Wall Street chiude sui minimi di seduta
Giornata decisamente negativa per la piazza azionaria americana che ha visto i tre indici principali terminare gli scambi sui minimi di sessione. I listini hanno mostrato qualche tentennamento sin dalle prime battute, anche se questo non ha impedito un timido tentativo di spingersi oltre la parità. Gli operatori hanno cercato inizialmente di sfruttare le buone notizie arrivate dal fronte macro, con la produttività cresciuta più delle attese nel primo trimestre di quest’anno. Incoraggiante è stata anche la lettura del costo unitario del lavoro, che sempre nei primi tre mesi del 2008, ha evidenziato un incremento del 2,2%, inferiore al 2,5% messo in conto dalla comunità finanziaria. L’umore degli investitori ha però un subito un primo appesantimento dopo la diffusione dell’indice relativo alle vendite di case in corso. Nel mese di marzo si è avuta una flessione dell’1%, in recupero rispetto al calo dell’1,9% precedente, ma la scommessa del mercato era per una contrazione più contenuta dello 0,6%.
A spaventare il mercato è stato il nuovo rally dei prezzi del petrolio che hanno proseguito la loro corsa al rialzo, arrivando ad aggiornare il record storico poco sotto la soglia dei 124 dollari al barile. Questo ha riacceso le preoccupazioni sul fronte dell’inflazione, già segnalate dalla stessa Fed in occasione dell’ultimo meeting a fine aprile.
A creare tensioni nel comparto finanziario è stato inoltre l’annuncio da parte della Sec, l’organismo di controllo della Borsa a stelle e strisce, di nuove norme più severe in materia di trasparenza. Questo è bastato a spaventare gli investitori, preoccupati dalla minaccia di nuove svalutazioni da parte delle banche.
Ad alimentare le vendite sono state inoltre alcune prese di profitto, favorite anche dal raggiungimento da parte degli indici di importanti livelli di resistenza che almeno per ora sono rimasti inviolati.
A fine giornata così il bilancio dei tre indici principali è piuttosto pesante, tanto che la performance odierna è stata la peggiore dell’ultimo mese, nel corso del quale le variazioni percentuali in negativo sono state sempre molto contenute. Il Dow Jones e l’S&P500 hanno ceduto rispettivamente l’1,59% e l’1,81%, mentre il Nasdaq Composite si è fermato a 2.438,49 punti, riportando una flessione dell’1,8%, dopo aver segnato un minimo a 2.435 e un massimo a 2.496 punti.
Tra i titoli del Dow Jones, sale in controtendenza Walt-Disney che porta a casa un rialzo del 2,88%, sulla scia della buona trimestrale diffusa ieri a mercati chiusi. Il gruppo ha visto crescere l’utile netto del 22% a 1,13 miliardi di dollari, superando le previsioni degli analisti, a fronte di un fatturato in aumento del 10% a 8,71 miliardi.
A schivare le vendite è anche IBM che chiude in salita dell’1,07% e riescono a mantenere il segno più anche Wal-Mart e Merck, che progrediscono dello 0,85% e dello 0,44%, seguiti da Hewlett-Packard e da Alcoa, in frazionale ascesa dello 0,02% e dello 0,24%.
Nonostante il nuovo record dei prezzi del petrolio, si ferma il rialzo di Chevron e di Exxon Mobil, che arretrano dell’1,64% e dell’1,39%.
Le peggiori performances però si registrano tra i finanziari, con Bank of America e Jp Morgan in rosso del 3,16% e del 3,38%, preceduti da American Express, in flessione del 4,43%, ma è andata ancora peggio a Citigroup e ad AIG che hanno lasciato sul parterre il 5,37% e il 6,86%.