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veilfast

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Usa: -1% m/m indice pending home sale marzo

L'indice "pending home sale" (relativo alla vendita di case esistenti per le quali e' stato sottoscritto un preliminare, ma non e' stato chiuso il contratto) di marzo negli Usa, elaborato dalla National Association of Realtors, ha registrato un calo dell'1% rispetto a febbraio a 83 punti (-20,1% a/a). Il "pending home sale" viene considerato un indice della situazione economica visto che per comperare una casa una famiglia deve essere sicura dei suoi mezzi finanziari attuali e futuri.
 

dona46

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scorte

Us: scorte greggio in forte ascesa



Nella settimana chiusa al 2 maggio le scorte di greggio hanno registrato negli Stati Uniti un incremento pari a 5,7 milioni di barili. Lo rende noto il Dipartimento dell'Energia Usa. In aumento anche le riserve di carburanti, cresciute di 800mila barili. Gli stock di prodotti distillati sono invece calati di 100mila barili.
Per ulteriori informazioni visita il sito di Finanza.com
 

dona46

Forumer storico
e il greggio sale

Mercoledì 7 Maggio 2008, 17:05

Nuovo record del greggio a 122,81 dollari



Nuove quotazioni record per il petrolio, che a New York ha toccato pochi istanti fa i 122,81 dollari per barile. L'oro nero si muove nervosamente. Subito dopo l'uscita di dati sulle scorte settimanali che hanno mostrato un cospicuo aumento degli stock negli Usa il barile era sceso fino a 120,60 dollari, per risalire nell'arco di circa 5 minuti al valore record citato. La volatilità si conferma fortissima. Nel momento in cui si scrive il light crude viene scambiato a 121,74 dollari.
 

ettore_61

?????????????????????
Re: mi sento sollevata

dona46 ha scritto:
per tutti quei nipotini in crisi di astinenza .

Sto tranquilla almeno sul piano della salute

Ragazzi invece delle pippe mentali la scienza viene in vostro aiuto!!!!!!!!!!!!!!! :V :V :V

Ma con che ce l'hai?

Perche', ci sono ancora individui che si fanni le pippe mentali?

Non e' piu' di moda !!!!

SOLO SEGONI AL NATURALE ...... SI RITORNA ALLE ORIGINI......

LA MITICA FEDERICA .....................

:lol: :lol: :lol: :lol:

Ettore

ps. zietta tra 10 minuti sono in macchina .... se vuoi chiamarmi ..... se no rischio la sega mentale...... :lol: :lol: :lol: :lol:
 

giamaica2005

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Greggio balza sopra 123 dlr, Wall street a minimo seduta

NEW YORK (Reuters) - Il derivato americano sul greggio ha toccato il nuovo record storico sopra i 123 dollari a barile (arrivando a 123,56 per poi ridiscendere lievemente) portando l'azionario Usa ai minimi di seduta per i timori su consumi e inflazione
 

giamaica2005

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Pil: Paolazzi (CsC), difficile crescita 08 superiore a zero

ROMA (MF-DJ)--Nel 2008 "sara' difficile avere una crescita del Pil che sia superiore allo zero". Lo ha dichiarato Luca Paolazzi, direttore del Centro Studi di Confindustria, a margine di un convegno alla Luiss, a proposito delle stime sulla crescita del Pil italiano per il 2008.

"La nostra prima stima per l'anno in corso -ha spiegato- era dell'1%, poi e' scesa allo 0,7% e si basava su un cambio euro/dollaro a 1,45, il prezzo del petrolio a 80 dollari al barile e non prevedeva la recessione in Usa. Invece, l'economia europea rallenta, il prezzo del petrolio e' molto piu' alto e negli Usa si e' verificata la recessione". Paolozzi ha aggiunto che "il peggio deve ancora venire ed e' difficile che l'Italia faccia piu' dello zero" e ha concluso dicendo che "scenderemo molto rispetto allo 0,7%". car/ren
 

giamaica2005

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petrolio......nuovo record

Petrolio: prezzi in volata al close. Nuovo record nonostante report su scorte Usa
Di Alberto Susic

