petrolio? Niente paura, investi sul petrolio. L’ennesimo shock petrolifero che ha coinciso con i venti di guerra sul fronte arabo-israeliano ha riaffermato uno dei principi più solidi di questa stagione finanziaria: un buon portafoglio oggi conta almeno un 20% di investimenti oil. Inoltre, la congiuntura ha riconfermato una seconda regola: occorre approfittare delle fasi riflessive del greggio (come quella che ha coinciso con l’aumento dei tassi da parte della Federal Reserve) per operare acquisti in controtendenza.

Una strategia del genere ha portato grossi benefici a chi non si è fatto spaventare dalla forte volatilità che ha investito titoli come Erg o la matricola Saras (vedere articolo a pagina 24). Inoltre, la rivincita dell’oil rafforza Piazza Affari più di ogni altro listino, dato il peso dei petroliferi. La conferma è venuta venerdì 14 luglio quando Midex e S&P/Mib sono stati per buona parte della seduta i due soli indici europei in zona positiva. Anche per questo, il settore oil è un buon antidoto al panic selling. In questi giorni, in particolare. Quando alle tensioni in Medio Oriente si aggiungono i giochi della diplomazia del G-8, per la prima volta organizzato da Vladimir Putin a San Pietroburgo all’insegna della questione energia. Un tema su cui la Russia, grazie al colosso Gazprom che da solo vende all’Europa un quarto del gas consumato, può permettersi di alzare la voce.

ITALIA-RUSSIA. Passa da Mosca, infatti, il futuro della scuderia Eni, soprattutto dopo l’accordo bilaterale dello scorso 20 giugno tra Romano Prodi e il presidente russo. Gazprom aprirà il settore dell’estrazione e della distribuzione di gas e petrolio in Russia all’Eni e in cambio il gruppo, guidato da Alexey Miller, rileverà un consistente pacchetto di clienti italiani cui rivendere direttamente il gas. Come? Le modalità sono ancora da definire. Il numero uno del Cane a sei zampe, Paolo Scaroni, ha smentito di negoziare con Gazprom la cessione di Stogit, la società di stoccaggio gas e della Snam Rete Gas.

Altre ipotesi sul tavolo sono l’ingresso del gigante russo in Italgas o in Enipower, altre due controllate dell’Eni. Scaroni, invece, potrebbe mettere le mani sui ricchi giacimenti siberiani del distretto di Yamal. L’Eni, comunque, non è l’unico fronte aperto da Gazprom nella Penisola. Miller vuole coinvolgere l’Enel come partner in due progetti miliardari che riguardano la costruzione di due maxi-gasdotti. Il primo destinato a collegare Siberia, Grecia, Turchia e Italia e il secondo che unirà Ungheria, Austria e Italia. Intanto l’Enel assieme alla tedesca E.On e alla finlandese Fortum Oyj, è pronta a rilevare le quattro genco messe in vendita dalla russa Rao, il maggior gruppo elettrico del mondo. In particolare, Conti punta sulla centrale di Mosenergo, che ha una potenza totale installata di 10,5 Gw.

L’IPO ROSNEFT. Ma la Russia è sotto i riflettori anche per la multimiliardaria quotazione del colosso energetico Rosneft. Un’Ipo che vanta tra i suoi sottoscrittori major dell’oil come le inglesi Bp e Shell, la malesiana Petronas, la cinese Cnpc e l’indiana Oil and Natural Gas Corporation. Tutte desiderosi di mettere un piede nel lucroso mercato energetico dell’ex Urss. Il debutto di Rosneft a Mosca e a Londra è attesa entro mercoledì 19 luglio. Dal maxi-collocamento (complessivamente da 10,4 miliardi di dollari) il Cremlino ha raccolto 8,5 miliardi, mentre nelle casse della compagnia sono finite 1,9 miliardi. Una buona parte del ricavato potrebbe essere utilizzato per fare acquisizioni e stringere alleanze con player europei. Magari anche italiani.

IL FUTURO DELLE OIL STOCK. Ma al di là dello scacchiere dell’Est quali strategie conviene seguire in Piazza Affari per battere lo spauracchio dello shock petrolifero? «I fondamentali del settore oil continuano ad essere spaventosamente bullish, per cui niente paura», rassicura Alessandro Di Nunzio di Wings Partners. Quanto a Eni, una delle società più sensibili agli umori del prezzo del greggio, Goldman Sachs assegna al titolo il giudizio outperform alzando il target price a 28 euro, contro i 23,2 segnati giovedì 13 luglio sull’S&P/Mib.

