Fregature in arrivo. la Bolkenstein

sharnin

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Riporto questa discussione da un altro forum perchè è molto importante.

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*** Destre e sinistre europee hanno raggiunto un accordo sulla direttiva Bolkenstein. In buona sostanza, la faranno passare un pezzo alla volta.
Qui il rendiconto di Euobserver.com:

Centre-right and socialist MEPs near deal on services law
08.02.2006 - 18:09 CET | By Lucia Kubosova EUOBSERVER / BRUSSELS - The
negotiators of the two biggest groups in the European Parliament on Wednesday (8
February) forged a breakthrough compromise on the controversial services
directive.
"It is a reasonable solution," said the German socialist rapporteur on the bill,
Evelyne Gebhardt, following a series of tough negotiations between centre-right
and socialist groups.
She said the compromise represented a "third way" between efforts to open up the
services sector on one hand and to protect Europe's social model on the other.
The legislation dubbed the "Bolkenstein directive" after its Dutch
ex-commissioner author has come under fire for potentially threatening services
at the heart of public interest, like health and social services, through
cross-border competition.
Its opponents also claim the law could lead to "social dumping," with wages and
social security standards being pushed down.
Stop the war between "principles"
The two key issues - the scope of the directive and the so called "country of
origin" or "country of destination" principle defining whose rules apply - have
dominated the debate between the advocates of liberal and more protectionist
versions of the directive.
Under Wednesday's agreement, the country of origin principle would be
reformulated.
The new version states that while companies have the right to offer their
services in countries other than those where they are set up, the member states
hosting them must remove all the current obstacles the firms might encounter.
"All the rules which are discriminatory, unnecessary or disproportional must
go," said Ms Gebhardt.
Referring to the infamous example, she said "It would mean that a Polish plumber
could offer his services in France, without extra demands by French officers on
his equipment, material or qualifications."
Self-employed plumbers or other professionals could sell their services at a
lower price than their colleagues from the hosting country.
On the other hand, companies sending their workers abroad to provide their
services would be obliged to follow the hosting country's minimum labour, social
and environmental rules, in a bid to avoid "social dumping."
Coverage of umbrella law still unclear
The final verdict on the full coverage of the services directive is still
unclear.
For the moment, the centre-right deputies have agreed to exclude social services
from those governed by the new law, but keep other types of "services of general
economic interest" within its scope.
The socialists insist these services - provided by private companies but in
areas of public interest sectors like health or education - should be fully
exempted.
However, some view the compromise as making the law too weak.
"We have been discussing with several of my colleagues that what is coming up as
a proclaimed 'compromise' is actually a back down from our part, as with so many
exemptions from the directive, it might end up quite empty and useless,"
commented the Czech centre-right MEP, Zuzana Roithova.
All eyes set on Strasbourg
The European Parliament will debate the directive next week in Strasbourg, with
a vote scheduled on 16 February.
The commission will amend the law according to the MEPs' vote results, and then
hand a re-formulated version to the member states.
Optimists argue that EU leaders could then agree on basic political guidelines
concerning the directive when they meet for a spring summit in March

Chi è Frederick Bolkenstein? Leader del partito liberale olandese, partner dei socialdemocratici nel governo di centro-sinistra di Wim Kok, poi commissario europeo al mercato interno con Prodi, è un economista liberale, che, negli anni ‘80, è stato ministro del Commercio estero e della Difesa.
Ma le sue credenziali di manager della globalizzazione sono ben più ampie e profonde. Ha infatti partecipato al 52° incontro del gruppo Bildenberg, che ha avuto luogo a Stresa nel giugno 2004. E non era una new entry, visto che aveva partecipato anche a quello di Toronto nel 1996. è stato anche revisore della seconda più grande industria farmaceutica del mondo, la Merck, Sharp & Dohme.
Al suo curriculum si aggiungono le stellette di presidente dell’Internazionale liberale, presidente della Atlantic Commission (Olanda), membro della Mont-Pelerin Society. Frits Bolkenstein è stato anche per 16 anni alla Royal Shell Dutsch prima di diventare General director della Chemical Shell.
Insomma, un Prodi olandese, però più bravo. E anche più potente. L’impressione che si ha sui rapporti intercorsi tra i due è che quello che dava le direttive fosse proprio Frits.
La direttiva infatti nasce anche dalla volontà politica oltreché dalla filosofia economica dell'allora Presidente della Commissione europea Romani Prodi Il Prodi pensiero, infatti, si articola su un paio di tesi che l’economista bolognese ripete incessantemente. La prima è che l’Europa deve creare un’enorme area di “libero scambio” assieme ai Paesi ex comunisti - il vecchio progetto di Kissinger, del miliardario “comunista” Usa Hammer e della Trilateral commission - per rilanciare l’Europa dell’Est. Secondo Prodi e Soros “dobbiamo consentire che essa si integri col nostro mercato comune. Allora occorre fare spazio ai loro agricoltori, ai siderurgici, ai tessili, a quelli della meccanica semplice, in una parola a quei settori in cui l’Est è capace di produrre. In altre parole, l’Unione europea devrebbe aprire i suoi mercati a prodotti concorrenziali in virtù dei più bassi costi di produzione”. Tutte queste chicche, Romano Prodi le consegnava al quotidiano la Repubblica già nel 1994.
Tutto perfettamente in linea con le evoluzioni della politica liberal europea e - ahimè - con i desiderata di Bolkenstein, che con la liberalizzazione dei servizi vuole abbassare gli standard di protezione sociale ai livelli “competitivi” dei Paesi di nuovo ingresso, ex comunisti, dove le conquiste sociali, ovviamente, stanno in netto ritardo...

