EQUITALIA; ma siamo sicuri che sia EQUA?

PAre che poi tutto l' affaire Tributi Italia valga molto ma molto più di 100 mio euro - perchè fu già segnalata 10/12 anni fa e nn se ne fece nulla ... anche li: chi nn ha guardato chi non ha indagato chi faceva finta di niente? Prchè ci sarà accorti da qualche parte che i soldi nn arrivavano o no?! chi nn ha fatto il suo di lavoro? si accettano scommesse che insabbieranno tutto ed il solo responsabile sarà il tizio emerso come ad della tributi italia.
E quanti di questi casi ci saranno in italia?

Indipendenza?! se questa è la gestione, cosa rimane?

APRILIA - Riusciranno i cittadini di Aprilia a rivedere i soldi fatti sparire da Tributi Italia? La Corte dei conti continua a fare i calcoli di quanto è stato distratto in questi anni da Saggese & company.In Comune gli attuali amministratori stanno cercando di far tornare almeno una parte del bottino all’ovile. Ma quello che ancora nessun investigatore ha capito – in questa vicenda ci hanno lavorato sia la Guardia di finanza sia la Digos – è dove siano finiti i soldi.
La Guardia di finanza di Genova che l’altro ieri ha arrestato Giuseppe Saggese, il patron di Tributi Italia e artefice dell’Aser, calcola che i soldi spariti dalle casse dei Comuni ammonterebbero a cento milioni. Ad Aprilia sono convinti che questa è solo una minima parte del bottino intascato da Tributi Italia e dirottato in qualche conto estero.

Ieri l’assessore al bilancio Antonio Chiusolo ha fatto un po’ di conti. La prima sentenza della Corte dei conti ha stabilito che dal 1999 al 2007 sono stati distolti dalle casse comunali 43,5 milioni di euro. La stessa Corte dei conti però sta istruendo una nuova indagine sul famoso addendum contrattuale, la modifica fatta in corso d’opera dell’ex sindaco Santangelo che ridusse l’aggio sulla riscossione spontanea dal 30 al 13 per cento; ma portò l’aggio sulle riscossioni coatte dal 30 al 75 per cento. I finanzieri che stanno facendo questa indagine sono stati nelle settimane scorse in Comune per acquisire i documenti. «Secondo noi il danno erariale provocato con l’addendum – dice Chiusolo – potrebbe ammontare a 35 milioni di euro».

Chi pagherà questa montagna di soldi? Nella prima sentenza c’è scritto che i consiglieri di amministrazione dell’Aser e Tributi Italia dovranno restituire 15 milioni di euro. Questa sentenza ha tenuto fuori i politici dalle richieste di rimborso. L'inchiesta sull’addendum potrebbe invece ritenere responsabili tutti quei consiglieri comunali che votarono la modifica contrattuale. Per vedere come andrà a finire bisognerà aspettare la Corte dei Conti.
Ad oggi Tributi Italia è stata dichiarata insolvente. Tutti i Comuni che avanzano soldi sono stati iscritti nel libro dei creditori. Ad Aprilia è stata riconosciuta una massa passiva di 20 milioni. Ma i Comuni non sono riconosciuti come creditori privilegiati. Prima di loro dovranno essere rimborsati i lavoratori dipendenti e fornitori. Per cui è molto difficile che rimanga qualcosa per i cittadini di Aprilia.
 
da Blog di Beppe Grillo - Dis - Equitalia - avvocato Alberto Goffi

Dis - Equitalia - avvocato Alberto Goffi

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"C’è questa tensione sociale nei confronti di Equitalia perché viene percepita l’ingiustizia. Perché per 50 anni non ci sono mai stati atti di violenza contro la Guardia di Finanza o l’Agenzia delle entrate?

Perché tutto avviene nei confronti di Equitalia?

Perché lo Stato non se l’è chiesto?