Anche sull’industria dell’oil equipment, Saipem compresa, gli analisti sono positivi. Il consensus di mercato su Tenaris è al 50% buy e al 50% hold. Neanche l’ombra di un sell nemmeno per Socotherm. L’acquisto delle azioni del gruppo vicentino, specializzato nel rivestimento di pipeline petrolifere, è suggerito dal 67% degli analisti, mentre il restante 33% consiglia di tenere i titoli in portafoglio. E nonostante l’aumento del prezzo del petrolio, il rally estivo potrebbe essere cavalcato anche dalle compagnie di raffinazione come Erg e Saras. «Nonostante il caro-greggio - conclude Mario Spreafico, direttore investimenti di Citigroup - la domanda di prodotti petroliferi e in particolare di carburante è in aumento e quindi anche i margini del refining sono destinati a crescere».
 

bobogatto

Forumer attivo
Giovanni Solinas ha scritto:
Cara Tontolina mi fai venire voglia di aggiornale il post...
Commento e grafico sono di un mese fa, ma visto che è una proiezione nel lungo periodo credo che vadano bene lo stesso.
Immagine sostituita con URL per un solo Quote: http://www.investireoggi.it/phpBB2/immagini/1139265891eni20060107_04.gif

Nell'ultimo aggiornamento del 23 ottobre affermavo che “La tenuta dei supporti a questo punto ridarebbe al titolo nuovo carburante
per proseguire nel rialzo che dovrebbe continuare fino alla primavera del 2007.”
Andiamo con ordine. Il grafico al momento si trova all'interno di una complessa ma felicissima struttura che ora cercherò di illustrare.
Sono due i canali parabolici che guidano il rialzo ma solo uno, quello rosso, è quello veramente importante. Il canale blu esaurirà la
sua influenza nell'estate del 2006 quando il titolo avrà raggiunto i 28 euro e si prenderà una pausa di riflessione di 4-5 mesi. A quel
livello saranno elevati i realizzi di tutti quegl'investitori che si considereranno soddisfatti del gain accumulato. Sarà questa corrente di
vendite che porterà il grafico definitivamente fuori dal canale parabolico blu. Le vendite seppure massicce non saranno sufficienti ad
invertire il trend che prima della fine del 2006 ricomincerà a correre grazie alla presenza del supporto del canale parabolico rosso.
Lo strappo conclusivo da 28 a 36 euro si svilupperà in circa 8 mesi ed esaurirà la sua forza nell'estate del 2007.
Il 30 dicembre ho mediato al rialzo (operazione registrata nella pagina “portafoglio”) e credo che metterò in agenda un'altra
operazione per la fine del 2006.
Tengo i titoli in portafoglio.

Ciao Giovanni, credo che al momento siamo fuori del canale rosso che guida il titolo da molto tempo. Sono forse da considerare la rettifica del prezzo per gli stacchi del dividendo?
ciao bobg
 

Giovanni Solinas

Nuovo forumer
bobogatto ha scritto:
Ciao Giovanni, credo che al momento siamo fuori del canale rosso che guida il titolo da molto tempo. Sono forse da considerare la rettifica del prezzo per gli stacchi del dividendo?
ciao bobg
Direi che hai proprio ragione.
Metto mano al grafico e cerco di postare l'aggiornamento.
Ciao
 

tontolina

Forumer storico
PETROLIO: BG, UTILI SECONDO TRIMESTRE -14%
24 Luglio 2006 8:57 ROMA (ANSA)

(ANSA) - ROMA, 24 lug - Netto calo nel secondo trimestre dell'anno per gli utili di BG, terza compagnia petrolifera inglese. L'utile netto è diminuito del 14% a 418 milioni di sterline rispetto ai 484 milioni dello stesso periodo dell'anno precedente. Nel secondo trimestre del 2005, BG, ricorda l'agenzia Bloomberg, aveva beneficiato della vendita di una quota di un giacimento in Kazakhstan. (ANSA).
 

tontolina

Forumer storico
secondo trimestre del 2006 utile in crescita del 21,2%

Eni: nel secondo trimestre utile netto sale a 2,3 mld

Finanzaonline.com - 28/07/2006 08:55 - Eni archivia il secondo trimestre del 2006 con un utile netto a 2,3 miliardi di euro nel trimestre, in crescita del 21,2%, rispetto all'analogo periodo di un anno fa e con un utile operativo a valori correnti a 4.706 milioni di euro con un aumento di 1.297 milioni di euro rispetto al secondo trimestre 2005, pari al 38%. Lo comunica la società del Cane a sei zampe in una nota. I risultati di Eni sono stati realizzati in un contesto di mercato caratterizzato dall'aumento del prezzo del Brent del 35% e dei maggiori margini di vendita del gas naturale per effetto dell'andamento favorevole dei parametri energetici e di cambio presi a riferimento per la determinazione dei prezzi di vendita e di acquisto del gas naturale, viene spiegato sul comunicato.

