ubblica di domani DRAGHI: ARRIVA IL PRIMO ATTACCO. DAL SIGNOR JALLAD. di Antonio de Martini
Fino a che alla Banca Centrale Europea c’è stato il francese Trichet, il ruolo della BCE non ha assunto rilievo strategico e il socio-partecipante di maggioranza relativa – la Germania – ha manifestato cauta soddisfazione sul suo operato.
L’arrivo di Mario Draghi a Francoforte, dopo essere stato il capo del gruppo di stabilità, quindi una sorta di garante internazionale della stabilità monetaria, ha coinciso con un incrudelimento della crisi e una accentuata centralità del ruolo del banchiere centrale europeo.
A ben vedere, la scelta di Draghi, è stato del primo momento d’intesa franco-italiano tendente a ridurre l’influenza tedesca in Europa.
L’idea di prestare denari alle banche, poiché era proibito dal patto fondativo prestare agli stati nazionali, è stato un autentico colpo di genio da parte della BCE guidata da un italiano.
Questa determinazione ha salvato le banche di almeno cinque paesi da una brutta crisi finanziaria che le avrebbe potuto ridurle in schiavitù.
il secondo colpo di genio, quello di dotare il fondo salva stati di una licenza bancaria – permettendogli così di operare evitando laboriosi e lunghi negoziati di definizione di ruolo del nuovo arrivato – è stato evidentemente più di quanto la mentalità nordica potesse sopportare.
Il fondo salva stati diverrà operativo in qualche settimana, mentre c’era chi pensava di poter protrarre il negoziato fino a dopo le elezioni tedesche.
Il ministro germanico dell’economia Schauble ( quello che fu colto da malore durante una riunione a Bruxelles quando giunse la notizia che wikileaks avrebbe rivelato il nome di un ministro europeo che spiava la UE per conto degli USA) che in questo periodo si è specializzato in attacchi ai paesi mediterranei e nella difesa a oltranza delle tesi della Bundesbank, si è rabbonito solo quando il ministro del tesoro americano Geithner è venuto per un colloquio en tete à tete durante il quale gli ha esposto gli argomenti in virtù dei quali l’America ha bisogno di una politica espansiva almeno fino alle elezioni di Novembre e non può averla senza una politica espansiva anche in Europa.
A questo punto, il CEO Corporate Europe Observatory, finora distintosi principalmente per una cerimonia semi goliardica di assegnazione del premio annuale di ” peggior lobbysta della EU”, ha preso carta e penna e posto un quesito a un ente minore europeo : la partecipazione del Governatore della BCE alla riunione del G30 ( uno dei consessi di banchieri presieduto da Trichet) costituisce o meno oscuramento della autonomia e indipendenza del presidente della BCE?
La notizia ha fatto il giro delle redazioni di tutto il mondo. La dichiarazione non è senza fondamento, ma affronta solo l’aspetto formale del problema.
L’indipendenza è come il sesso: sta nella testa delle persone e non sulle sedie che occupano.
Sono andato a vedere chi è questo CEO.
Si tratta di una ONG con sedi a Amsterdam e a Bruxelles il cui fine è la trasparenza e correttezza delle azioni di lobbying fatte sulla Unione Europea. Ottimo.
Il board ( chiamato ” Steering Committee” ) è costituito da una serie di nomi che sembrano il casting di un film di Bergman: non un nome francese, Spagnolo, italiano.
Tra i finanziatori cita solo la ISVARA FOUNDATION.
Questa Isvara foundation non ha un sito internet – la trasparenza è evidentemente ad uso esterno – ma un sito ci dice che è finanziata dal Jallad Group e che rifiuta offerte di sovventori estranei.
Il Jallad Group è una società concessionaria della CATERPILLAR per Libano e Giordania ” e per il resto del medio oriente” e dichiara aver guadagnato milioni nell’agroindustria.
In realtà, la Caterpillar è una società conosciutissima che fa macchine per movimento terra e serve unicamente imprese di costruzione ( sbancamenti , dumpers ecc).
Lodevole che un libanese che si occupa di movimento terra si preoccupi della indipendenza della BCE, non trovate?
Io comunque comincerei a scavare.