Falck Renewables (FKR) Falck: focus oltre la punta del naso... (1 Viewer)

ciao Spotti!

leggo sempre con attenzione quello che posti...

condivido abbastanza cio' che c'e' nell'articolo, tranne una cosa...

a mio avviso vedere il petrolio di nuovo a 10/20 dollari per un lungo periodo e' impossibile... la speculazione potrebbe riportarlo la ma credo per un periodo molto limitato (meno di un trimestre)... non dimentichiamoci che oltre alla domanda c'e' un'offerta, e che l'offerta deve fare i conti con i costi di investimento ed estrazione... capisco che sul petrolio vi sia una forte leva operativa data soprattutto dai forti investimenti iniziali e che quindi il prezzo finale possa oscillare parecchio anche per questo, ma nel medio periodo i conti devono comunque tornare e 20 dollari non e' sostenibile praticamente per nessuno

e tu che ne pensi?

Non conosco così analiticamente le dinamiche sottostanti il mercato del petrolio che, come giustamente ricordi, è determinato sia da aspetti "fondamentali" che "speculativi", influenzati anche dall'aspetto "aspettative"... :cool:

Di pancia posso essere d'accordo con te che un prezzo così basso sia piuttosto lontano da quanto ci siamo ultimamente abituati ma analogamente non era facile attendersi qualche anno fa prezzi stabilmente sopra i 100 euro! :cool:

Ad ogni modo mi piace leggere Fugnoli per gli interessanti spunti di riflessione che offre ma chiaramente non è un oracolo ed il suo va preso come un interessante punto di vista (spesso acuto) ma non certo infallibile! :bye:
 
Intanto le condizioni meteo assai instabili sulla nostra penisola favoriscono la produzione eolica di maggio... :)

http://download.terna.it/terna/0000/0784/89.PDF

...ed anche a giugno mi attendo un andamento altrettanto favorevole rispetto allo scorso esercizio! ;)

P.S.
Vedrai Franci che i risultati del semestre saranno a mio avviso positivi e permetteranno di guardare più facilmente "oltre la punta del naso" (la quotazione odierna)! :futuro:
 

franci63

Forumer storico
Intanto le condizioni meteo assai instabili sulla nostra penisola favoriscono la produzione eolica di maggio... :)

http://download.terna.it/terna/0000/0784/89.PDF

...ed anche a giugno mi attendo un andamento altrettanto favorevole rispetto allo scorso esercizio! ;)

P.S.
Vedrai Franci che i risultati del semestre saranno a mio avviso positivi e permetteranno di guardare più facilmente "oltre la punta del naso" (la quotazione odierna)! :futuro:
il problema e' che mi e' venuto il naso piu' lungo di Pinocchio (e non perché dico bugie) e mi e' problematico vedere oltre:(
 
trovi sempre da svicolare eh......... e se ti dicessi che ,oltre al naso, ho pure le pelotas che mi arrivano alle caviglie?:-R:confused:

Quello è un problema: con la zavorra (le pelotas così sviluppate) è più difficile alzarsi in volo per l'helicopter view e si perde a quel punto la visione di insieme! :violino:
 

Toony

Ce la faremo?!?
FALCK RENEWABLES - Si riaccende l'interesse per l'eolico in Italia 15/06/2016 08:49 - WS
Riflettori puntati su Falck Renewables (FKR.MI) società attiva nella produzione di energia da fonti rinnovabili in Italia e all'estero.

Il fondo inglese Glennmont ha rilevato le attività italiane nella produzione di energia eolica di Iberdrola il colosso dell'energia spagnolo.
Si tratta di 245 megawatt di potenza installata in Sicilia e Puglia per un controvalore di circa 400 milioni di euro incluso il debito pari a una valorizzazione di oltre 1,6 milioni di euro a megawatt valore che gli analisti giudicano "piuttosto elevato".
Un contesto favorevole per Falck Renewables che in Italia è proprietaria di oltre 250 megawatt di impianti eolici.
Ricordiamo che la società ha riportato i conti del primo trimestre 2016:
1) Ricavi pari a 73,2 milioni di euro (-13,4 milioni di euro) rispetto a 86,6 milioni di euro del primo trimestre 2015;
2) EBITDA a 42,6 milioni di euro (-12 milioni di euro) rispetto a 54,6 milioni di euro del primo trimestre 2015 con margine sui ricavi pari al 58,2%;
3) Risultato prima delle imposte pari a 15,6 milioni di euro (-9,5 milioni di euro) rispetto a 25,1 milioni del primo trimestre 2015;
4) Indebitamento finanziario netto, escludendo il fair value dei derivati, in miglioramento a 518,8 milioni di euro rispetto a 566,6 milioni di euro al 31 dicembre 2015.
 