Perché le istituzioni fanno finta di nulla su questo?
Hanno fatto qualche spot presentando qualche atto in Parlamento, ma il risultato è stato scarsissimo, tant’è che la situazione di crisi di questi prossimi mesi si accentuerà e accentuerà ancora di più il problema della riscossione da parte di Equitalia, creando ulteriore tensione sociale." Alberto Goffi
Intervista ad Alberto Goffi, avvocato
In difesa della gente (espandi | comprimi)
Intanto ciao agli amici del blog di Beppe Grillo, grazie per avermi ospitato, questa è una battaglia sociale di giustizia, quindi essere qui oggi per me è sicuramente un grande onore. Mi occupo di questa battaglia contro Equitalia da ormai molti anni, ho scritto un libro lo scorso anno, con l’aiuto di Antonio Lubrano, è servito per aiutare con i ricavi le famiglie in difficoltà e le tante persone che hanno tentato i suicidi. Tanta disperazione l’abbiamo vista, l’abbiamo vista negli occhi e voglio raccontarla.
Tensione sociale (espandi | comprimi)
Il principale problema di Equitalia, è che queste norme sono state scritte e sono stati affidati dei poteri invasivi. Basti pensare che per mettere l’ipoteca non si deve ricorrere a un giudice, si applica l’ipoteca quando il debito è di almeno 20 mila Euro, ma fino a 3 anni fa si mettevano ipoteche per debiti di 1.500 Euro. Mettere un’ipoteca su una casa per un piccolo imprenditore, vuole dire essere segnalato alla Centrale rischi e non avere più il credito bancario,
La lievitazione del proprio debito (espandi | comprimi)
Quando ho iniziato questa battaglia ho allestito una macchina che è stata ridicolizzata da parte di molti, c’era scritto “Ufficio mobile, consigli a domicilio” e ho cominciato a girare con un numero verde su queste fiancate e davo delle consulenze gratuite come avvocato a tutte le persone che non avevano la possibilità o di pagare un avvocato o un commercialista. Ho percorso in questi anni 30 mila chilometri, andando proprio non dico a casa, ma sicuramente in azienda e ho potuto raccontare e raccogliere oltre 4 mila storie.





 
strozzini

Stato strozzino

di: Laura Verlicchi Pubblicato il 16 ottobre 2012| Ora 11:08


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Quando è debitore verso qualcuno, tempi di attesa infiniti. Ma se si tratta di riscuotere, si salvi chi può. Sanzioni aggiuntive, interessi di mora, ganasce fiscali. Novità sul fisco, Befera: redditometro pronto entro fine mese.
Quando è il cittadino a dover pagare- che sia una semplice multa, o le tasse arretrate- lo Stato diventa "strozzino".


Lento a pagare, veloce a esigere: così è lo Stato nei confronti dei cittadini. Quando è l'ente pubblico a essere debitore, infatti, i tempi d'attesa sono infiniti: come minimo, le imprese creditrici devono aspettare 180 giorni prima di ricevere il dovuto - nonostante la pubblica amministrazione sia tenuta a pagare in 90 giorni- , ma in alcune regioni, soprattutto al Sud, i ritardi arrivano a superare i 600 giorni, se si tratta di ospedali e sanità. Ma quando è il cittadino a dover pagare- che sia una semplice multa, o le tasse arretrate- allora le cose cambiano: bisogna pagare tutto, entro limiti di tempo inderogabili, altrimenti arriva la «scure» di Equitalia.

Basta un errore di calcolo nella dichiarazione dei redditi per trascinarsi dietro sanzioni accessorie, interessi di mora e - nei casi più gravi - misure di recupero forzoso, come le «ganasce fiscali», il pignoramento o l'ipoteca sulla casa.

Una drammatica realtà che riguarda molti italiani, soprattutto artigiani e piccoli imprenditori, messi in ginocchio dalla crisi e da un Fisco sempre più pesante: e se non pagano la cartella esattoriale, non è per cattiva volontà, ma per mancanza di denaro. Tanto più che il Fisco, spesso, sbaglia: e chiede ai cittadini somme non dovute, vedi «cartelle pazze» e non solo. Non a caso, nei primi tre mesi di quest'anno, più della metà dei contenziosi esaminati dai giudici tributari si sono conclusi con una vittoria del contribuente: e non si tratta di casi eccezionali. Ma i ricorsi, tanto per cambiare, hanno tempi lunghissimi: circa 800 giorni per ottenere un giudizio dalla Commissione tributaria provinciale, altri 600 se si arriva alla Commissione regionale, totale quasi 1.500 giorni, senza parlare dei casi in cui si arriva alla Corte di Cassazione. Intanto, la legge non fa sconti: e gli interessi a favore dello Stato corrono. Certo, poi arriva il rimborso: ma anche qui, il Fisco è cattivo pagatore. Se un anno e mezzo è il tempo che aziende e famiglie devono attendere mediamente per ottenere i rimborsio, si segnalano casi in cui gli arretrati di Iva, Irap e Irpef sono stati incassati anche dopo 4 o 5 anni.

