@@@ gli amici di ettore_61-e-non-solo (1 Viewer)

dona46

Forumer storico
Personalmente credo che la violazione dei minimi di luglio almeno per il momento non è molto probabile, ma è sempre bene lasciare la porta aperta anche a questo scenario, visto il frangente che stiamo attraversando. In mancanza di dati macro che segnalino un netto peggioramento della congiuntura economica oppure di qualche evento esogeno particolarmente negativo, le soglie di minimo toccate a luglio, difficilmente saranno bucate.
La correzione portata a termine da luglio dell'anno scorso è di quelle veramente importanti: se prendiamo l'S&P/Mib, che è uno degli indici più deboli a livello continentale, si nota che dai 44.000 dello scorso anno la discesa è stata nell'ordine del 30%. Anche i listini che hanno tenuto meglio mostrano una performance negativa nell'ordine del 20%/25% e non è certo solo un rallentamento economico ma una vera e propria battuta d'arresto della congiuntura. E' normale che ciò possa accadere dopo diversi anni di crescita ininterrotta.

Per Banco Popolare è fondamentale la tenuta dei 12,5 euro che permette di inquadrare il movimento attuale come una semplice correzione dai 13,4 ai 12,5 euro. Se il titolo riuscirà a rafforzare questa prima soglia di supporto potrà raggiungere facilmente i 13,5 che saranno anche superati al primo segnale di cambiamento del sentiment sul mercato. Se al contrario dovesse cedere i 12,5 euro, Banco Popolare presenta ancora dei validi supporti prima sui 12 euro e a seguire sugli 11,65 euro. L'impostazione grafica è molto buona, senza trascurare la reazione da 12,5 a 13,4 euro.
Ubi Banca è un po' più debole rispetto a Banco Popolare ma monitoriamo con attenzione eventuali riposizionamenti al di sopra dei 15,5/15,6 euro, che potrebbero portare il titolo nell'immediato verso i recenti massimi relativi poco sotto i 16,5 euro. Al superamento di quest'area le quotazioni si potranno proiettare in direzione dei valori di maggio a 17,5 euro.
Per Unicredit segnaliamo il ritorno sui minimi di luglio e la tenuta dei 3,5 euro consentirà al titolo di rimbalzare inizialmente verso 3,75 e al superamento di tale soglia punteremo l'attenzione verso quota 4/4,1 euro.

Un altro titolo che sta reagendo bene è Finmeccanica (Milano: FNC.MI - notizie) che non è riuscito a mantenere la soglia dei 18 euro, ma in caso di recupero della stessa saremo attenti a seguirne l'evoluzione perché avrà margini per raggiungere nuovamente la soglia dei 20 euro.
Guardando al di fuori dell'S&P/Mib, avrei un occhio di riguardo per Amplifon (Milano: AMP.MI - notizie) che è stato ben acquistato e ha realizzato una buona performance. Il titolo è interessante perché oltre ad essere salito con forza, ha creato una buona base tra 1,6 e 1,8 euro dalla seconda metà del mese di giugno fino ai primi di agosto. Con la rottura di 1,8 euro è schizzato in alto ad un passo dai 2,2 euro e il titolo non ha risentito minimamente della correzione delle ultime settimane. Amplifon continua ad oscillare intorno ai 2,17/2,18 euro, dimostrando che al momento riesce a viaggiare sganciato dall'andamento del mercato.
 

dona46

Forumer storico
Cresce del 3,6% Erg (Milano: ERG.MI - notizie) . I volumi scambiati nell'ultima seduta, di 1,238,017 pezzi, risultano superiori a quelli della media settimanale del 16 % circa. La chiusura di seduta è stata registrata a 13.390 dopo che il titolo aveva toccato un massimo a 13.450 ed un minimo a 12.710 euro. I segnali tecnici prospettano un proseguimento del rialzo con obiettivi estesi fino a 14.822 euro. L'RSI (relative strength index) a 8 sedute è in zona neutrale, non si registrano pressioni per un mutamento del trend in atto. L'obiettivo di rialzo indicato è raggiungibile a seguito di movimenti che comportino nel breve la rottura di 13.743 euro. Il quadro rialzista presentato in precedenza viene compromesso dalla rottura, confermata in chiusura di giornata, di 12.631 . La violazione di questo livello, limite massimo per eventuali flessioni contro la tendenza attesa, allenterebbe le spinte al rialzo. Attendere tuttavia una conferma in daily close successiva alla rottura del supporto prima di intervenire al ribasso. La volatilità storica calcolata a 3 mesi è in linea con quella media di mercato. In base all'analisi del Beta (calcolato sulle ultime 23 sedute) il titolo risulta aggressivo, amplifica cioè i movimenti dell'indice, ed è da inserire in portafoglio solo se le aspettative sull'indice di riferimento sono di rialzo. Erg ha beneficiato del nuovo rialzo del prezzo del petrolio, che ha toccato ieri i 122 dollari per barile, ma anche dei giudizi postivi espressi da Citigroup (ASFZ.PK - notizie) , la cui raccomandazione è 'hold' con target price a 15 euro, e da Merrill Lynch (NYSE: MER - notizie) . Quest'ultima ne condiglia l'acquisto ('buy') con prezzo obiettivo a 18 euro.
 

