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Wall Street snobba i dati macro e si prepara ad un avvio in rally [/FONT][FONT=arial,helvetica]
Di Alberto Susic[/FONT]
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Le cattive notizie per l'economia non sembrano davvero finire mai e l'ultima in ordine di arrivo è quella relativa al mercato del lavoro. Nel mese di settembre il tasso di disoccupazione è rimasto fermo al 6,1%, in linea con le previsioni, sui massimi degli ultimi cinque anni. Il numero di nuovi occupati nel settore non agricolo ha invece registrato una flessione pari a 159mila unità, la maggiore dal mese di marzo del 2003, deludendo ampiamente le stime degli analisti che puntavano invece ad una contrazione più contenuta di 85mila
[/FONT]Il dato però non sembra aver allarmato gli operatori che dopo una prima reazione negativa, hanno ritrovato subito un certo ottimismo, come evidenziato dall'andamento dei futures a meno di un'ora dall'avvio delle contrattazioni. Il contratto sull'S&P500 avanza infatti di un punto percentuale e riesce a fare altrettanto bene quello sul Nasdaq100 che si muove in progresso dello 0,95%.
Il mercato attende di conoscere ora l'altro aggiornamento macro previsto per oggi, in agenda alle 16 ora italiana. Si tratta dell'indice ISM non manifatturiero che dovrebbe calare a 50 punti dai 50,6 dell'ultima lettura.
C'è grande attesa inoltre per il voto di oggi alla Camera, dove sarà esaminato il piano di salvataggio che ha già ottenuto il via libera del Senato. In attesa di conoscere l'esito della votazione, i riflettori continuano a rimanere puntati sul settore finanziario, dove si guarderà in particolare quest'oggi a Wachovia (
AWO -
notizie) che ha raggiunto un accordo per la fusione con Wells Fargo. L'operazione, da 15,1 miliardi di dollari, prevede uno scambio azionario e un aumento di capitale da 20 miliardi di dollari per Wells Fargo.
Si prevede un avvio in netto rialzo per AIG che viaggia in progresso di circa otto punti nel pre-mercato, dopo che il gruppo assicurativo ha annunciato la vendita dei suoi asset non core, per focalizzarsi sulle attività assicurative. AIG ha fatto inoltre sapere che si prepara a rinascere con dimensioni meno significative di quelle del passato, ma con una buona redditività, prevedendo di generare liquidità attraverso cui ripagare il
prestito ottenuto dalla Federal Reserve che alla fine del mese scorso ammontava a 61 miliardi di dollari.