Seduta incandescente anche oggi per i prezzi del petrolio che dopo i record delle ultime ore, hanno continuato a portare avanti la loro corsa al rialzo, senza concedere alcuno spazio di manovra ai ribassisti. Le quotazioni si sono mantenute inizialmente a ridosso dei 122 dollari al barile, salvo ritracciare leggermente nel pomeriggio e riportarsi oltre un euro più in basso. La flessione è avvenuta in seguito alla diffusione del report sulle scorte Usa che nell'ultima settimana ha evidenziato una forte crescita delle riserve di oro nero, ben oltre le aspettative. A sorprende in positivo è stato anche l'incremento degli stock di benzina, cui si è accompagnata una flessione più ampia del previsto per quelli dei distillati.

L'impatto di questo aggiornamento però ha avuto vita breve e i prezzi hanno ripreso subito la via dei guadagni, spingendosi a segnare un nuovo record storico a 123,79 dollari. Il future con scadenza giugno ha così terminato gli scambi ad una manciata di cents da tali valori, fermandosi a 123,57 dollari, valore mai segnato in chiusura fino ad ora, con un rialzo dell'1,4%.


ps. Giorni fà ipotizzai che sarebbe arrivato a 125 dollari.............forse fui troppo ottimista!!
 

veilfast

Forumer storico
Tante le incognite sulla recessione Usa.

La stagione delle trimestrali americane si può considerare ormai conclusa ed è stata superata con successo dai mercati azionari che hanno approfittato ad allungare il passo, sulla scia delle buone notizie consegnate da gran parte dei big dell’economia a stelle e strisce, con segnali nel complesso rassicuranti anche per il trimestre in corso.
L’attenzione degli operatori ritorna così sui fondamentali della congiuntura, e si guarda con grande interesse a tutti gli aggiornamenti macro che arrivano quotidianamente, per capire quale sia il reale stato di salute dell’economia americana.
L’indicazione preliminare sul PIL del primo trimestre sembra di fatto escludere una recessione per questa prima parte dell’anno. Indicazioni di segno diverso giungono invece dal mercato del lavoro, oltre che dall’andamento dell’attività manifatturiera.
Da non dimenticare che la debolezza dell’economia americana potrebbe essere ulteriormente appesantita dalle difficoltà che interessano il settore immobiliare, ben lontano ancora dall’approdare ad un significativo miglioramento rispetto ai mesi scorsi.
Resta aperto pertanto il dibattito sulla minaccia di una recessione negli Stati Uniti, che secondo alcuni sarebbe già iniziata, secondo altri invece potrebbe concretizzarsi nei prossimi mesi, mentre altri ancora ritengono che la stessa sarà evitata o si avrà in forma decisamente lieve.
La dichiarazione ufficiale su un’eventuale fase recessiva dovrà arrivare però dal National Bureau of Economic Research, che tuttavia giunge a decretare una fase di contrazione dell’economia solo in un momento successivo all’effettivo manifestarsi della stessa.
Stando all’ultima rilevazione del Financial Service Forum, l’associazione di cui fanno parte i top manager delle principali società finanziarie americane, il peggio per l’economia statunitense dovrebbe ancora arrivare.
Quasi il 90% degli intervistati ritiene infatti che sia molto elevata la probabilità di cadere in recessione nei prossimi 12 mesi, per via delle minacce della crisi del credito e del settore immobiliare, nonostante si guardi con favore agli interventi realizzati dalla Fed e non solo in materia di politica monetaria.
Secondo l’ex presidente della Federal Reserve invece la recessione negli Stati Uniti sarebbe già iniziata, tanto che Greenspan parla di una fase recessiva “orribilmente pallida”.
L’ex numero uno della Banca Centrale americana è convinto che sull’economia pesi la minaccia di una fase di stagnazione per il resto dell’anno, nonostante il calo dell’occupazione non sia stato così significativo come previsto.
Per Greenspan però non ci sarà una ripresa della congiuntura almeno fino a quando non si avrà una stabilizzazione dei prezzi delle abitazioni. Una stagnazione è a suo dire lo scenario più ottimistico, anche se non così lontano dall’essere il più probabile.
 

