Falck Renewables (FKR) Falck: focus oltre la punta del naso... (2 lettori)

Toony

Ce la faremo?!?
Cari, ho dato solo uno sguardo davvero al volo e mi sembra condivisibile il giudizio di Vinci: mi aspettavo (come avevo pubblicamente già anticipato) una discesa rispetto al Q1 2015 ma probabilmente un pelo meglio mentre si conferma l'ottima generazione di cassa a cui come sapete, essendo per me questo un investimento "difensivo" ed a lungo termine, guardo con particolare attenzione (per la crescita ho puntato su El.En.... ;))

Sono confidente comunque che il target 2016 possa essere battuto (mi auguro, condizioni meteo permettendo, che si possa arrivare a 140 di Ebitda), tenuto conto anche della consolidata prudenza nella guidance! :corna:

Mi confortano molto le nuove previsioni riguardo alla entrata in funzione dei restanti impianti in costruzione che lasciano ben sperare in un 2017 a pieno regime... :car:

Bè, direi che tra Falck ed El.En la tua giornata è iniziata più che bene... Ma probabilmente neanche stai seguendo... E comunque attendiamo un tuo parere più approfondito!
 

chrono

Nuovo forumer
Non ho più azioni del Bradipo ma ogni tanto la guardo, in attesa di capire se e quando rientrare. Intanto leggo i risultati del primo trimestre e mi rassicuro per la temporanea scelta di qualche mese fa. Per me ... peggio non si poteva. Qualcuno continuerà a pensare che il prezzo del petrolio non c'entra, perchè magari la correlazione non è così diretta. Io la pensavo e la penso invece così, oltre ad una serie di altre perplessità assolutamente non cancellate da 50 milioni di riduzione del debito al primo trimestre. A proposito di petrolio, non sono il solo: sull'altro forum, che alcuni avranno già letto, ...opinioni simili, che riporto.

"A proposito della influenza del petrolio provo a fare una riflessione:

La stessa falck, nella trimestrale dice:

"La contrazione dei prezzi medi dell'energia attribuibile essenzialmente ai bassi prezzi dei prodotti petroliferi, in un mercato con una domanda elettrica stagnante, e ad alcuni eventi specifici del settore rinnovabile (alcuni dei quali giprevisti dal Gruppo) di seguito elencati:....."

Alerion ha sua volta nel pezzo citato da Amon dice:

"Tale cambio ha comportato, in un contesto di mercato con prezzi dell'energia elettrica in calo...."



Insomma.... direi in ogni caso che è un dato di fatto che il calo dei prezzi dell'energia influisca negativamente e che una parte di questo calo dei prezzi è certamente imputabile al prezzo del petrolio
Insomma, il prezzo del petrolio ha comunque un suo peso (ognuno avrà la sua opinione sulla consistenza di questo "peso")
Da parte mia, come già detto l'altro giorno, non faccio comunque troppo affidamento sull'andamento del petrolio per sperare in un risollevamento di Falck, anche perchè non è affatto detto che il petrolio torni a salire con una certa continuità (anzi, a fronte dell'attuale rafforzamento che continuerà con l'approssimarsi all'estate, in molti prevedono che possa tornare a flettere verso fine anno)..."
 
Bè, direi che tra Falck ed El.En la tua giornata è iniziata più che bene... Ma probabilmente neanche stai seguendo... E comunque attendiamo un tuo parere più approfondito!

Per fortuna che è tornata indietro: :jolly:

- sto attendendo di incassare i dividendi di El.En. per completare lo shopping ;)

- nessuno potrà poi ricordare fantomatici gap da chiudere lasciati a 0,90 :eek:

A parte le battute, mancano ancora 100 milioni di Ebitda per conseguire il mio obiettivo per l'esercizio... :futuro:

Il primo trimestre è stato sostanzialmente penalizzato dalla performance dell'eolico inglese (-17% rispetto alle aspettative ma fortunatamente metà della mancata produzione è a carico dei danesi :D), in parte compensata dall'eccellente risultato degli impianti italiani (+23% rispetto alle aspettative) :ola:

Il mese di aprile in Italia è stato ancora positivo (+7,3% rispetto allo scorso esercizio) e lascia ben sperare che una parte sostanziosa dei 100 milioni di Ebitda che mancano al mio conteggio possano arrivare già in questo trimestre! :car:

http://download.terna.it/terna/0000/0778/13.PDF

Interessante la slide 14 sull'evoluzione della PFN (-48 milioni senza considerare i derivati): a fronte di un calo di 26 milioni del finanziamento ad Holdco (se nn ricordo male era un mezzanino con costi quindi rilevanti...) sono cresciuti i finanziamenti in project (+28 milioni) che sicuramente avranno beneficiato dei bassi tassi attuali e il calo della PFN si spiega integralmente con la maggiore cassa disponibile (+51 milioni) :)

