Credo che dovremmo rassegnarci a governi di poltronesifà !!
Non credo, peraltro, che Zingaretti voglia qualche poltrona.
Zingaretti è il segretario del PD, ma non è un
leader (Renzi, criticabile quanto si vuole, è un
leader, senza però essere segretario).
Il
leader è una persona dotata di un certo
carisma capace di suscitare una schiera di
seguaci.
Zingaretti svolge il ruolo di federatore: deve cercare di ricucire ciò che è stato (forse in modo irreparabile) diviso.
In Italia si parla spesso di
inciucio.
L'inciucio non è nient'altro che il
compromesso: il nostro sistema è un
parlamentarismo compromissorio.
Nella Commissione dei 75 (il comitato ristretto di coloro che scrissero la Costituzione) la parola "compromesso" viene esaltata come l'essenza della buona politica (il compromesso, secondo Hans Kelsen, è l'essenza e il valore della democrazia).
Quello è il nostro sistema e il popolo non ha mai voluto cambiarlo: sono state respinte sia la riforma costituzionale di Berlusconi (2006) che quella di Renzi (2016).
D'altronde, un Paese di campanili e campanilismi com'è l'Italia (perché quella è la nostra storia, perché l'Italia è uno Stato di staterelli) può essere governato solo dai compromessi, sia al centro che tra il centro e la periferia, a ogni livello (compromesso tra forze politiche, compromesso tra Stato e Regioni, compromesso tra Regioni e autonomie locali, compromesso tra Stato e Chiesa cattolica, compromesso tra sindacati e imprese).
Possiamo lamentarci quanto vogliamo, ma quello è il nostro passato e sarà certamente anche il nostro futuro.