Eni: nei primi sei mesi +6,4% volumi venduti di gas naturale

Finanzaonline.com - 28/07/2006 08:57 - La produzione di idrocarburi di Eni nei primi sei mesi del 2006 è stata pari a 1,79 milioni di boe/giorno in crescita del 4,3% grazie interamente alle linee interne, in particolare in Libia, Angola ed Egitto. Lo comunica la società del Cane a sei zampe in una nota specificando che sempre nel periodo considerato i volumi venduti di gas naturale in Europa nel semestre sono stati pari a 51,82 miliardi di metri cubi, in crescita del 6,4% per effetto dell'incremento del numero dei clienti serviti.

http://www.finanzaonline.com/notizie/news.php?ID=87837
 

tontolina

Forumer storico
Re: secondo trimestre del 2006 utile in crescita del 21,2%

tontolina ha scritto:
Eni: nel secondo trimestre utile netto sale a 2,3 mld

Finanzaonline.com - 28/07/2006 08:55 - Eni archivia il secondo trimestre del 2006 con un utile netto a 2,3 miliardi di euro nel trimestre, in crescita del 21,2%, rispetto all'analogo periodo di un anno fa e con un utile operativo a valori correnti a 4.706 milioni di euro con un aumento di 1.297 milioni di euro rispetto al secondo trimestre 2005, pari al 38%. Lo comunica la società del Cane a sei zampe in una nota. I risultati di Eni sono stati realizzati in un contesto di mercato caratterizzato dall'aumento del prezzo del Brent del 35% e dei maggiori margini di vendita del gas naturale per effetto dell'andamento favorevole dei parametri energetici e di cambio presi a riferimento per la determinazione dei prezzi di vendita e di acquisto del gas naturale, viene spiegato sul comunicato.

nel 1° trimestre 2006
Eni ha fatto sapere di avere archiviato il primo trimestre del 2006 con un utile netto a 2.974 milioni di euro, in crescita di 529 milioni (+21,6%) rispetto al primo trimestre 2005, in cui aveva riportato un profitto netto di 2.445 milioni. "Eni ha ulteriormente migliorato i propri risultati operativi e finanziari cogliendo al meglio le opportunità offerte dalle elevate quotazioni del greggio - ha commentato Paolo Scaroni, amministratore delegato del gruppo attivo nel settore "oil" - La performance nel settore del gas è stata positiva, malgrado la penalizzazione dovuta alla nuova regolamentazione del settore in Italia. Sono state poste le premesse per un nuovo anno di crescita e di eccellenti risultati



però la società non ha detto nulla di questi -700milioni?
Venezuela?
Nigeria?
 

tontolina

Forumer storico
Trimestrale Eni/ Scaroni fa il pieno col greggio. Stock option per 350 dirigenti
Venerdí 28.07.2006 09:45
Eni ha chiuso il secondo trimestre con un balzo degli utili di oltre il 20%, in linea con le attese degli analisti, grazie all'aumento del prezzo del greggio, nonostante margini di raffinazione in calo.

Il gruppo proporrà all'assemblea del 21 settembre un acconto di dividendo di 0,6 euro, da mettere in pagamento il 26 ottobre. Nel primo semestre il gruppo ha acquistato 42 milioni di azioni proprie, pari a 978 milioni di euro. Nel trimestre la spesa è stata di 665 milioni. La quota di azioni acquistate da inizio del programma, quindi da settembre 2000, ß pari all'8,09% del capitale per 5,249 miliardi.

Secondo la nota, l'utile netto adjusted, che esclude gli utili e la perdita di magazzino e le poste straordinarie, è salito del 22,7% a 2,483 miliardi, e l'utile netto di competenza a pari a 2,301 miliardi, in rialzo del 21,2%.

L'utile operativo adjusted si attesta a 5,054 miliardi, in aumento del 31,9%, l'utile operativo a 4,947 miliardi, +33,3%. La produzione di idrocarburi del trimestre ammonta a 1,748 milioni di barili al giorno (+1,3%) e del semestre a 1,79 milioni barili, le vendite di gas naturale in Europa a 20,44 miliardi di metri cubi (+4,8%).

Secondo un sondaggio Reuters, gli analisti prevedevano utile netto adjusted del trimestre a 2,450 miliardi, utile operativo a 4,942 miliardi, produzione a 1,743 barili giorno.

L'aumento della redditività del trimestre è parzialmente assorbita da un tax rate più elevato, 53% da 48,4%, in seguito all'utile prodotto nel settore exploration and production in Paesi e elevata fiscalità. I risultati sono stati conseguiti in uno scenario di aumento del prezzo del Brent del 35% e di maggiori margini di vendita del gas naturale. L'utile operativo del settore raffinazione e marketing è calato invece del 43,2% a 121 milioni.

