Falck Renewables (FKR) Falck: focus oltre la punta del naso... (10 lettori)

se mi permetti El En ha bilanci con miglioramenti anno su anno favolosi,tecniche all'avanguardia,settore con ottime potenzialita' e in ultimo pure 23 mln di plusvalenze su cyno........motivi x la crescita ci sono stati....non sono paragonabili i titoli....come il giorno e la notte .....e io naturalmente sono un nottanbulo:cry:

Infatti sottolineavo come ancora pochi anni fa l'AD era accusato delle peggiori nefandezze... dimenticando ad esempio che l'investimento in Cyno da cui è derivata oggi una enorme plusvalenza è stato realizzato mi sembra oltre una decina di anni fa e che le "tecniche all'avanguardia" di cui parli sono il frutto di anni di ricerche (che ovviamente hanno determinato costi che all'epoca avevano compresso i margini ed assorbito cassa)... :cool:

...in quel tempo (3/4 anni fa) il mercato tutte queste cose di certo non le vedeva (e la quotazione pari ad un multiplo implicito dell'ebitda inferiore a 3x lo dimostrava) ma ti assicuro che i risultati di oggi hanno le fondamenta nella semina di allora... :-o

La storia si ripeterà con Falck? Non ne ho la più pallida idea ma stai sicuro che non perderò di certo neppure un minuto di sonno! :ciao:
 

franci63

Forumer storico
Infatti sottolineavo come ancora pochi anni fa l'AD era accusato delle peggiori nefandezze... dimenticando ad esempio che l'investimento in Cyno da cui è derivata oggi una enorme plusvalenza è stato realizzato mi sembra oltre una decina di anni fa e che le "tecniche all'avanguardia" di cui parli sono il frutto di anni di ricerche (che ovviamente hanno determinato costi che all'epoca avevano compresso i margini ed assorbito cassa)... :cool:

...in quel tempo (3/4 anni fa) il mercato tutte queste cose di certo non le vedeva (e la quotazione pari ad un multiplo implicito dell'ebitda inferiore a 3x lo dimostrava) ma ti assicuro che i risultati di oggi hanno le fondamenta nella semina di allora... :-o

La storia si ripeterà con Falck? Non ne ho la più pallida idea ma stai sicuro che non perderò di certo neppure un minuto di sonno! :ciao:
io invece comincio ad avere gli incubi:brr:
 

Toony

Ce la faremo?!?
FALCK RENEWABLES +7% Accordi per vendere energia eolica in UK 20/06/2016 10:30 - WS
Falck Renewables (FKR.MI) brilla in rialzo del 7% a 0,8070 euro.

La società ha sottoscritto con Vattenfall, uno dei maggiori player energetici in Europa, contratti per la vendita dell'energia elettrica prodotta da tre parchi eolici nel Regno Unito, aventi complessivamente una potenza installata pari a circa 105 MW.

Toni Volpe, Amministratore Delegato del Gruppo, ha affermato: "Sono contratti che prevedono una buona combinazione di prezzo di cessione dell'energia e ricavi da incentivi. Sono anche i primi contratti che Falck Renewables sottoscrive con un meccanismo di floor che permette di proteggersi in caso di ulteriori evoluzioni al ribasso del prezzo dell'energia elettrica nel Regno Unito".
La società attiva nella produzione di energia da fonti rinnovabili ha riportato i seguenti conti del primo trimestre 2016:
1) Ricavi pari a 73,2 milioni di euro (-13,4 milioni di euro) rispetto a 86,6 milioni di euro del primo trimestre 2015;
2) EBITDA a 42,6 milioni di euro (-12 milioni di euro) rispetto a 54,6 milioni di euro del primo
trimestre 2015 con margine sui ricavi pari al 58,2%;
3) Risultato prima delle imposte pari a 15,6 milioni di euro (-9,5 milioni di euro) rispetto a 25,1 milioni del primo trimestre 2015;
4) Indebitamento finanziario netto, escludendo il fair value dei derivati, in miglioramento a 518,8 milioni di euro rispetto a 566,6 milioni di euro al 31 dicembre 2015.
 

