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dona46

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economia

Draghi: aspettative inflazione meno forti dopo rialzo Bce





ROMA (Reuters) - Le attese inflative sono meno forti dopo la decisione della settimana scorsa della Banca centrale europea di aumentare i tassi di un quarto di punto.


Lo ha detto il governatore della Banca d'Italia e membro del board della Bce, Mario Draghi, nell'intervento all'assemblea annuale dell'Abi in cui avverte che il prezzo del petrolio sta minacciando la crescita economica mondiale e indica politiche monetarie troppo accomodanti alla base della fragile situazione dei mercati e della debolezza del dollaro.


Il 3 luglio la Bce ha alzato i tassi per la prima volta in oltre un anno portandoli al 4,25% dal 4% per contrastare l'aumento dei prezzi.


"Nei giorni successivi al rialzo (deciso il 3 luglio) la tendenza all'aumento delle aspettative di inflazione desunte dai mercati finanziari si è arrestata; sembra avviarsi una loro riduzione", ha detto Draghi.


Il governatore sottolinea come "un aggiustamento monetario tempestivo riduce il rischio di correzioni tardive ma violente" e che "la stabilità dei prezzi è un prerequisito per la ripresa della

crescita".


Il governatore ha difeso la mossa dell'istituto di Francoforte da quanti sostengono non abbia senso aumentare i tassi in Europa, e quindi deprimere la crescita, per rispondere a una spinta inflazionistica legata a fattori esterni quali il balzo del prezzo del petrolio.


"La stabilità dei prezzi è prerequisito per la ripresa della crescita. Una rincorsa tra prezzi e salari sarebbe un rimedio illusorio, a cui la politica monetaria deve opporsi. Se è credibile, pur non potendo isolare l'economia delle fluttuazioni dei prezzi delle materie di base, essa può ammortizzare gli effetti sulle aspettative e sui prezzi interni. Un aggiustamento monetario tempestivo riduce il rischio di correzioni tardive ma violente", ha spiegato.


PRESERVARE CREDIBILITA' POLITICHE MONETARIE


Con un apparente riferimento ai politici italiani che di quando in quando criticano le strette di Francoforte, Draghi fa sapere che in Italia, dopo l'Unione monetaria, gli effetti di un aumento del prezzo del petrolio sull'inflazione al consumo si sono ridotti di circa cinque volte rispetto agli anni Ottanta e Novanta. E a questo risultato ha contribuito per l'appunto la credibilità della politica monetaria.


Chi chiede ribassi nei tassi di interesse ricordi che "politiche monetarie troppo accomodanti stanno alla base anche della stessa debolezza del dollaro" e che "politiche monetarie espansive congiunte a uno stato di forte tensione nel mercato del petrolio" sono alla base "della difficile condizione economica e finanziaria internazionale".


Sul petrolio il governatore ha dedicato ampio spazio per spiegare che la crescita dei prezzi "si fonda sulle tensioni strutturali sottostanti ed è alimentata dal deprezzamento del dollaro e da ingenti capitali in fuga dagli investimenti finanziari non più redditizi".


"Dalla crescita del prezzo del petrolio non solo conseguono pressioni sull'inflazione presente e attesa, ma la stessa crescita mondiale ne è minacciata", ha avvertito.


Tutto questo in una situazione in cui i "mercati finanziari internazionali restano fragili, il rafforzamento patrimoniale delle banche non è ancora sufficiente, e rischia di essere ostacolato da ulteriori cadute nei prezzi degli immobili e nei corsi di borsa".


"Negli Stati Uniti", poi, "l'aumento dei tassi di insolvenza, nonchè il timore che l'indebitamento del ciclo deteriori la qualità del credito alle imprese, sono motivi di preoccupazione".
 

veilfast

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Draghi: salari fermi ....