dona46

Forumer storico
- Usa: a rischio prestiti commercial real estate (Nyt)


NEW YORK (MF-DJ)--La nuova vittima della crisi del settore immobiliare potrebbero essere i cosidetti commercial real-estate loans, ovvero i prestiti concessi per la compravendita di uffici e centri commerciali.

E' quanto si legge sul New York Times, che sottolinea come le banche maggiormente esposte a questo tipo di prestiti siano Deutsche Bank, Morgan Stanley e Lehman Brothers. liv

(END) Dow Jones Newswires
 

dona46

Forumer storico
settimana, in un contesto di volatilità non particolarmente elevata. Da metà luglio, gli indici hanno messo a segno un rimbalzo tecnico, che, nel migliore dei casi, ha permesso un frazionale superamento dei minimi di marzo; successivamente, gli indici hanno nuovamente fatto marcia


indietro.
Il movimento che si è sviluppato dalla metà di luglio non è riuscito, quindi a spingere gli indici al di sopra dei minimi precedenti, appunto quelli di marzo, il che avrebbe costituito un primo segnale positivo, dal punto di vista grafico. Al contrario, questo movimento sta assumendo le caratteristiche del pull-back, ovvero del veloce rimbalzo sui minimi pregressi che normalmente prelude ad una nuova discesa.
Al momento siamo più o meno a metà del guado, nel senso che è stata ritracciata la metà del rimbalzo di luglio. Contestualmente, nelle sedute più recenti le materie prime, che avevano subito una decisa flessione, hanno messo a segno un violento rimbalzo, a partire dal petrolio.
E il dollaro, che è correlato negativamente con le materie prime, ha subito una flessione. E' difficile dire se il ribasso delle materie prime sia già terminato, e se la tendenza primaria rialzista di lungo periodo sia già pronta a ripartire. Naturalmente, se così fosse, le preoccupazioni sui mercati, derivanti dai timori di tensioni inflazionistiche, tornerebbero a farsi sentire. Ma, indipendentemente dal fatto che i prezzi di oro, petrolio, commodities in genere possano tornare subito salire, e i tassi ad aumentare, l'impressione è che l'interesse ad acquistare, sui mercati azionari, langue.
Inoltre, dal punto di vista tecnico,il recente rimbalzo delle quotazioni non ha apportato modifiche sostanziali al quadro di fondo, che purtroppo rimane negativo. Il mercato delle opzioni continua a segnalare scarso interesse per la copertura, nonostante i prezzi relativamente bassi delle put, e ciò indica che i portafogli degli istituzionali sono ancora reelativamente scarichi.
Gli oscillatori con cadenza lunga (mensile, trimestrale) non segnalano ancora divergenze o situazioni di potenziale inversione. L'andamento grafico e ciclico delle quotazioni, infine, rientra ancora perfettamente nei canoni di un bear market. Fatte queste premesse, non possiamo che confermare la nostra visione, che prevede una permanenza dell'indice spmib nella fascia 26500/30000 per qualche tempo, con la possibilità che, più avanti, si formino minimi inferiori a quelli di luglio.
 

