€/CHF operatività senza AT

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Tasso negativo spinoso
[FONT=Frutiger Next Com,Frutiger Next Com][FONT=Frutiger Next Com,Frutiger Next Com] Chi dopo l'eliminazione della soglia minima del tasso di cambio avesse creduto che almeno in Svizzera le distorsioni sarebbero diminuite, deve ricredersi. Adesso sono i tassi negativi a scardinare la struttura del mercato e a scatenare discussioni accese nel Parlamento federale. Al massimo da quando la BNS ha rilasciato la dichiarazione
che non vedrebbe di buon occhio l'accumulo di denaro contante per aggirare i tassi negativi e ha anche consigliato alle banche, di gestire in modo restrittivo le richieste di denaro contante, è chiaro dove può portare l'inter-vento politico-monetario esagerato: a un esercizio della verticale fatta dai meccanismi del mercato. È infatti logico e razionale da un punto di vista economico che una cassa pensioni preferisca accumulare denaro contante nella propria cassaforte piuttosto che pagare interessi a una banca affinché lo custodisca. Non è rilevante che questo piaccia o non piaccia alla BNS, ma dovrebbe guardarsi dal restringere la facoltà che i proprietari hanno di disporre del proprio denaro. Su questo terreno la Ban-ca centrale non ha niente da fare.
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....................piove....b weeee..........

Nella sua riunione di marzo, la Fed è riuscita a fare una previsione​
di un aumento dei tassi per metà anno, senza creare​
inquietudine sui mercati finanziari. Con le ridotte previsioni di​
crescita e di inflazione è stato prospettato un lento ritmo di​
aumento dei tassiPertanto, i timori degli​
operatori di mercato prima della riunione della Fed, secondo​
i quali gli aumenti dei tassi negli USA potrebbero generare​
delle turbolenze, per il momento non si sono avverati.​
La Banca nazionale svizzera (BNS), nella sua valutazione trimestrale​
della situazione, come previsto, ha mantenuto invariata​
la fascia target per il Libor a tre mesi (da -1.25% a -0.25%).​
Anche il tasso negativo di -0.75% sui depositi a vista, che superano​
la quota esente di venti volte le riserve minime, è stato​
confermato e la quota esente non è stata modificata. Pertanto,​
circa CHF 160 miliardi dei complessivamente oltre CHF​
440 miliardi di averi in conto giro presso la BNS sono interessati​
da tassi negativi. Per la BNS il franco è «complessivamente​
nettamente sopravvalutato», anche dopo che il dollaro statunitense​
si è mosso sui livelli di inizio anno. A causa della rivalutazione​
del franco svizzero rispetto all'euro, la BNS ha ridotto​
la previsione per la crescita economica svizzera nel 2015​
da circa il 2% a quasi l'1% . L'inflazione​
si stima a -1.1%. Ne risulterebbero interessi reali positivi,​
il che secondo la BNS dovrebbe relativizzare le preoccupazioni​
degli investitori sul tasso negativo. Partiamo dal presupposto​
che l'obiettivo per il Libor a 3 mesi nei prossimi 12​
mesi continui ad attestarsi in territorio negativo. Tuttavia, in​
questo periodo potrebbero aprirsi per i banchieri centrali delle​
possibilità di portare i tassi più vicini allo zero. Questo tuttavia​
presuppone un ulteriore miglioramento congiunturale nell'Eurozona​
con una lieve ripresa dell'euro.​
La previsione della BNS sul PIL coincide con la recente stima​
della Segreteria di Stato dell'economia, che per il 2015 prevede​
una crescita dello 0.9%. Le previsioni di recessione, ampiamente​
diffuse dopo la decisione di gennaio della BNS, dovrebbero​
continuare a diradarsi nelle prossime settimane, poiché​
l'effetto che la sospensione del limite minimo ha avuto​
sulla crescita economica diventa più visibile con sempre più​
dati disponibili. Le cifre attese con impazienza sul commercio​
estero per il mese di febbraio evidenziano un calo delle esportazioni,​
senza tuttavia registrare un crollo. Un effetto di supporto​
viene esercitato dal fatto che un terzo delle esportazioni​
è destinata all'Asia e al Nord America, dove il dollaro forte ha​
contribuito a mantenere la competitività dei prezzi. Anche il​
solido andamento economico globale in importanti paesi acquirenti​
può parzialmente compensare la debolezza dell'euro.​
A tale riguardo sono nel focus in particolare gli imminenti dati​
congiunturali sull'Eurozona, che dovrebbero confermare una​
costante ripresa. L'indice tedesco IFO sulla fiducia delle imprese​
in marzo dovrebbero nuovamente registrare un leggero​
aumento. Per l'indice dei responsabili degli acquisti nell'Eurozona​
anche per il mese di marzo prevediamo complessivamente​
un leggero aumento e pertanto una conferma della​
tendenza positiva in atto da novembre 2014.​
Nell'Eurozona i dati congiunturali vengono messi in secondo​
piano dagli sviluppi nella Grecia. Da quando la Grecia e l'Eurogruppo​
in febbraio hanno concordato la proroga del programma​
di aiuto fino a giugno, i fronti tra le parti si sono di​
nuovo irrigiditi. Ulteriori spese statali e la mancanza di una​
volontà di attuare le riforme hanno reso di nuovo più probabile​
uscita della grecia dall'euro.
Un nuovo avvicinamento​
in occasione del vertice dei capi di stato e di governo​
dell'UE, attualmente in corso, non è per nulla garantito. I rendimenti​
dei titoli di stato greci a dieci anni sono aumentati a​
quasi il 12% e rispecchiano l'aumento dei rischi di fallimento​
e di uscita.​
Contrariamente alla Grecia, i rendimenti negli Stati Uniti, dopo​
l'ultimo comunicato della Fed, e nei paesi centrali dell'Eurozona​
dopo l'avvio del «Quantitative Easing» sono nuovamente​
scesi. Tuttavia, riteniamo che questo calo dei rendimenti sia​
temporaneo. Nel corso dell'anno prevediamo solidi dati congiunturali​
e una tendenza all'aumento dell'inflazione, il che​
dovrebbe avere un effetto leggermente positivo sui rendimenti.​
m:mumble:

 
..................
gli interessi manipolati rendono i valori reali piùinteressanti
A causa delle relazioni internazionali dei capitali, nel
prossimo futuro la situazione nell'Eurozona caratteriz-
zerà anche il livello dei tassi in Svizzera, indipendente-
mente dalla libertà decisionale politico-monetaria della
Banca nazionale, teoricamente riottenuta dopo la so-
spensione della soglia minima del tasso di cambio. Nel
contesto di interessi sempre manipolati i valori reali do-
vrebbero quindi continuare a rimanere relativamente
interessanti anche in caso di livelli di valutazioni stori-
camente eccessivi. Ciò è evidenziato dal confronto tra
i rendimenti delle obbligazioni della Confederazione e
il rendimento dei dividendi dell'Indice azionario sviz-
zero SMI. Dall'inizio della crisi finanziaria, a differenza
di periodi precedenti, il livello del rendimento dei divi-
dendi è superiore agli interessi delle obbligazioni a
lungo termine e finora la differenza e' sempre notevolmente
aumentata.

:mumble:
 
Ciao Mario...!!! :V

Siamo al punto di svolta secondo me... entrato lungo sull'EUR/CHF PMC 1,026 circa...!!! Obiettivo 1,15...!!! :up:

Gli swizzeri hanno troppi Euro in saccoccia... e mediando a questi prezzi... non possono che salire...!!! :V
 

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Ora speriamo mettano d'ufficio il floor a 1,10... così sotto per un po' non ci andiamo più e consolido il vantaggio long di quasi 8 centesimi... che non sono moneta...!!! :V
 

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