I salari italiani in termini reali e al netto delle tasse sono fermi a 15 anni fa ma sarebbe un errore innescare una spirale inflazionistica perchè la stabilità dei prezzi è il prerequisito per la ripresa della crescita.
Lo ha detto il governatore della Banca d'Italia e membro del board della Bce Mario Draghi all'assemblea dell'Abi mentre in Italia parti sociali e governanti discutono di come riformare la struttura dei contratti e dare sollievo economico alle famiglie colpite dalla ripresa dell'inflazione.
"Le retribuzioni unitarie medie dei lavoratori dipendenti, al netto di imposte e contributi e in termini reali, non sono oggi molto al di sopra del livello di quindici anni fa", ha osservato Draghi.
Nello stesso periodo, il costo del lavoro per unità di prodotto nell'economia è aumentato di oltre il 30%, contro il 20% circa in Francia, pressochè nulla in Germania.
"Questo divario fra la capacità di spesa dei lavoratori e la capacità competitiva delle imprese riflette la stentata crescita della produttività, la mancata discesa della elevata imposizione fiscale, l'effetto dell'inflazione; è alla base della stagnazione della nostra economia", ha detto il governatore.
Tuttavia, "una rincorsa tra prezzi e salari sarebbe rimedio illusorio", perchè "la stabilità dei prezzi è prerequisito per la ripresa della crescita" e su questo vigila la Banca centrale europea.
La Bce ha deciso il 3 luglio, per la prima volta in oltre un anno, un incremento dei tassi al 4,25% dal 4% per, spiega oggi Draghi, "contribuire a evitare il rischio che i rialzi dei prezzi internazionali dell'energia e dei prodotti alimentari diano l'avvio, all'interno dell'area, a una rincorsa tra aspettative e determinazione dei salari e dei prezzi; a riportare gradualmente l'inflazione su valori coerenti con la stabilità dei prezzi nel medio termine".
"Contrastando il rialzo dell'inflazione (con aumenti dei tassi di interesse) si difende il reddito disponibile delle famiglie", ha stressato il governatore. L'aumento dei prezzi infatti erode il potere di acquisto, abbassa il valore reale della ricchezza finanziaria e contribuisce al rallentamento dei consumi e della crescita.
Secondo le valutazioni della Banca d'Italia, "l'accelerazione dei prezzi osservata dall'estate del 2007 ha portato fino a oggi una minore crescita del reddito disponiile di oltre un punto percentuale, che sale a 3 se si tiene anche conto delle perdite di valore reale della ricchezza finanziaria; potrà ridurre i consumi di circa 2 punti entro il prossimo anno".
Nel suo intervento di oggi Draghi non ha suggerito altre ricette oltre all'aumento dei tassi per sostenere il potere d'acquisto delle famiglie ma, in un'audizione parlamentare sul Dpef della scorsa settimana, aveva raccomandato al governo la restituzione del fiscal drag e la riduzione del prelievo fiscale già prima del 2011.
 

veilfast

Forumer storico
Nucleare: Scajola,

Il ritorno all'energia nucleare sara' perseguito tenendo conto dei diversi interessi coinvolti, senza perdere di vista la necessita' di garantire la tutela della salute delle popolazioni, il rispetto dell'ambiente e del territorio".
Lo ha affermato, nel corso di un'audizione parlamentare sulle linee programmatiche del suo dicastero, il ministro per lo Sviluppo Economico, Claudio Scajola, aggiungendo che "stiamo organizzando, d'intesa con il Ministero dell'Ambiente, un forte e autorevole organismo di sicurezza nazionale, dotato di adeguate competenze professionali e delle risorse finanziarie, tecniche e umane necessarie per assicurare l'impiego delle migliori tecnologie, l'affidabilita' dei controlli e l'idoneita' dei processi industriali di tutte le fasi della filiera nucleare".
 

veilfast

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Energia

Tra i fattori fondamentali per rilanciare la crescita e la competitivita' c'e' l'energia".
Lo afferma nel corso di un'audizione parlamentare il ministro per lo Sviluppo Economico, Claudio Scajola, secondo cui "l'obiettivo della crescita non puo' essere perseguito senza affrontare la questione dell'emergenza energetica e della particolare vulnerabilita' dell'Italia".
Scajola invita ad evitare "scelte avventate e facili demagogie", come accaduto nel passato, e afferma che "il Paese ha bisogno di energia a costi competitivi, in quantita' adeguate e in condizioni certe".
Per fare questo il ministro indica tre direttrici: "diversificazione, infrastrutture e internazionalizzazione".
In primo luogo "e' necessario diversificare le aree geografiche di approvvigionamento e le fonti di energia", dalle fonti rinnovabili al carbone, fino al nucleare.
In secondo luogo bisogna "rendere possibile la costruzione e l'ammodernamento di infrastrutture energetiche", come rigassificatori, sistemi di stoccaggio del gas naturale, reti di trasporto e interconnessioni con altri Paesi.
Infine, e' necessario "sostenere le iniziative di internazionalizzazione delle nostre imprese energetiche".
 

dona46

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Mattinata in buon recupero per il derivato italiano. I corsi, sulla scia del buon recupero di Wall-Street nella seduta di ieri, aprono in Gap-Up a ridosso delle 28800 per poi spingesi in direzione delle 29000. Per il pomeriggio i corsi potrebbero spingersi in direzione delle 29150/200. Solo discese sotto le 28750/700 comprometterebbero il rimbalzo in corso aprendo le porte alle 28550/500. Per le prossime sedute: la fascia di prezzo a ridosso delle 28450/350 ha, per il momento, arginate le forti spinte ribassiste. Appaiono possibili recuperi tecnici, supportati anche da una figura di inversione ad isola. Eventuali allunghi sopra le 29200 convaliderebbero tale scenario, favorendo estensioni verso le 29650/750 prima e per le 30000/30300 (
successivamente.
 