Toony

Ce la faremo?!?
FALCK RENEWABLES - Vincente con qualsiasi Brexit 15/06/2016 12:44 - WS
Con il 46% circa della capacità installata in Gran Bretagna, Falck Renewables (FKR.MI) è in questi giorni sotto i riflettori.

Molti investitori si chiedono quale impatto il referendum su Brexit avrà su questa società, uno dei principali player italiani delle energie rinnovabili, che l'anno scorso ha chiuso il bilancio con ricavi pari a 271 milioni di euro, in crescita del 9,0%, e un Ebitda di oltre 152 milioni, in aumento del 12,6%.
E' ovvio che il mercato veda un rischio, che si riflette poi sulla quotazione del titolo, considerando che la porzione di fatturato in sterline è poco meno della metà del totale (circa il 42%). Prescindendo dalla potenziale volatilità attesa nel breve periodo, è importante ricordare che i flussi delle attività operative nel Regno Unito sono al servizio della porzione di debito denominato in sterline e che i residui investimenti in euro relativi agli impianti eolici in costruzione (principalmente turbine) sono già stati fissati attraverso appositi meccanismi di copertura, in modo da consentire al gruppo di centrare i target di crescita secondo impegni prefissati.
Insomma, da qui al 23 giugno, la data del referendum, Falck Renewables potrebbe diventare un catalizzatore di scommesse secondo la più classica delle tradizioni british. Per gli analisti di Fidentiis, l'esito della consultazione a favore della permanenza in Europa potrebbe innescare un apprezzamento della sterlina consentendo a Falck Renewables di spiccare il volo. Fidentiis è uno dei broker che esprime un giudizio positivo sulla società milanese (Buy), e non certo per la scommessa Brexit: il suo target price indica un range fra 1,20 e 1,30 euro.
Chi ragiona a medio termine è il nuovo amministratore delegato di Falck Renewables, Toni Volpe (nella foto), 44 anni, un manager formatosi nel gruppo Enel
e con una importante esperienza negli Stati Uniti, dove è stato a lungo capo delle attività di Enel Green Power Nord America. "Ci potranno essere delle turbolenze, ma penso che molto probabilmente saranno effetti di breve durata. Certo, se poi dovessimo constatare cambiamenti strutturali nei tassi di interesse e nel cambio, allora potremmo rivedere i nostri orientamenti di fondo. Al momento, però, per noi è molto importante sapere che scelte farà il governo inglese per le politiche energetiche dei prossimi cinque anni".
Proprio per l'incertezza della regolamentazione negli ultimi quattro anni Falck Renewables non ha più investito in Italia, ma ha puntato sulla Gran Bretagna, dove il sistema incentivante ROC (circa 40 sterline al MWh, a cui si aggiunge il valore del prezzo di mercato dell'energia) garantisce un ritorno adeguato e certo agli impianti eolici. Volpe ha deciso di premere il pedale dell'acceleratore sulla costruzione degli ultimi impianti già programmati in Gran Bretagna. A fine maggio è entrato in esercizio, in anticipo rispetto ai tempi previsti, il parco eolico di Kingsburn, in Scozia (22,5 MW, produrrà circa 75mila MWh annui a regime). Sempre nel mese di maggio è stato anche avviato il parco eolico di Spaldington, il primo del gruppo in Inghilterra, per una potenza installata di 11,8MW.
Sono in fase di costruzione altri due progetti (Assel Valley e Aucherobert , in Scozia) con capacità rispettivamente pari a 25 e 36 MW. Secondo le previsioni, nel Regno Unito il gruppo dal primo trimestre del 2017 raggiungerà i 413 MW di capacità con 12 impianti. "Il mio sforzo è quello di far accelerare la costruzione degli impianti per avere dapprima benefici in termini di Ricavi ed Ebitda.", spiega Toni Volpe.