L'accelerazione nell'entrata in funzione dei nuovi impianti la ho già commentata ma la sottolineo di nuovo con piacere dato che a mio avviso è la notizia più positiva e che mi auguravo effettivamente di leggere nella trimestrale! :ciao:

P.S.
Vedo che appassiona il tema del legame del prezzo dell'energia con quello del petrolio; domanda: i turbogas (l'energia da fonte termoelettrica si nota nel report sopra linkato pesa ancora per circa i 2/3 della produzione totale italiana) bruceranno petrolio o forse gas? :mmmm:
Nel caso la materia prima di queste centrali dovesse calare, sarà forse che le stesse possono vendere energia elettrica a prezzi più bassi spingendo quindi in calo il PUN? :tristezza:
Ovviamente in una situazione di eccesso di capacità produttiva (e ci sono molte centrali ferme) il calo del combustibile non determina "maggiori" (è un eufemismo :D) margini ma si riflette interamente sul prezzo dell'output... :-x:-x:-x
 

Toony

Ce la faremo?!?
MARKET TALK: Falck R.; Kepler Cheuvreux abbassa Tp, conferma buy
13/05/2016 15:37 MF-DJ
MILANO (MF-DJ)--Kepler Cheuvreux ha abbassato il prezzo obiettivo su Falck R. (+1,76% a 0,8985 euro) da 1,5 a 1,2 euro per tener conto dei risultati trimestrali "deboli" e della guidance "sotto le attese". Il giudizio sul titolo resta comunque buy "alla luce dell'upside ancora interessante", spiegano gli esperti. pl
 

Toony

Ce la faremo?!?
FALCK RENEWABLES – 1° TRIM. 2016 DA DIMENTICARE. BENE SOLO IL DEBITO
16/05/2016

Nel periodo gennaio-marzo dell’anno in corso il gruppo controllato dalla famiglia Falck ha registrato deboli risultati a livello di conto economico a causa della flessione generalizzata dei prezzi dell’energia elettrica e degli incentivi, a cui si è accompagnato anche l’effetto negativo del rafforzamento dell’euro sulla sterlina. I ricavi sono così diminuiti del 16,4% su base annua e il margine operativo lordo del 22,1% su base annua, nonostante il contenimento dei costi operativi. Allo stesso modo, il risultato ante imposte è scivolato del 37,8% su base annua, malgrado la riduzione della voce ammortamenti, accantonamenti e svalutazioni e degli oneri finanziari netti. L’unica nota positiva di questa trimestrale sembra essere rappresentata dall'indebitamento finanziario netto (senza il fair value dei derivati), che al 31 marzo è stato pari a 518,8 milioni, in riduzione dell’8,4% rispetto alla fine del 2015 anche grazie all'effetto cambio, che ha avuto un impatto positivo di 17,3 milioni. Il management ha fornito una guidance di 130 milioni per l'Ebitda 2016 rispetto ai 152,4 milioni rilevati nel bilancio 2015 e ha annunciato che il prossimo novembre presenterà un nuovo piano industriale.
Lo scorso giovedì (dopo la chiusura dei mercati), il gruppo guidato da Toni Volpe ha presentato i risultati dei primi tre mesi del 2016. Nel dettaglio, i ricavi consolidati sono stati pari a 73,3 milioni di euro, in flessione del 16,4% su base annua soprattutto per lo scivolone dei prezzi medi di cessione dell’energia elettrica in Italia (-8,9% su base annua), Spagna (-41,2% su base annua) e Regno Unito (-10,8% su base annua) provocato sia dai bassi prezzi dei prodotti petroliferi, in mercati con domanda elettrica stagnante, sia da alcuni eventi specifici del settore rinnovabile. In particolare, Oltremanica sono stati aboliti da agosto 2015 i LECs (Levy Exemption Certificates), che rappresentavano una remunerazione addizionale di 5 GBP/MWh per gli impianti eolici, mentre in Italia con riferimento all’impianto biomasse di Ecosesto, da gennaio 2016, al posto del valore medio annuo del prezzo di cessione dell’energia elettrica come definito dalla Autorità per l’energia elettrica, il gas e il sistema idrico, è stato utilizzato un valore fisso che ha determinato un valore per certificato verde di 80,3 EUR/MWh contro i 101,5 EUR/MWh del primo trimestre 2015. Sempre in Italia, poi, l’Authority ha comunicato inaspettatamente che il valore medio annuo del prezzo di cessione dell’energia elettrica registrato nell’anno 2015 è valido ai fini della definizione del prezzo di collocamento sul mercato dei certificati verdi per il 2016 e ai fini della definizione del valore degli incentivi che sostituiscono i certificati verdi. Appare pertanto probabile che la Tariffa Incentivante per il 2016 possa essere uguale al valore dei certificati verdi dell’anno 2015. A pesare sul fatturato complessivo di Falck Renewables anche la svalutazione della sterlina sull’euro pari al 3,5% e una produzione eolica, che anche se è stata superiore dell’1,7% rispetto alle previsioni aziendali, è diminuita del 7,4% rispetto allo stesso periodo del 2015, che aveva beneficiato di una eccezionale ventosità, in particolare nel Regno Unito.
Falck-Renewables-conto-economico-1q2016.jpg