veilfast

Forumer storico
Wall Street chiude sui minimi di seduta

Giornata decisamente negativa per la piazza azionaria americana che ha visto i tre indici principali terminare gli scambi sui minimi di sessione. I listini hanno mostrato qualche tentennamento sin dalle prime battute, anche se questo non ha impedito un timido tentativo di spingersi oltre la parità. Gli operatori hanno cercato inizialmente di sfruttare le buone notizie arrivate dal fronte macro, con la produttività cresciuta più delle attese nel primo trimestre di quest’anno. Incoraggiante è stata anche la lettura del costo unitario del lavoro, che sempre nei primi tre mesi del 2008, ha evidenziato un incremento del 2,2%, inferiore al 2,5% messo in conto dalla comunità finanziaria. L’umore degli investitori ha però un subito un primo appesantimento dopo la diffusione dell’indice relativo alle vendite di case in corso. Nel mese di marzo si è avuta una flessione dell’1%, in recupero rispetto al calo dell’1,9% precedente, ma la scommessa del mercato era per una contrazione più contenuta dello 0,6%.
A spaventare il mercato è stato il nuovo rally dei prezzi del petrolio che hanno proseguito la loro corsa al rialzo, arrivando ad aggiornare il record storico poco sotto la soglia dei 124 dollari al barile. Questo ha riacceso le preoccupazioni sul fronte dell’inflazione, già segnalate dalla stessa Fed in occasione dell’ultimo meeting a fine aprile.
A creare tensioni nel comparto finanziario è stato inoltre l’annuncio da parte della Sec, l’organismo di controllo della Borsa a stelle e strisce, di nuove norme più severe in materia di trasparenza. Questo è bastato a spaventare gli investitori, preoccupati dalla minaccia di nuove svalutazioni da parte delle banche.
Ad alimentare le vendite sono state inoltre alcune prese di profitto, favorite anche dal raggiungimento da parte degli indici di importanti livelli di resistenza che almeno per ora sono rimasti inviolati.
A fine giornata così il bilancio dei tre indici principali è piuttosto pesante, tanto che la performance odierna è stata la peggiore dell’ultimo mese, nel corso del quale le variazioni percentuali in negativo sono state sempre molto contenute. Il Dow Jones e l’S&P500 hanno ceduto rispettivamente l’1,59% e l’1,81%, mentre il Nasdaq Composite si è fermato a 2.438,49 punti, riportando una flessione dell’1,8%, dopo aver segnato un minimo a 2.435 e un massimo a 2.496 punti.

Tra i titoli del Dow Jones, sale in controtendenza Walt-Disney che porta a casa un rialzo del 2,88%, sulla scia della buona trimestrale diffusa ieri a mercati chiusi. Il gruppo ha visto crescere l’utile netto del 22% a 1,13 miliardi di dollari, superando le previsioni degli analisti, a fronte di un fatturato in aumento del 10% a 8,71 miliardi.
A schivare le vendite è anche IBM che chiude in salita dell’1,07% e riescono a mantenere il segno più anche Wal-Mart e Merck, che progrediscono dello 0,85% e dello 0,44%, seguiti da Hewlett-Packard e da Alcoa, in frazionale ascesa dello 0,02% e dello 0,24%.
Nonostante il nuovo record dei prezzi del petrolio, si ferma il rialzo di Chevron e di Exxon Mobil, che arretrano dell’1,64% e dell’1,39%.
Le peggiori performances però si registrano tra i finanziari, con Bank of America e Jp Morgan in rosso del 3,16% e del 3,38%, preceduti da American Express, in flessione del 4,43%, ma è andata ancora peggio a Citigroup e ad AIG che hanno lasciato sul parterre il 5,37% e il 6,86%.
 

acra

Forumer attivo
Re: dji orario

agamarino ha scritto:
L'ultimo quote non esiste!

Non vedo cosa c'è alla sinistra del grafico, cioè se magari è presente una spalla sinistra di un più corposo TS ribassista.
Se così: un'eventuale rimbalzo sulla statica di lungo, potrebbe generare solo un pull-back prima della vera discesa.
Mi viene un dubbio: il pull-back è sempre presente o può anche non esserci nel movimento ?
 

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