Dal punto di vista della ventosità, il 2015 è stato un anno ottimo per gli impianti inglesi, con condizioni, però, che non si stanno ripetendo fino ad ora. A causa del meteo meno favorevole in Gran Bretagna e del prezzo dell'elettricità in calo generalizzato in Europa (in Italia, Spagna e Regno Unito), la società ha chiuso il primo trimestre con un Ebitda in calo del 22% a circa 43 milioni di euro, con un significativo margine sui ricavi del 58%. Il management ha fornito un'indicazione per l'intero esercizio 2016 di un Ebitda di circa 130 milioni di euro (con possibile oscillazione in calo del 3% e in crescita del 2%), rispetto ai 152 milioni dell'anno scorso.
Kepler Cheuvreux, ha reagito abbassando il target price (a 1,2 euro da 1,5 euro), ma allo stesso tempo ha confermato la raccomandazione Buy e ha inserito Falck Renewables al secondo posto nella classifica delle azioni con maggiore potenziale di crescita fra le utilities europee. La media del target price di cinque broker che seguono il titolo è di circa 1,40 euro.
Fra le cose che piacciono di questa società, vi è l'equilibrata posizione finanziaria, che consentirà al nuovo management di elaborare senza affanno un nuovo e atteso piano industriale, che sarà presentato al mercato nel prossimo mese di novembre. Al 31 marzo scorso il debito netto è stato pari a 589 milioni di euro, in deciso calo dai 630 milioni del 31 dicembre 2015. "Il debito è tutto ripartito sulle società veicolo dei singoli impianti ed è autoliquidante", dice il Chief Financial Officer, Paolo Rundeddu, e aggiunge. "Noi abbiamo una forte disciplina finanziaria e la manterremo anche nel delineare le linee guida del nuovo piano industriale, i possibili investimenti e le eventuali acquisizioni".
Puntualizza l'a.d. Volpe: "I contorni del nuovo piano industriale sono chiari: in Europa l'energia da fonti rinnovabili ha ancora forti spazi di sviluppo: è prevista, a medio – lungo termine, una crescita annua al ritmo del 4%. Per quanto riguarda le tecnologie, è vero che attualmente i ricavi del nostro business si basa per il 74% sull'eolico, ma produciamo energia anche con impianti solari, da rifiuti e da biomasse, quindi possediamo una profonda conoscenza delle principali tecnologie alla base della produzione di energia "rinnovabile". Terminata la fase di ricognizione a 360 gradi su mercati e tecnologie, delineeremo un piano strategico in grado di sfruttare al meglio le diverse opportunità e in grado di dare agli azionisti degli impegni chiari per il futuro.".
 

Toony

Ce la faremo?!?
Domani vendo tutte le mie Falck e compro Waste ed Innovatec!!! (no, scherzo, ma alcune le prendo...)!

COMUNICATO STAMPA

ING. PIERO MANZONI COOPTATO NEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DELLA GRUPPO WASTE ITALIA S.P.A.
E NOMINATO AMMINISTRATORE DELEGATO ALLO SCOPO DI FINALIZZARE LA RISTRUTTURAZIONE DEL BOND DELLA CONTROLLATA WASTEITALIA SPA, RIORGANIZZARE LA STRUTTURA DEL GRUPPO SIA ORGANIZZATIVA CHE FINANZIARIA, RINALCIARE IL GRUPPO WASTE ITALIA RIPORTANDOLA AL RUOLO DI PRIMARIO LEADER PRIVATO NEL SETTORE DEI SERVIZI AMBIENTALI

INNOVATECS.p.A.- CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE
ING. PIERO MANZONI COOPTATO NEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DI INNOVATEC S.P.A. E NOMINATO AMMINISTRATORE DELEGATO CON L'OBIETTIVO DI ACCELERARE ERIDEFINIRE LO SVILUPPO STRATEGICO DEL GRUPPO SIA IN ITALIA CHE ALL'ESTERO
 

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