Toony

Ce la faremo?!?
ROMA - Un Paese ancora più "verde" con una pioggia di incentivi sulle rinnovabili. La strategia del governo è stata presentata a Palazzo Chigi da Matteo Renzi: "Oggi siamo qui a presentare il lavoro di squadra che questo Paese intende fare sulle rinnovabili partendo dalle aziende: abbiamo la prima azienda italiana come fatturato e lavoratori, che è l'Eni, e la seconda che è Enel, due grandi multinazionali che rispondono agli azionisti sui mercati, che hanno ingegneria e innovazione tali da essere leader a livello mondiale ma hanno l'opportunità di intervenire a livello territoriale nel nostro Paese". Così, il presidente del Consiglio ha lanciato questa nuova "strategia verde" in un incontro che ha visto presenti anche i vertici di Terna.
"Abbiamo aspettato la fine delle polemiche post referendarie e sulle amministrative", ha precisato Renzi, per presentare "un pacchetto di interventi che parte dalle aziende private e che dimostra che, con l'impegno del governo, c'è una strategia verde in questo paese". Si tratta di "una strategia "alla quale chiamiamo a orientarsi tutti i partner pubblici e privati". Quindi, invitando il comparto delle energie rinnovabili ad abbandonare i "pianti" legati al calo degli incentivi e rivendicando il fatto che l'Italia è all'avanguardia, il premier ha annunciato: "Oggi sarà firmato un decreto del ministro dello Sviluppo economico che vale 9 miliardi per i prossimi 20 anni sulle rinnovabili".
Il ministro Carlo Calenda ha quindi spiegato nel dettaglio che si tratta di 480 milioni l'anno: "Il decreto è diverso dal passato perchè ha un livello di uniformità e non c'è alcun aggravio. Dobbiamo andare verso la neutralità tecnologica - ha spiegato il ministro - e questa era l'ultima occasione per noi per fare un ragionamento industriale e non finanziario". Quanto ai fondi, "sono circa 480 milioni di euro l'anno per 20 anni e saranno ripartiti per un 50% sulle tecnologie quasi in equilibrio come l'eolico, un 25% sulle tecnologie di frontiera come la geotermia e il termodinamico e un altro 25% per l'economia circolare, come le biomasse e le fonti di scarto".
Per quanto compete alle singole aziende, l'ad dell'Eni, Claudio De Scalzi, ha spiegato: "Stiamo parlando con Francesco (Starace, numero uno dell'Enel, ndr) e altri interessati per fare joint venture su questi terreni" destinati allo sviluppo delle rinnovabili. La nuova sfida di Eni in Italia, ha ricordato descalzi, è infatti la trasformazione "di 4mila ettari bonificati e già predisposti, terreno ideale per portare fotovoltaico in prima fase". Di nuovo Renzi ha spiegato il ruolo di Terna: "La produzione di rinnovabili non e' efficiente senza una rete. E allora Terna investirà 4 miliardi nei prossimi quattro anni, uno l'anno". L'ad Matteo del Fante ha quindi dettagliato: "Stiamo valutando i singoli siti Eni per gli allacciamenti e vedere come bilanciare la rete". Lo stesso Starace ha infine aggiunto: "Enel ha in programma investimenti in reti per 2,2 miliardi, parte per i contatori digitali e parte sulle colonnine per la ricarica delle auto e le smart cities. Ci saranno 2,2 miliardi sulle rinnovabili, anche se molto dipenderà dalle normative italiane: trasformiamo 23 siti produttivi in nuove
 

Toony

Ce la faremo?!?
MARKET TALK: Borse; evitare panico, cercare occasioni acquisto (Fugnoli) 24/06/2016 12:27 - MF-DJ
MILANO (MF-DJ)--Ftse Mib -9,75% a 16.214 punti. "La cosa migliore per calmare gli animi", sostiene Alessandro Fugnoli, strategist di Kairos Partners, "e' di lasciar scendere velocemente" le Borse "al minimo e poi riportarle lentamente a meta' strada tra i massimi sconsiderati raggiunti poco dopo la chiusura dei seggi inglesi e i minimi. Magari nei prossimi giorni si tornera' a scendere, ma l'importante e' evitare le resse all'uscita, ovvero il panico. Adottando ufficialmente la teoria della stagnazione secolare (guarda caso pochi giorni prima del referendum) la Fed, che ancora a gennaio accarezzava l'idea di quattro rialzi entro dicembre, ha proiettato sul lungo periodo il regime di tassi straordinariamente bassi e offerto dunque una solida rete di protezione alle Borse. L'obiettivo, come minimo, e' quello di arrivare tranquilli alle presidenziali di novembre e togliere a Trump l'opportunita' di sfruttare un crollo di Borsa estivo che non ci sara'. Si potra' obiettare che tutto questo incanalare e sorvegliare i mercati li rende sempre piu' artificiali e quindi vulnerabili a una rottura violenta. In teoria e' vero, ma i valori espressi da questi mercati sorvegliati non sono particolarmente distorti se contestualizzati nei tempi che corrono. Siamo pur sempre in un mondo che cresce poco, ma cresce. L'inflazione, dal canto suo, riesce sempre a rimanere bassa senza pero' trasformarsi in deflazione. Brexit non cambiera' questi due dati di fondo. inutile nascondere che l'anello piu' vulnerabile a Brexit e' l'Italia. Per questo e' particolarmente positivo che il movimento politico che ha vinto le elezioni amministrative abbia corretto il tiro, proprio nelle ultime ore, sulla sua linea europea, prendendo le distanze da Farage. In conclusione la Brexit, per quanto evento di portata potenzialmente storica, non sara' in grado da sola di mettere in discussione l'assetto globale. Affermare che questo e' l'inizio della fine del progetto europeo e' assolutamente prematuro. Puo' darsi anzi, lo vedremo gia' domenica in Spagna, che guardare negli occhi la possibile dissoluzione dell'Europa induca l'opinione pubblica continentale a contenere la sua frustrazione e a posizionarsi razionalmente, soprattutto se le elites politiche sapranno fare altrettanto. Non siamo quindi venditori di azioni, siamo semmai alla ricerca di occasioni interessanti per comprare, distribuendo gli acquisti nell'arco delle prossime settimane". pl [email protected]
 

