€/CHF operatività senza AT

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Il barometro congiunturale KOF dovrebbe indicare che la crescita economica CH praticamente non ha registrato alcuna accelerazione e che gli ostacoli permangono, in particolare nell'industria
 
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. Le dichiarazioni di Mario Draghi, secondo cui una rapida riduzione degli acquisti di obbligazioni sarebbe improbabile, viene interpretata sui mercati delle divise apparentemente come indizio del fatto che il flusso di denaro della BCE per il momento dovrebbe continuare, il che fa indebolire corrispondentemente la moneta unica. Tuttavia, nonostante questa pressione ribassista al livello attuale la tendenza rialzista a lungo termine dell'EUR rispetto al CHF dovrebbe rimanere sempre intatta. Infatti il percorso di ripresa congiunturale dell'Unione monetaria dovrebbe continuare ancora. In questo contesto, sul lungo periodo la pressione sulla BNS per un suo intervento dovrebbe diminuire. Infatti, come indicano i depositi a vista delle banche nazionali presso la BNS, i banchieri centrali sono intervenuti sul mercato delle divise quando il CHF si è trovato sotto una pressione rialzista troppo forte. In questo caso, la soglia sostenibile per la BNS sembra essere a circa 1.08. I depositi a vista delle banche presso la banca centrale fanno supporre che nella seconda metà di settembre siano stati necessari acquisti di EUR per non far rivalutare ulteriormente il franco. Negli ultimi giorni, però, il livello di 1.08 dovrebbe aver tenuto anche senza intervento della BNS
 
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L'inflazione è un tema soprattutto per i mercati finanziari che scontano nella curva dei rendimenti ogni singola minima variazione delle aspettative inflazionistiche. E dato che tutti sui mercati stanno aspettando la tanto decantata svolta dei tassi, un più o meno 0.2% produce già qualche effetto. Ciononostante, per l'economia reale il rincaro non deve essere un tema che domina la quotidianità, e pertanto dichiaro di essere un simpatizzante dell'ipotesi che l'inflazione (nociva) nel senso classico è superata. Come già sosteneva Milton Friedman a suo tempo, ancora oggi numerosi economisti in Europa piuttosto che nella regione anglosassone ritengono che l'inflazione sia un fenomeno puramente monetario. Tra di loro troviamo anche sostenitori della tesi che sia latente un estremo pericolo di inflazione. Il termine “iperinflazione” è già stato menzionato in qualche seduta, anche se è fastidioso discutere se l'inflazione sia effettivamente superata, quantomeno nei Paesi industrializzati altamente sviluppati. In ogni caso tra dieci anni lo sapremo tutti.
L'indice della media In Svizzera il franco forte, la demografia e la produttività esercitano una marcata pressione sui prezzi. Tuttavia, se si considerano le singole posizioni dell'indice nazionale dei prezzi al consumo, nei gruppi principali delle merci e dei servizi che sono registrati per il rispettivo rilevamento non appare da anni alcun valore anomalo degno di nota. Se in passato erano gli affitti a trainare i prezzi, oggi il tasso di inflazione è soprattutto dominato dai prodotti petroliferi, la cui evoluzione di prezzo a causa della drastica flessione degli ultimi dieci anni, nonostante la modesta ponderazione nel paniere delle merci, si è ripercossa in misura percettibile sull'indice complessivo. Tuttavia, i prezzi che aumentano effettivamente costantemente diventando sempre più costosi, ossia i premi delle casse malati o le imposte, non sono invece considerati nel tasso di inflazione. Ciò che misuriamo non rispecchia dun-
que necessariamente ciò che consumiamo. E anche se la grande distribuzione e altri dettaglianti notificano a cadenza mensile i prezzi dei loro prodotti all'Ufficio federale di statistica, nessuna procedura statistica è in grado di determinare esattamente se acquistiamo soltanto il prodotto ordinario o quello a prezzo ridotto. Personalmente, in quasi tutti i negozzi vedo soltanto promozioni di ogni tipo, sempre in connessione a prezzi di richiamo fortemente ribassati. “La parsimonia è cool” è ormai diventato un motto accettato da tutti grazie a Ikea, Lidl & Co. anche in Svizzera. E chi ha veramente soldi, spende una parte sempre più ridotta per le merci e i servizi in cui il prezzo svolge un ruolo. Le misurazioni esatte sono quasi impossibili. Chi compra ancora al giorno d'oggi un cellulare, Uber è considerato nell'indice, come si tiene conto nel calcolo dell'appartamento appena rinnovato che non ne aumenta il prezzo rispetto a quello che lo rivaluta? L'indice nazionale dei prezzi al consumo rileva una media molto acclamata, dalla quale dipendono tante cose, anche sul piano politico. Osservandola più da vicino, si tratta di una media di qualità media.L'effettivo rincaro è tuttora un fenomeno monetario, ma non confluisce più nell'economia reale, bensì si riversa su una bolla dei prezzi degli asset mai vista prima. Nulla è più conveniente sui mercati finanziari. Storicamente i titoli a reddito fisso hanno raggiunto la massima valutazione di sempre, le azioni quotano altresì nella fascia più elevata della scala dei prezzi, anche considerata l'attuale correzione. Investire in immobili sembra quasi l'unica alternativa ed è per questo che nel frattempo vengono richiesti prezzi esorbitanti anche in posizioni di media qualità e che gli investitori istituzionali prendono sempre più in considerazione rendimenti maggiormente contenuti. Di conseguenza, il fenomeno monetario si rivela essere un altoforno dei mercati finanziari piuttosto che un acceleratore della crescita di un'economia reale a livello demografico sempre più satura. Negli ultimi trent'anni abbiamo visto bene come va a finire in queste situazioni: i crolli sono inevitabili. Possiamo quasi scommetterci: prima che si verifichi la prossima inflazione vi sarà il crollo. Pertanto, non preoccupatevi dell'inflazione.
 
