FCA ha ritirato la proposta di fusione con Renault
In un comunicato ha detto che attualmente in Francia non ci sono «le condizioni politiche» perché la fusione possa avvenire
Fiat Chrysler Automobiles (FCA) ha ritirato la proposta di fusione con Renault che aveva presentato lo scorso 26 maggio. In un
comunicato FCA ha spiegato di continuare a essere fermamente convinta dell’utilità della fusione per entrambe le aziende automobilistiche, aggiungendo che però è divenuto chiaro «che non vi sono attualmente in Francia le condizioni politiche perché una simile fusione proceda con successo». La fusione
avrebbe portato alla nascita del terzo gruppo automobilistico mondiale, dietro Volkswagen e Toyota, controllato per il 50 per cento dagli azionisti di FCA e per il 50 per cento dagli azionisti di Groupe Renault. «FCA», conclude il comunicato, «continuerà a perseguire i propri obiettivi implementando la propria strategia indipendente».
Nonostante la proposta di FCA fosse stata accolta positivamente dai vertici di Renault, negli scorsi giorni erano sorti alcuni problemi: il governo francese, che controlla il 15 per cento della società, aveva chiesto un posto per un suo delegato nel nuovo consiglio d’amministrazione, e Renault aveva ottenuto che il quartiere generale operativo dell’eventuale nuova società fosse mantenuto in Francia. Inoltre, secondo
quanto scritto dal
Wall Street Journal, l’attuale presidente di Renault sarebbe dovuto diventare l’amministratore delegato della nuova società, mentre Elkann sarebbe dovuto rimanere presidente ma senza deleghe operative.
Il consiglio di amministrazione di Renault si era riunito martedì 5 giugno per votare sulla proposta di fusione presentata da FCA, ma aveva deciso di posticipare il voto di un giorno. Anche la riunione di mercoledì, però, si era conclusa senza che si riuscisse a trovare un accordo. «Il cda», si legge nel comunicato di Renault, «non è riuscito a prendere una decisione a causa della richiesta espressa dai rappresentanti dello Stato francese di posticipare il voto a un altro consiglio». Alcune fonti vicine a FCA hanno detto al
New York Times che la decisione di Renault di spostare ulteriormente il voto è stato visto da FCA come il segnale definitivo che l’accordo non si sarebbe fatto.