*** Bolkenstein è un operativo e ha le idee chiare su come far sì che i sogni europei di Romano si realizzino. E infatti è anche fiero assertore della cancellazione dei contributi europei all’agricoltura e dei fondi di solidarietà. Lo schema è logico e semplice e chiarisce il significato che il nuovo centrosinistra dà al termine “progressista”: la parte più benestante del mondo deve “progressivamente” cedere quote di mercato ai Paesi meno evoluti, rinunciando alle produzioni elementari per “finanziarizzarsi” sempre di più. Le multinazionali si occuperanno di gestire le produzioni del Terzo mondo commercializzandole nel nostro mercato. “Progressivamente” gli standard di lavoro si verranno equiparando... I nostri degenerando ed i loro evolvendo, fino ad un punto di equilibrio che crei un maggiore profitto al vertice.

*** Questi prima abbassano i prezzi delle prestazioni; poi, eliminano gli ordini professionali (se gli stranieri possono entrare senza aderire agli ordini professionali locali, questi non hanno più senso); poi tolgono valore legale ai titoli di studio (stesso discorso di sopra) e per finire, ci ammollano la Bolkenstein nella sua versione originale e massima. Il tutto, facendo leva sul risentimento delle masse contro i dentisti e i notai milionari. Risultato: magari pagheremo meno il dentista, però ci avranno fregato il servizio sanitario nazionale e l'istruzione pubblica; e non avremo più un ceto medio a base nazionale (non avremo più una nazione). Un affarone, eh?
 
:(
Io non andrò a votare, provo vergogna ed imbarazzo per gran parte del mondo economico e politico.
Non tutto ma gran parte.
 
Argema ha scritto:
:(
Io non andrò a votare, provo vergogna ed imbarazzo per gran parte del mondo economico e politico.
Non tutto ma gran parte.

Idem. Mio marito è costernato, dice "ma per chi dovremmo votare?" Il marito di mia cugina, a proposito degli altri, dice "passeremmo dalla brace alla padella"!
 
Ricorre una personale riflessione di qualche tempo fa e sempre, più che mai, purtroppo, attualissima..

Vi siete mai chiesti come e quando sia nata la politica?

Ebbene, i pareri a tal proposito sono piuttosto discordanti.

Una cosa è certa: in ogni tempo, fare della politica ha significato usare l'arte dell'inganno.
Anche quando la politica fondava i suoi princìpi sulla morale, in pratica, poi, era tutt'altra cosa.

Per convincersene basta guardare le belle prodezze che furono compiute proprio nel periodo in cui il potere politico era, prevalentemente, nelle mani del potere religioso e quindi la politica avrebbe dovuto essere l'espressione della massima moralità.

Ma del resto era giusto che fosse così, perché in pratica si trattava di garantire la sopravvivenza fisica a uomini che non erano certo disposti a lasciarsi uccidere pur di non essere costretti ad uccidere, e quindi dannoso sarebbe stato applicare princìpi morali tanto lontani dalla comune portata.

La bella intelligenza di San Tommaso comprese la necessità di distinguere il potere politico da quello religioso, proprio per poter giustificare le pessime azioni nonostante la proclamazione dei migliori propositi.

Video meliora proboque, deteriora sequor.

Anche il sommo Dante riconobbe la necessità di distinguere il potere politico da quello religioso; ovviamente per ragioni diverse da quelle che avevano mosso San Tommaso.

Personalmente io trovo aderente la definizione secondo la quale la politica è la " scelta del possibile ", ma non solo nella RES PUBBLICA, in ogni campo, anche nella sfera personale.

Si spiega così perché certi politici si sentano autorizzati e nella legalità quando agiscono spregiudicatamente nella vita privata: applicano la " scienza della politica " nella sfera personale, perciò non deve destare meraviglia che il loro agire sia svincolato dalla morale.

