Interessante...
Mette in guardia anche sulle subordinate ahime´...(AIB docet?)
Da qui:
Qual è il futuro dell?Europa e dell?Euro? | IntermarketAndMore
Unione Europea divisa tra default, monetizzazione e back to the past
Mi è capitato nelle ultime settimane di ricevere molte email di amici lettori del blog i quali si domandano quali sono gli scenari possibili per il futuro dell’Euro, dei paesi Euro periferici e dell’
Unione Europea. O meglio ancora…cosa potrebbe succedere nei prossimi mesi per salvare l’Euro e i paesi
PIGS (e non solo quelli).
Beh, faccio una premessa. L’economia Europea e le banche Euro e non Euro sono troppo interconnesse tra di loro, tanto che (secondo me) il
sistema finanziario non potrebbe sopportatre un default nazionale. Almeno per il momento. Quindi mi sentirei di escludere, tranne in caso di straordinari colpi di scena, soluzioni molto drastiche per il 2010-2011.
Ma all’atto pratico cosa potrebbe avvenire?
Le soluzioni potrebbero essere racchiuse in 3 ipotesi (poi magari ce ne sono altre, ma io inizio a valutare queste).
1) Default
2) Monetizzazione
3) Back to the past
1) Default
Tutti ne parlano ed è lo scenario allo stato attuale più probabile, se non cambia qualcosa di molto radicale. Default significa
fallimento, e fondamentalmente significa ristrutturazione del debito. Allo stato attuale, non c’è alternativa alla ristrutturazione per realtà come la Grecia o l’Irlanda. Un bel taglio al valore nominale del debito (30-40%) con un abbattimento del tasso ed un allungamento della scadenza. Prendere o lasciare. Ovvio che questa ristrutturazione potrebbe avere sul mondo bancario (ehm, il problema è sempre lì…) effetti devastanti. Appena possibile cercherà di scrivere un post sulla
leva finanziaria delle banche europee così capirete che qui, in Europa, la crisi e il default di Lehman Brothers non hanno insegnato nulla. Viva i derivati, viva la
leva finanziaria, viva il too big to fail.
Ma visto che il problema sono le banche, c’è chi dice (Merkel) di far pagare la crisi ai risparmiatori. Non dimentichiamo mai quanto scritto in un post di qualche giorno fa sulle
OBBLIGAZIONI SUBORDINATE. E’ uno scenario che continua ad essere plausibile e creerebbe danni massicci proprio ai possessori di questi bonds che, a volte, neanche sanno cosa è una clausola di subordinazione, oppure non sanno della loro presenza.
2) Monetizzazione
forse la soluzione più semplice ed è quella che vedo come più plausibile, ed è quello che ha utilizzato la FED negli anni duri della crisi subprime, con il famoso
TARP.
La BCE interviene massicciamente acquistanto, sostenendo e garantendo tutto il debito sovrano dell’area Euro. L’obiettivo sarebbe, oltre quello di garantire, ma anche di dare un segnale fortissimo agli speculatori: signori, non c’è trippa per gatti, garantiamo tutto e il nostro potere è potenzialmente illimitato (oppss… sono parole che ho usato qualche giorno fa proprio per la FED…). Certo, per arrivare a questo “compromesso” è necessaria una “nuova
Unione Europea”, un patto molto forte tra i paesi membri e la consapevolezza che la BCE non può più solo difendere l’Euro Area dall’
inflazione, ma deve pensare anche a tante altre cose. Una BCE insomma più dinamica ed efficace. E l’
inflazione? Certo, questa valanga di liquidità immessa sul mercato (oltre a nuovi titoli BEI o
EFSF emessi ad hoc) porteranno
inflazione ma anche svalutazione competitiva (proprio come stanno facendo gli USA) che stimolerà le esportazioni. Ma il problema dell’
inflazione si dovrà analizzare e risolvere in un secondo tempo. Ora occorre salvare, primaria esigenza. Certo è che…se così dovesse accadere, non oso immaginare che fine faranno i metalli preziosi come platino, oro ed argento… Ok, so che molti di voi contesteranno violentemente questo scenario proprio perché è il solito switch all’americana, ovvero si sposta il problema del debito ma non si risolve. Solo che così facendo, il debito verrebbe accollato alla BCE la quale, se rapportata al PIL prodotto del’area, sarebbe sostenibile. Proprio su questo argomento ho letto ieri un interessante articolo sul
SOLE 24 ORE. dove si spiega appunto che negli USA, come in Europa, ci sono tanti problemi che ci permettono un interessante “parallelo”.
USA Unione EuropeaStati a serio rischio default California, New York, Illinois, Alabama Irlanda, Gracia, Spagna, Portogallo Deficit/PIL 9% 6.35%
Entrate fiscali/PIL 26.6% 44.6%
Debito totale/PIL 389% 325%
Debito privato/PIL 92.28% 61.4%
Debito pubblico/PIL 90.6% 84.2%
Debito Banche/PIL 101% 81.43%
Leggendo questa tabella, nell’ipotesi che l’
Unione Europea fosse uno stato federale come gli USA, risulterebbe chairo il fatto che, nel male l’UE batte a livello qualitativo gli USA.
Certo, ipotesi spavalda,
Unione Europea di seconda generazione, una UE 2.0. Ma facciamo attenzione. Per arrivare a questo scenario è necessario, come detto, un nuovo grande patto per l’Europa, un’
Unione Europea che non è solo di nome, ma lo è anche di fatto. Economica, fiscale, con un Parlamento Europeo che si assuma responsabilità e decisioni. Insomma, l’UE deve iniziare a diventare una grande stato federale come gli USA. Sarà mai possibile tutto ciò e soprattutto in tempi brevi? Le brucianti esigenze riusciranno a rendere effettivi cambiamenti epocali che sono stati impossibili per decenni?
3) Back to the past
Ribadisco, non credo che la soluzione “Back to the past” possa essere possibile. Si tratta di un ritorno al passato e alla fine del progetto Euro così com’è nato. Non vado a puntualizzare su quello che potrebbe succedere (Euro “A” senza
PIGS + Euro “B” per i periferici, oppure Euro con uscita di Germania e Francia, oppure Euro che resta con uscita dei
PIGS, oppure…chissà…).
Si tratta di fanta finanza che comunque porterebbe ad un’ufficializzazione, appunto della morte dell’Euro e ad una divisione in due dell’area. Un’area di serie A con valute ed economie solide. Ma valute che subirebbero subito fortissime rivalutazioni mandando in crisi l’economia (fine delle esportazioni) e banche che si ritroverebbero con tutti i titoli nella valuta di serie B con violente svalutazioni. E la Germania, credetemi, subirebbe danni inimmaginabili da questo scenario.
E l’area di serie B sarebbe svincolata dall’obblighi di Bruxelles e la svalutazione della moneta sarebbe immediata.
Inflazione alle stelle, valuta debole, tutti più poveri ed economie messe a dura prova di credibilità internazionale.
Sono solo ipotesi ed idee buttate giù senza pensarci troppo su. Ma, personalmente, non vedo grosse altre strade. E so che mi tirerò dietro un po’ di critiche ma, dopo meditazione e letture sugli impatti possibili dei vari scenari, ritengo che per il quieto vivere, diventi realistico lo scenario 2. Ma come detto, sono necessari cambiamenti radicali e la volontà di tutti i membri dell’UE di rifare il patto per l’Europa.
E che Dio ce la mandi buona…
STAY TUNED!
DT