Il debito netto a fine giugno si attesta a 6,394 miliardi di 6,291 miliardi di fine marzo. Il cda di Eni, in esecuzione della delibera assunta dall'assemblea il 25 maggio scorso, ha definito modalità e termini dell'assegnazione 2006 del piano di stock option 2006-2008 e approvato il relativo regolamento.

In particolare, come informa il comunicato diffuso dopo la riunione, ha stabilito l'assegnazione di massimo 9 milioni di diritti per l'acquisto (opzioni) di un corrispondente numero di azioni proprie Eni da assegnare a circa 350 dirigenti.
Avvio positivo in borsa per i titoli Eni dopo la diffusione, a mercato chiuso, dell'andamento nel primo semestre: a un quarto d'ora dall'inizio delle
contrattazioni, la quotazione della società petrolifera sale dello 0,17% a 23,88 euro mentre sul resto del listino prevalgono le vendite (l'indice Mibtel cede lo 0,28%). Il mercato apprezza in particolare l'annuncio di un acconto sul dividendo 2006 pari a 0,60 euro per azione.



http://canali.libero.it/affaritaliani/economia/eniddass23443.html?pg=1
 

tontolina

Forumer storico
Eni: Scaroni punta a intesa in E&P con Gazprom (Vedomosti)

MOSCA (MF-DJ)--Il gruppo energetico italiano Eni vuole siglare un'intesa con il colosso russo Gazprom sulla base dell'accesso alle riserve in Russia in cambio della cooperazione nei mercati dell'Europa occidentale. Lo ribadisce in un'intervista al quotidiano russo Vedomosti l'amministratore delegato dell'Eni, Paolo Scaroni, che vede "un accordo di cooperazione strategica in cui la presenza di Eni in attivita' di esplorazione e produzione in Russia sia assicurata". Eni punta a essere attiva sia in progetti legati al petrolio che al gas naturale. La societa' italiana sta valutando la possibilita' di partecipare al progetto Baltic Lng di Gazprom, che prevede la costruzione di un impianto nei pressi di San Pietroburgo dal costo stimato di 2,5 miliardi di dollari. Scaroni ha invece respinto l'ipotesi di acquisizione di una quota nel giacimento di gas Yuzhno-Russkoye, che Gazprom sta sviluppando insieme alle tedesche Basf ed E.On. red/ren (END) Dow Jones Newswires Copyright (c) 2006 MF-Dow Jones News Srl. August 07, 2006 04:33 ET (08:33 GMT)
 

tontolina

Forumer storico
Gas: da Italia allarme su prezzi dopo intesa Russia-Algeria (Ft)

ROMA (MF-DJ)--L'Italia ha lanciato l'allarme sui prezzi del gas, che potrebbero registrare una brusca impennata per l'Europa dopo l'intesa siglata fra Gazprom e Sonatrach. Il Financial Times dedica un articolo a questa vicenda, ricordando le preoccupazioni del ministro per lo Sviluppo Economico, Pierluigi Bersani, secondo cui l'intesa fra Russia e Algeria "potrebbe aumentare la dipendenza europea da un limitato numero di fornitori di gas e spingere al rialzo i prezzi". Il Ft scrive che in Europa "ci si aspetta che Russia e Algeria diventino fornitori sempre piu' importanti per l'Unione a 25, ma le preoccupazioni sono aumentate per l'utilizzo che il Cremlino fa del gas come strumento politico attraverso Gazprom". Se e' vero che la sicurezza degli approvvigionamenti e' un problema europeo, e' altrettanto vero che "le forniture energetiche sono un argomento particolarmente sensibile in Italia, poiche' essa dipende dalle importazioni per circa l'80% del suo fabbisogno di gas: la Russia - scrive il quotidiano - risponde al 32% della sua domanda, mentre il 37% viene dall'Algeria". red/ren (END) Dow Jones Newswires Copyright (c) 2006 MF-Dow Jones News Srl. August 09, 2006 06:08 ET (10:08 GMT)



non dimentichiamo che il Venezuela di Chavez è allineato con PUTIN
 

aino-kaarina

Forumer attivo
saluti
il cerchio e la costruzione Fibonacci, ""sembrerebbero"" , (tra doppie virgolette), dire ribasso.
Cosi´ pure la candela del 16/8 e´ quasi sempre stata segnale di ribasso.
Se sarä ribasso, avverrä (avverrebbe) internamente al cerchio di Fibonacci e se ne uscirä,
(uscirebbe) , come si vede a fine 2008/Gennaio 2009.
Questi cerchi sono sempre validi per il tempo, meno per i prezzi, nel senso che, si potrebbe lateralizzare
nel cerchio senza andare al bottom, ma non si dovrebbero "rompere" i max fino a fine cerchio.....
vedremo se risulterä vero !
1156320469eni.gif
 

Users who are viewing this thread

Alto