Ma anche senza arrivare a questi casi drammatici, basta che i Equitalia subentri nella riscossione all'ente pubblico - che sia l'Agenzia delle Entrate, l'Inps o l'ente locale - per far scattare anche l'aggio del 9% ( ridotto all'8% dalla «spending review», ma solo a partire dal primo gennaio 2013). Così, arrivare a pagare più del doppio della somma dovuta, anche solo nel giro di un paio di mesi, è tutt'altro che difficile.

Basta anche una semplice multa per violazione al codice della strada, valore 100 euro: ma se non si paga entro 60 giorni, sanzioni e interessi di mora, attualmente al 4,55% annuo, la fanno lievitare a 220 euro. A questo punto, il Comune iscrive la multa a ruolo: ovvero, passa la palla ad Equitalia. Che trattiene il 9% a copertura dei costi di riscossione: ma, nei primi 60 giorni, la metà è a carico del contribuente, il resto a carico del creditore, in questo caso il Comune. Poi ci sono le spese di notifica: altri 5,88 euro. Risultato finale: 220 euro di multa e interessi di mora, più 16 euro a favore di Equitalia- tra aggio e notifica a carico del cittadino-, totale 236 euro. Ma se passano altri 60 giorni, i 16 euro diventano 25, perchè al cittadino tocca pagare tutto l'aggio del 9%: e la multa, da 100, è arrivata a 245 euro. E siamo solo all'inizio: perchè se il contribuente non vuole- o non può - pagare il suo debito, lo Stato ha altre frecce al suo arco. Tutto secondo la legge, beninteso: come Equitalia tiene a spiegare dettagliatamente, con tanto di guide per i cittadini sul sito. Ma quale sanzione è applicata alla sanità pubblica per i 300 giorni di ritardo medio dei pagamenti alle imprese? Nessuna.
 
ma i nostri POLITICASTRI sono proprio così bastar di?
a loro basta incassare e continuare a vivere sopra le nostre possibilità condegnandoci alla dittatura fiscale più assoluta...



se l'avviso è inviato tramite posta ordinaria
siamo sicuri che la inviino?
siamo sicuri che l'interessato è informato?

Cartelle pazze: rallenta l’iter di approvazione del Ddl

Cartelle pazze da sospendere immediatamente in casi tassativi. Brusca frenata nell'approvazione del Ddl in Aula. Brutto segnale?








Cartelle pazze oggetto di un disegno di legge che ha ricevuto una battuta d’arresto, visto che la presidenza del Senato non si è ancora pronunciata sull’assegnazione in sede deliberante alla commissione finanze.
Cartelle pazze: cosa contiene il disegno di legge

Cittadini e aziende si vedono recapitare cartelle esattoriali per tributi o sanzioni amministrative prescritti anche da lungo tempo. Con il ddl cartelle pazze, si è pensato di ovviare a questa situazione, fornendo ai contribuenti maggiori strumenti, rispetto a quelli attualmente previsti, per fronteggiare questi casi. Il disegno di legge sulle cartelle pazze, prevede che il contribuente che riceva una cartella esattoriale del genere, tramite una semplice istanza, possa chiedere la sospensione immediata della riscossione dei debiti fiscali, se si verificano determinate situazioni. Tra queste “situazioni” che possono essere fatte valere, si menziona l’intervento della prescrizione o della decadenza del diritti di credito sotteso alla cartella esattoriale, in data antecedente a quella in cui il ruolo è reso esecutivo, ovvero l’emanazione di un provvedimento di sgravio emesso dall’ente creditore, di una sospensione amministrativa comunque concessa dall’ente creditore, o anche da un pagamento effettuato, riconducibile al ruolo in oggetto, in data antecedente alla formazione del ruolo stesso, in favore dell’ente creditore. ( Per maggiori dettagli si veda il nostro articolo Cartelle Equitalia: stop a quelle pazze).
Riscossione coattiva debiti fino a 1000 euro: le novità nel Ddl cartelle pazze

Nel ddl cartelle pazze, si procede anche alla riscrittura delle norme sulla riscossione coattiva dei debiti fino a 1000 euro. Se attualmente lo stop delle azioni esecutive per le somme fino a 2 mila euro è subordinato all’invio, da parte di Equitalia, di due avvisi di pagamento con posta ordinaria a distanza di almeno sei mesi l’uno dall’altro, il ddl cartelle pazze ha previsto che la riscossione coattiva dei debiti fino a 1000 euro deve essere necessariamente preceduta dall’invio, mediante posta ordinaria, della comunicazione contenente il dettaglio delle iscrizioni a ruolo. Da quel momento scatterà uno stop automatico della riscossione di 120 giorni. ( Per maggiori dettagli si veda il nostro articolo Riscossione coattiva debiti fino a 1000 euro.Le ultime novità nel Ddl “cartelle pazze”).
Ddl cartelle pazze: l’iter di approvazione