A livello di risultati operativi, la debolezza dei ricavi ha pesato sull’Ebitda del primo trimestre del 2016, che ha subito una flessione del 22,1% su base annua nonostante l’azione di contenimento dei costi operativi (-7% su base annua). Allo stesso modo, l’Ebit è scivolato di quasi il 30% su base annua, attestandosi a quota 25,7 milioni, malgrado la voce ammortamenti, accantonamenti e svalutazioni sia diminuita del 6,4% su base annua.
Al di sotto della gestione caratteristica, gli oneri finanziari netti si sono ridotti dell’11% su base annua principalmente per i minori interessi passivi su alcuni finanziamenti grazie alla rinegoziazione delle condizioni economiche effettuata nella seconda parte del 2015, per minori oneri finanziari sul Corporate Loan rimborsato a maggio 2015, e per minori svalutazioni nette dei crediti finanziari. Sulla base di tutte queste dinamiche, i primi tre mesi dell’anno in corso si sono chiusi con risultato positivo ante imposte di 15,6 milioni, in discesa del 37,8% su base annua.
Sul fronte dello stato patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto, senza il fair value dei derivati, è stato pari a 518,8 milioni al 31 marzo del 2016, in flessione dell’8,4% rispetto alla fine del 2015. Tale riduzione è da attribuire alla cassa generata dagli impianti in esercizio che ammonta a 43,6 milioni, compensata dagli investimenti del periodo per 14,3 milioni, mentre la rivalutazione dell’euro sulla sterlina ha comportato un beneficio di 17,3 milioni.
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Falck-Renewables-capex-1q2016.jpg

Sulla base dei risultati del primo trimestre del 2016, i vertici di Falck Renewables hanno poi dichiarato di attendersi per l’intero esercizio in corso un Ebitda di circa 130 milioni che si confronta con i 152,4 milioni registrati nell’intero 2015, quindi con un calo di circa il 14,7% su base annua. La guidance sul margine operativo lordo del 2016 è stata formulata assumendo per l’Italia un Pun di 40 EUR/MWh, per il Regno Unito un prezzo dell’elettricità sul mercato all’ingrosso di 34 GBP/MWh e un cambio euro/sterlina di 0,78. Il management del gruppo di Sesto San Giovanni ha poi annunciato per il prossimo novembre un nuovo piano industriale.
 

Toony

Ce la faremo?!?
UTILITY - A META' MAGGIO PUN IN RIPRESA A 35 EUR/MWH 16/05/2016 11:13 - ALN
A due settimane dall' inizio del mese in corso i prezzi dell' energia elettrica sul mercato all' ingrosso stanno registrando il primo segno piu' a livello congiunturale dallo scorso dicembre, con il Prezzo unico nazionale attualmente in area 35 EUR/MWh. Si tratta, quindi, di un incremento del 9,5% rispetto ad aprile 2016, ma anche di una contrazione di quasi il 25% su base annua. Sul Mercato a termine attualmente i prezzi forward si trovano a un livello superiore rispetto ai prezzi spot: 37,73 EUR/MWh per il mese prossimo e 44,88 EUR/MWh per luglio 2016.

Dopo quattro mesi di cali consecutivi, il mese di maggio sta registrando una ripresa del Prezzo unico nazionale (Pun) a 35,04 EUR/MWh. Se l' attuale livello medio dei prezzi dell’energia elettrica sui mercati all’ingrosso dovesse confermarsi anche nei prossimi giorni, si tratterebbe di una crescita del 9,5% rispetto ad aprile 2016, mentre a livello tendenziale il Pun sarebbe ancora in calo del 24,9% su base annua. E' quanto emerge dai dati preliminari pubblicati dal Gestore dei mercati energetici (Gme)

Da inizio anno il valore medio del Pun e' pari a 37,1 EUR/MWh, in calo del 25,9% rispetto ai 50,1 EUR/MWh del periodo gennaio-maggio 2015. Sul Mercato a Termine (MTE) al momento il Pun e' aumentato a un livello di prezzo baseload pari a 37,73 EUR/MWh per giugno 2016 e 44,88 EUR/MWh per luglio 2016. Con riferimento all’intero 2017, invece, il prezzo a termine e' a 39,38 EUR/MWh. Commento Il Pun registrato in queste prime due settimane di maggio, seppure in ripresa, rimane ancora basso rispetto agli anni precedenti e cio' potrebbe pesare sulla marginalita' delle societa' italiane attive nella generazione di energia elettrica, soprattutto da fonte idroelettrica senza incentivi: A2A, Edison, Enel, Erg e Iren. Da segnalare che il gruppo Enel ha politiche di vendita a termine che permettono di attenuare l' effetto negativo della discesa dei prezzi sui conti 2016.

www.marketinsight.it
 

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