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Dopo le reazioni forti in seguito all'elezione di Donald Trump a nuovo presidente USA, questa settimana i mercati si sono stabilizzati. I segnali sul futuro orientamento della politica economica ed estera USA sono contraddittori e quindi ai mercati finanziari manca una chiara direzione. Pertanto il franco svizzero rimane richiesto. All'inizio della settimana, l'EUR/CHF è sceso sotto il livello di 1.07. In questo contesto, la Banca nazionale svizzera potrebbe essere intervenuta di nuovo sul mercato delle divise. Lunedì i dati settimanali sui depositi a vista delle banche presso la BNS indicheranno se e in che misura è stata attiva. Non sembra comunque che la Banca nazionale abbia in programma un ulteriore aumento dei tassi negativi. Secondo le affermazioni del Direttorio esiste ancora margine di manovra. La disponibilità ad accettare di recente un corso EUR/CHF inferiore a 1.075 indica tuttavia che si è probabilmente piuttosto disposti a consentire un aumento del franco rispetto all'euro. Questo è segnalato anche dalla situazione delle esportazioni svizzere, ulteriormente migliorata negli ultimi mesi, e dalla recente svalutazione rispetto all'USD (ved. grafico). I dati delle esportazioni e della produzione industriale, previsti per la prossima settimana, dovrebbero confermare la tendenza della ripresa nel settore delle esportazioni svizzere.
 
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La Banca Centrale Europea ha finalmente deciso di ridurre, da aprile, il ritmo degli acquisti, portandoli a 60 miliardi di euro, e di acquistare bond con tassi inferiori al tasso minimo sui depositi, pari al -0,4%.

Questo esito era fondamentale perché la carenza di titoli sta rendendo sempre più difficile l’attuazione del programma di QE.

Dopo la decisione sui tassi e la conferenza stampa della BCE, il franco svizzero è tornato ad apprezzarsi e ora la coppia si è riportata a 1,08.

È in pieno svolgimento la guerra della svalutazione; a nostro avviso, le pressioni al rialzo sulla divisa elvetica diventano sempre più difficili da sostenere.

Nell’ultimo mese, sulla scia dell’elezione dell’attuale presidente designato Trump, sono aumentati bruscamente i depositi a vista totali, indizio di un intervento consistente della BNS.

La pubblicazione dei depositi a vista di lunedì dovrebbe confermare questa ipotesi.

Giovedì prossimo si terrà anche la riunione della BNS; non si possono escludere tassi d’interesse ancor più negativi, come accennato da Andrea Maechler qualche settimana fa: “La politica monetaria accomodante non ha raggiunto il limite della sua efficacia. […].

Riteniamo che i benefici dei tassi d’interesse negativi superino ancora i costi”.




Reazione della BNS alla riunione della BCE



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buon trading
ecco alcune info dalla ch

conclusioni di un esperto bancario.....
premessa sul mercato delle abitazioni...