Toony

Ce la faremo?!?
MARKET TALK: Brexit, B.Centrali non dovranno fare molto (Fugnoli) 24/06/2016 12:21 - MF-DJ
MILANO (MF-DJ)--Ftse Mib -9,94% a 16.182 punti. "Di fronte alla Brexit le Banche centrali permetteranno ai mercati solo una reazione proporzionata all'evento, non di piu'. Va quindi bene prezzare una sterlina piu' debole e un po' meno crescita nel Regno Unito. Non va invece bene lasciarsi andare a voli pindarici e prezzare una recessione europea o globale, il crollo dell'euro e del renminbi, la deglobalizzazione universale, il ritorno in grande stile al nazionalismo e la fine dell'occidente. Se ci sara' recessione (ipotesi ancora improbabile) la prezzeremo al suo effettivo eventuale realizzarsi, non prima. Un passo alla volta, per favore. Sono mesi che le Banche centrali si preparano all'ipotesi di Brexit, ma alla fine, a parte gli interventi di sostegno sui mercati, non sara' necessario fare molto", sostiene Alessandro Fugnoli, strategist di Kairos Partners. "Alla sterlina saranno sufficienti line swap di dollari ed euro in modo da evitare un deprezzamento eccessivo. Il punto su cui ci si concentrera' sara' il mantenimento della stabilita' dei cambi che regna da febbraio. Si cerchera' in ogni modo, e al momento ci si sta gia' riuscendo benissimo, di evitare che il dollaro si rafforzi e buchi stabilmente 1,10. L'Europa non ha bisogno di un euro piu' debole. In compenso l'America e la Cina non si possono permettere un dollaro piu' forte", aggiunge Fugnoli. pl [email protected]
 

Toony

Ce la faremo?!?
MARKET TALK: Borsa, Brexit non e' come Lehman (Class-Cnbc) 24/06/2016 16:14 - MF-DJ
MILANO (MF-DJ)--Il Ftse Mib lascia sul terreno il 10,55% a 16.069 punti. Nel caso di Lehman Brothers "c'era un effetto domino relativo al fallimento. Nel caso della Brexit non si parla di questo, non fallisce nessuno. Semmai si parla di richieste di referendum, e' un domino politico. Inoltre, puo' anche darsi che la Brexit induca una riconsiderazione". Lo ha detto Alessandro Fugnoli, strategist di Kairos Partners ai microfoni di Class-Cnbc (televisione del Gruppo Class E. che assieme a Dow Jones&Co. controlla questa agenzia), aggiungendo che "al momento quello che si deve tenere molto d'occhio sono i dati macroeconomici in America, ma soprattutto in Europa. Se ci dovesse essere qualche segnale negativo anche su quel fronte la situazione diventera' piu' difficile. Per adesso i segnali che arrivano sono buoni". Interpellato poi sul futuro andamento del Ftse Mib l'esperto non ha dato dei livelli precisi. "Il senso della mia visione e' che se non saranno commessi errori di policy" la reazione "sara' composta". sda [email protected]
 

Toony

Ce la faremo?!?
Siete tutti al mare? O tutti sotto shock?!? O tutti intenti a mediare? Sicuramente l'ultima delle tre! Certo, mica siamo fessi noi! Chi se la lascerebbe mai scappare l'occasione di arrotondare a 1 euro tondo tondo... e poi a 90 cent... e poi a 80... e poi anche a 70... e pian piano avremo anche la fortuna di prenderne a 60 centesimi e speriamo anche più bassa! Ma che fortuna che stiamo avendo...
 
mi aspettavo almeno le condoglianze:-o......qua come sempre vige la scena muta:muted:

In queste situazioni occorre semplicemente mettersi nelle condizioni per poter attendere che passi la buriana sui mercati... :-o

...probabilmente chi aveva una prospettiva di lungo periodo era già in tale condizione e in questo caso commentare le quotazioni giornaliere (e anche tenere minuto per minuto gli occhi sul book) sono un esercizio fine a se stesso ed anche piuttosto incoerente... :ciao:
 

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