giamaica2005

Forumer attivo
dona46 ha scritto:
settimana, in un contesto di volatilità non particolarmente elevata. Da metà luglio, gli indici hanno messo a segno un rimbalzo tecnico, che, nel migliore dei casi, ha permesso un frazionale superamento dei minimi di marzo; successivamente, gli indici hanno nuovamente fatto marcia


indietro.
Il movimento che si è sviluppato dalla metà di luglio non è riuscito, quindi a spingere gli indici al di sopra dei minimi precedenti, appunto quelli di marzo, il che avrebbe costituito un primo segnale positivo, dal punto di vista grafico. Al contrario, questo movimento sta assumendo le caratteristiche del pull-back, ovvero del veloce rimbalzo sui minimi pregressi che normalmente prelude ad una nuova discesa.
Al momento siamo più o meno a metà del guado, nel senso che è stata ritracciata la metà del rimbalzo di luglio. Contestualmente, nelle sedute più recenti le materie prime, che avevano subito una decisa flessione, hanno messo a segno un violento rimbalzo, a partire dal petrolio.
E il dollaro, che è correlato negativamente con le materie prime, ha subito una flessione. E' difficile dire se il ribasso delle materie prime sia già terminato, e se la tendenza primaria rialzista di lungo periodo sia già pronta a ripartire. Naturalmente, se così fosse, le preoccupazioni sui mercati, derivanti dai timori di tensioni inflazionistiche, tornerebbero a farsi sentire. Ma, indipendentemente dal fatto che i prezzi di oro, petrolio, commodities in genere possano tornare subito salire, e i tassi ad aumentare, l'impressione è che l'interesse ad acquistare, sui mercati azionari, langue.
Inoltre, dal punto di vista tecnico,il recente rimbalzo delle quotazioni non ha apportato modifiche sostanziali al quadro di fondo, che purtroppo rimane negativo. Il mercato delle opzioni continua a segnalare scarso interesse per la copertura, nonostante i prezzi relativamente bassi delle put, e ciò indica che i portafogli degli istituzionali sono ancora reelativamente scarichi.
Gli oscillatori con cadenza lunga (mensile, trimestrale) non segnalano ancora divergenze o situazioni di potenziale inversione. L'andamento grafico e ciclico delle quotazioni, infine, rientra ancora perfettamente nei canoni di un bear market. Fatte queste premesse, non possiamo che confermare la nostra visione, che prevede una permanenza dell'indice spmib nella fascia 26500/30000 per qualche tempo, con la possibilità che, più avanti, si formino minimi inferiori a quelli di luglio.



in sostanza.............anche oggi.............CHE 987654321 PALLEEEEEEEEEEEEEEEEEE!!!!!!
 

dona46

Forumer storico
Buone notizie arrivano intanto dall'opposta sponda dell'Atlantico dove si potrebbe assistere quest'oggi ad una prosecuzione del timido rimbalzo di ieri che ha lasciato comunque indietro li Nasdaq Composite (NASDAQ: notizie) . Il futures sull'S&P500 si muove in rialzo dello 0,28%, mentre quello sul Nasdaq100 guadagna lo 0,35%.
Per la seduta odierna non è previsto alcun appuntamento di rilievo sul fronte macro, ma alle 16 ora italiana si segnala un intervento del presidente della Fed, Bernanke, che parlerà della stabilità finanziaria al simposio di Jackson Hole organizzato dalla Federal Reserve
 

dona46

Forumer storico
questo x l'aumento di volumi

NEW YORK (MF-DJ)--Per salvare Fannie Mae e Freddie Mac non basteranno degli investimenti privati.

E' questa l'opinione del magnate americano Warren Buffett, che rivela di aver sentito che le due societa' dei mutui stanno cercando fondi nel settore privato. Buffett ha pero' precisato di non essere stato contattato come eventuale investitore dai due gruppi. In un'intervista alla tv Cnbc, il tycoon ha anche parlato della crisi economica che sta colpendo gli Stati Uniti ed ha dichiarato che a suo avviso il rallentamento potrebbe durare per oltre sei mesi e risultare piu' profondo di quanto non pensi la maggior parte della gente.

Buffett ha infine rivelato di aver venduto una grossa fetta dei suoi interessi nel gruppo della birra Anheuser-Bush, spiegando di averlo fatto perche' scettico sull'esito del tentativo di acquisizione della societa' da parte di InBev. Il tycoon ha precisato di aver venduto la sua quota a 61-62 dollari ad azione prima che InBev alzasse la sua offerta a 70 dollari ad azione, ammettendo di aver commesso un errore. cs

(END) Dow Jones Newswires
 

dona46

Forumer storico
, chiarendo di aspettarsi un intervento governativo per due società "too big too fail", ossia sufficientemente grandi che un loro fallimento potrebbe provocare ricadute sistemiche. Buffett ha detto però che in conseguenza dell'intervento gli azionisti potrebbero andare incontro a delle perdite. Lehman Brother sembra invece destinata a una seduta di rimbalzo dopo che si sono fatte sempre più intense le indiscrezioni che vorrebbero la banca d'affari prossimo oggetto di una scalata ostile
 

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