Se sembrava semplice la strada verso l’approvazione veloce del disegno di legge sulla sospensione immediata delle cartelle pazze, le cose sono cambiate quando la Commissione finanze la scorsa settimana, approvando il testo, ha formalizzato la richiesta di passare alla sede deliberante in modo da poter licenziare il testo dal Senato senza passare dall’aula. Un passaggio che sarebbe dovuto arrivare giovedì scorso, ma così non è stato.
Un piccolo intoppo sulla strada per l’approvazione di un disegno di legge che potrebbe far tornare il sonno a molti contribuenti costretti a districarsi nella giungla della burocrazia all’italiana, quando si vedono recapitare una cartella esattoriale del genere, ossia le cartelle pazze. Che sia un brutto presagio?


Link: http://www.investireoggi.it/fisco/c...-liter-di-approvazione-del-ddl/#ixzz2An5ZGjX9
 
EQUITALIA 426.OOO CASE PIGNORATE IN TRE ANNI.

CATASTROFE EQUITALIA, UNO TSUNAMI SULLE FAMIGLIE:
426.000 CASE PIGNORATE IN 3 ANNI… IN TV VE LO HANNO DETTO?


La riscossione privatistica di tasse e multe si rivela sempre più un vaso di Pandora di prepotenze e vessazioni contro le famiglie italiane. Molto poco legata alla lotta all’evasione fiscale (per la quale non ha veri poteri ispettivi), moltissimo invece all’applicazione di tassi di interesse pazzeschi che portano alle stelle anche la multa più insignificante.
E’ così che Equitalia, società di capitale pubblico (proprietà del tesoro e dell’Inps) ma che si muove con modalità private, compreso l’incredibile aggio del 9% sulle cifre raccolte, sta raggiungendo dei record poco lusinghieri in questa fase di crisi.
A partire dalla riscossione di multe salite grazie agli interessi fino a 4 miliardi di euro (140 euro a testa per le famiglie italiane in un anno!) fino al dato più incredibile che è appena emerso:
sono 426mila le case pignorate da Equitalia in tre anni! Col record di 181307 iscrizioni ipotecarie nel 2009…!!
Un massacro sociale che non tocca la grande rendita o i veri evasori ma ceti già in grande sofferenza per la crisi
fonte: i segreti della casta: Catastrofe-Equitalia: 426mila case pignorate in tre anni!! – Tratto da: nocensura.com
 
equitalia e' stata voluta dal governo berlusconi

ma equitalia ha mandato l'avviso a silvio per il pagamento delle tasse evase?
 
Ultima modifica:
Cosi molte aziende non sonno riuscite a pagare i debiti ad equitalia ed hanno chiuso, poi Monti con tutte le tasse ne sta facendo chiudere altre, O una bella combriccola...............cambiano i sonatori, ma la musica e' sempre la stessa.
Il commercialista mi ha suggerito di fare fatture false per pagare più tasse e rientrare nei parametri
Vita al massimo, pensione minima

frignero.jpg

[ame]http://www.youtube.com/watch?v=7XPfpJ3_jHY[/ame]


"Partita iva chiusa a marzo, perchè le spese crescevano e il fatturato diminuiva. Per il governo PD-UDC-PDL non ero congruo. Il commercialista mi ha suggerito di fare fatture false per pagare più tasse e rientrare nei parametri (rimettendoci secca l'IVA eccetera, a fronte di incassi non avvvenuti). Ho chiuso la partita IVA e cessato l'attività (mi sono autoesodato, senza nessuna copertura) perchè
MAI ho fatto un falso a mio favore, e non voglio farli per Monti, Bersani e la Fornero. Ho lavorato da quando avevo 12 anni. Mi sono laureato lavorando. Sono stato emigrante. Ho versato 32 anni di contributi, alcuni anche da dirigente industriale. Ma anche la pensione non ci sarà più, perchè ora mi attendono 15 anni senza versamenti, e poi mi arriverà la minima da 480 euro. Ora vivo con i risparmi di tutta la vita, finchè durano." maurizio ., Novi Ligure


da Blog di Beppe Grillo - Vita al massimo, pensione minima
 

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