veilfast

Forumer storico
DRAGHI, INFLAZIONE ERODE REDDITI,CALERANNO CONSUMI

L'inflazione in un solo anno ha ridotto di tre punti il reddito disponibile delle famiglie ed entro l'anno i consumi potrebbero segnare una contrazione di due punti.
Le difficoltà create dalla crisi internazione e dall'aumento dei prezzi petroliferi rimbalzano con le parole del governatore della Banca d'Italia sul palco dell'Assemblea dell'Abi.
Le difficoltà della congiuntura trovano ampio spazio anche nell'intervento del ministro dell'Economia Giulio Tremonti che pone l'accento soprattutto sulla speculazione sulla quale - spiega - l'Europa non poteva subito prendere decisioni ("é una macchina complessa") ma che è ora un tema ineludibile, tanto che rimbalza anche nelle parole pronunciate dal Papa nell'ultimo Angelus.
L'assemblea dell'Abi, che nel pomeriggio ha riconfermato alla presidenza Corrado Faissola (con sei astenuti tra cui Unicredit e Bnl), ha visto due dei principali protagonisti dell'economia italiana - il ministro dell'Economia Giulio Tremonti e il governatore della Banca d'Italia Mario Draghi, prendere la parola uno dopo l'altro.
Inevitabile il confronto sui temi più caldi, a partire dalla Robin Tax.
Il governatore usa toni meno tranchant di quelli utilizzati solo una settimana fa in Parlamento. Ma non cambiano i timori espressi. La nuova tassa peserà sulle banche. Il nuovo prelievo aumenterà di 10 punti il costo della raccolta delle banche.
"E' difficile prevedere - aggiunge - come quest'onere si ripartirà: in relazione all'evoluzione delle condizioni di mercato, esso potrà ricadere sulle condizioni offerte a depositanti e prenditori di credito, sui profitti distribuiti o sulle risorse accantonate al patrimonio". In pratica, non sfuma il timore che il maggior costo possa essere "traslato" sui clienti o sugli azionisti, piuttosto che assorbito dagli istituti.
I banchieri - dal presidente dell'Abi Faissola al direttore generale di Intesa SanPaolo Pietro Modiano - minimizzano gli effetti di "traslazione" sui clienti.
Ma è soprattutto Tremonti a difendere la sua creatura: "é una vecchia dottrina" - dice - quella che critica le tasse sugli extraprofitti delle imprese perché teme che vengano trasferiti sui clienti.
"In questo senso l'imposta ottima è quella applicata sugli operai - dice il ministro -
Loro non possono traslarla e, siccome negli anni passati di traslazione non si è parlato, significa che l'incidenza delle tasse è stata da quella parte", cioé sugli operai.
La crisi dei mercati è l'altro argomento principe.
Draghi spiega che non bisogna ripetere gli errori degli anni '70, dopo lo choc petrolifero, quando si aumento' la liquidità.
Le banche centrali, ora, stanno aumentano i tassi, per limitare gli impatti inflattivi, anche se ci sono ancora "segnali di allarme" sul fronte dei prezzi.
Draghi non parla mai di speculazione, che è invece la parola su cui Tremonti costruisce tutto il suo intervento.
Cita il Papa e ribatte anche ai titoli dei giornali sulla reazione dell'Ue alla propria proposta di sanzionare gli operatori speculativi: "L'Ue è una macchina complessa, leggo invece che non ha approvato nulla.
Il solo fatto che sia stata presa in considerazione una proposta di questo tipo lo consideriamo innovativo".
C'é poi il tema banche.
Draghi le sollecita a "guardare lontano" abbandonando i localismi che, nell'attuale contesto, non rappresentano più una "strategia vincente" e nemmeno "un efficace strumento di difesa". Il governatore richiama al rispetto delle norme sulla negoziazione dei mutui e non nasconde di aver contattato direttamente due grandi istituti per sollecitarli sulle commissioni per il massimo scoperto.
Ma anche Tremonti, dopo l'accordo sui mutui raggiunto con l'Abi, promette di seguire l'attuazione di persona.
"Sarà mia cura personale - assicura alla platea dei banchieri giunti da tutta Italia - seguire eventuale clientela presso eventuali sportelli, a caso, per verificare l'effettiva applicazione della convenzione". Le banche sono avvisate.(ANSA).
 

dona46

Forumer storico
è inutile postare notizie tanto son tutte negative .........

preparatevi


petrolio vicino ai 137

produzione industriale in Francia .-2,7

invariati i tassi in Corea ma a noi che ci frega
noi abbiamo tricheco

vediamo cosa deciderà l'Inghiterra


gli appuntamenti di oggi




I dati macroeconomici di giovedi' 10 luglio:

08.45 FRA Produzione industriale Mag;
10.00 ITA Produzione industriale Mag;
13.00 UK Decisione tassi Banca d'Inghilterra;
14.30 USA Richieste settimanali di sussidi di disoccupazione;
16.00 USA Intervento Bernanke alla Camera.
 

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