Preferiamo giocare con «questo» fuoco piuttosto che con prodotti esplosivi o sui mercati 
L'andamento dei prezzi delle proprietà di abitazione in Svizzera non è il risultato di una speculazione sfuggita di mano, ma il risultato di una domanda in eccesso a lungo accumulata della propria abitazione, alimentata da condizioni di finanziamento straordinariamente favorevoli. Il boom poggia su una base sana.
 Gli indicatori più importanti della condizione del mercato – accessibilità e sostenibilità – si muovono su livelli storicamente non problematici.
 Non vi sono capacità in eccesso, almeno non per gli oggetti in proprietà.  Alla saturazione sociodemografica lentamente visibile si unisce una serie di misure normative, che ha ridotto enormemente il potenziale di nuovi proprietari.
 Uno shock dei tassi (isolato) è escluso e il rischio su interessi dei debitori ipotecari è diversificato attraverso molte durate.
 Le operazioni bancarie rischiose si trovano in settori di attività del tutto diversi.
 
sopra x quanto riguarda il mercato immobiliare,
le conclusioni x la svizzera, invece....

La crescita dell'economia svizzera è moderata, ma nel confronto trasversale con altre nazioni industrializzate molto sviluppate è sempre notevole 
Lo shock per il tasso di cambio non è (ancora) affatto superato
 L'alleggerimento a causa del nuovo leggero rafforzamento del dollaro è gradito, ma non è nulla più che un balsamo sulle ferite. 
Per una normalizzazione duratura è necessaria una maggiore crescita globale, soprattutto in Europa. 
La BNS anche nel 2017 sarà sotto i riflettori, come pompiere o come pilota di una normalizzazione incerta. Di nuovo non potrà agire in modo autonomo, ma dipenderà dall'andamento globale. 
L'inflazione al massimo rientrerà nel settore positivo - niente di più; e ciò solo timidamente e unilateralmente (energia, prezzi amministrati e pochi servizi).
 Poche variazioni sul mercato del lavoro: la mancanza di personale qualificato rispetto ai disoccupati di lunga durata, la differenza tra industria e fornitori di servizi si ridurrà, senza che il saldo aumenti.
 
...... dal 26 febb..... ad oggi.....
sara' la volta buona ..che superiamo i 10...?
..........

...sembrerebbe di no ..dice questa analisi tradotta , piu' o meno...

alcuni forti pressioni di acquisto nel corso degli ultime 48 ore ha messo la coppia EUR / CHF in una posizione piuttosto precaria che suggerisce una correzione è ora sulle carte. In effetti, stiamo assistendo a una serie di importanti segnali tecnici iniziando a spostarsi verso ribassista che potrebbe vedere anche la maniglia 1,09 impugnato entro un certo numero di sessioni.

In primo luogo, e probabilmente più, ovviamente, la vicinanza della coppia al segno 1,0979 dovrebbe avere un paio di campanelli d'allarme per i tori. Questo prezzo si è più volte dimostrato di essere un punto di flesso per l'EUR / CHF e non abbiamo alcun reale motivo di dubitare che questa nuova sfida sarà affrontata con un destino simile a quelli visti in precedenza. Cosa c'è di più, la presenza della linea di tendenza discendente di lungo periodo è destinato a lavorare contro i tori e incoraggiare gli orsi di strappare il controllo indietro dalle loro controparti.



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EUR / CHF Grafico


Tuttavia, possiamo anche guardare ad una serie di altri strumenti per sostenere il nostro orientamento come sono anche altamente suggestivo di uno scivolo a breve termine per l'EUR / CHF. In particolare, lo stocastico e oscillatori RSI dipingono un quadro chiaro di ciò che è probabile che sia il prossimo. Specificamente, entrambi gli strumenti sono profondamente territorio overbought che indica generalmente che la pressione di vendita è impostato per raccogliere i tori si esauriscono. Inoltre, le bande di Bollinger sono altamente divergenti che limita drasticamente le possibilità di una seconda posizione di presa strappo.

Una volta che lo slancio si è invertita, ci aspettiamo di vedere le perdite si estendono attorno al manico 1,09 entro una settimana o giù di lì. Attualmente, le aspettative sono che questo sostegno rimane intatto, in assenza di un upset importante fondamentale per una serie di motivi. Per uno, coincide con il livello di Fibonacci 23.6%. Tuttavia, una ragione più convincente per suggerire che il livello si terrà è dovuto al fatto che questo prezzo è stato anche un punto di inversione storica in numerose occasioni.

In ultima analisi, i rischi al rialzo sono alla ricerca molto limitata in movimento in avanti e i rischi al ribasso si stanno moltiplicando a un ritmo notevole. Inoltre, data l'uptick recente della volatilità, alcuna correzione al ribasso potrebbe essere più grave di quanto ci sarebbe normalmente previsto in modo da non farsi prendere da essere in ritardo al partito o ignorando il bias tecnico deterioramento
 

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