Del resto, applicare la propria scienza alla propria vita non è mai stato un reato. Ve la sentireste voi di condannare un chirurgo, per esempio, perché a tavola anziché il coltello usasse il bisturi? :P

Grazie ai suoi sacerdoti, la politica è sempre stata sinonimo di attività ingannevole e furbesca - é vero? - con la quale si cerca di ottenere quello che si vuole e spesso si trasformano in gonzi quelli che, in buona fede, ancora credono alla buona fede altrui.

Io non vorrei dare l'impressione di condannare la politica senza possibilità di appello, ma d'altra parte non vorrei apparire pragmatista affermando ch'essa si salva solo per quell'aspetto concreto, per le realizzazioni pratiche, tanto più che - guarda caso - quell'aspetto potrebbe benissimo chiamarsi << sociologia >>

Odo un coro di proteste: indubbiamente non sono un buon politico.
Svalorizzare così una attività del pensiero dell'uomo, alla quale tutti possono dedicarsi con profitto, purché sappiano parlare senza dire e improvvisare!

Mi si obietterà che la politica non è solo questo, c'è anche l'ideologia.
E' vero, c'è l'ideologia che il politico vuol far salva ad ogni costo, anche quando le azioni sono esattamente all'opposto dell'idea professata.

Mi permettano una domanda, i funamboli del politicare:
Quando parlando fate dell'alchimia pilitica, credete a quello che dite?
Perché, se vi credete, io mi taccio; ma se non vi credete, perché parlate?
Qual'è la vostra intenzione?
E' essa degna della dignità di un uomo?

Non entrerò certo nel merito di ogni singola ideologia; inutile e noioso sarebbe il farlo; mi limiterò a sottolineare un errore comune a tutte: gli aderenti ad una ideologia politica formano un raggruppamento, un partito.

Nei sistemi dittatoriali, chi non condivide l'ideologia di Stato è considerato un pericolo pubblico, un nemico della patria.

Nel cosiddetto sitema democratico, chi non riesce a identificare il proprio pensiero in una delle ideologie che animano i partiti, chi giudica le cose non dall'etichetta di chi le ha realizzate, ma semplicemente da quello che esse rappresentano in se stesse, è bollato col grave epiteto di << QUALUNQUISTA >>.

E' il sitema con cui i partiti si difendono; un sistema vecchio come la strategia militare: << DIFENDERSI ATTACCANDO >>.

Ebbene, io vi invito, o nemici della patria, o qualunquisti , a rilanciare, ad affermare, dando ampia facoltà di prova ai vostri accusatori, che nessuna delle categorie filosofiche del presente o del passato, nessuna scienza, nessuna religione, nessuna ideologia, nessun partito politico, possono ambiziosamente rivendicare la propria universalità, possono affermare di contenere nel loro sistema la totalità dell'uomo.

Dico questo perché ho l'impressione che la nostra Nazione stia uniformando troppo rigidamente i propri ordinamenti ad una sola "ideologia" e, se così è, essa è votata alla disgregazione e alla catastrofe.

Paradossalmente, può salvarsi solo per la inefficienza delle sue istituzioni, per la pigrizia della sua burocrazia, per la corruzione, per l'azione dei suoi cittadini che a quel sistema non vogliono uniformarsi

Come saggiamente pensò Aristotele, nessun governo, nessuna politica possono ispirarsi ad una sola ideologia.

Come individuo appartendente alla società attuale, non posso non rivolgermi ai << falsi politici >> per dire loro: << Voi che avete ricevuto un mandato dalla collettività e di esso vi servite per il vostro tronaconto; voi che usate il potere per fini egoistici; che profumatamente fate pagare quello che gratuitamente avete ricevuto; voi che facilmente e generosamante promettete - perché è facile promettere quando non ci si fa carico di mantenere -; voi siete in tutto simili a chi opera la magia nera.
Siete del tutto simili ai falsi profeti operatori di iniquità.


Una cosa è certa: fra venti, trent'anni, voi come uomini sarete cenere, ma i vostri crimini rimarranno ad accusarvi.

E mi rivolgo anche a voi giovani militanti e sostenitori politici in buona fede: siete sicuri di non essere ingannati da chi vi aizza? Siete certi di seguire, di servire il vostro ideale?
Perché, quando si tratta di aiutare il prossimo non è lecito chiedersi nulla, ma si ha il dovere di domandarsi tutto quando lo si può danneggiare.

Chi carpisce il voto con promesse vane è assai peggiore di chi ruba le cose sacre, ma neppure noi che diamo il nostro consenso siamo alieni da responsabilità, perciò non compiangiamoci.

Questi interrogativi debbono pesare sulle nostre coscienze: ignorarli significa rendere inevitabile il peggio.

Chi ha orecchi, intenda.
 

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