Poiche' la crisi finanziaria e' la dimostrazione del fallimento della vigilanza preventiva a livello internazionale, il raccordo fra gli stati e la serieta' degli impegni nell'applicazione di regole uniformi diventa cruciale ai fini del contrasto della crisi e della prevenzione.
La risposta alla mondializzazione della finanza sta nella capacita' di regolazione e di controllo a livello globale; si inizia, percio', a parlare della necessita' di una nuova Bretton Woods.
Secondo quanto riportato da Milano Finanza, in seguito alla recente crisi dei mercati finanziari, il ruolo del pubblico ricompare in tutto il suo spessore e pone la necessita' di ridefinire il rapporto con il mercato e con il sistema bancario, a partire dalla regolazione.
Negli Stati Uniti, ad esempio, si progetta l'istituzione di un fondo statale per rilevare gli intermediari finanziari in forte difficolta'.
La revisione riguarda, innanzitutto, le banche d'investimento o d'affari, la cui sopravvivenza e' stata di recente messa in discussione.
In particolare occorre intervenire sull'ambito di operativita', sul capitale, sulla struttura del bilancio anche se le banche d'affari dovessero essere ricondotte, non piu' indipendenti, a gruppi di cui capifila siano istituti retail.
Sarebbe, inoltre, preferibile una nuova legislazione organica che interessi tutti gli intermediari finanziari, creditizi, assicurativi e previdenziali.
Bisogna poi riconsiderare i rapporti tra politica monetaria e compiti di vigilanza finanziaria, tanto negli Stati Uniti quanto in Europa.