Gli indici americani hanno quasi azzerato le perdite, da inizio anno, mentre quelli europei presentano ancora performances negative, in alcuni casi a 2 cifre. Dunque i ribassisti per il momento sono rimasti a bocca asciutta. Tuttavia, la situazione tecnica non è mutata, rispetto alle scorse settimane: abbiamo una tendenza di fondo ribassista, più accentuata per i mercati azionari europei, ed un lento e progressivo recupero, avviato dagli indici dopo i minimi di marzo, che proprio in queste battute si confronta con importanti aree di resistenza.Il superamento di queste ultime non comporterebbe, almeno da un punto di vista strettamente tecnico, un mutamento della tendenza di fondo e un ritorno della tendenza rialzista di lungo periodo: perchè ciò accada occorrerà il superamento di resistenze molto più elevate di quelle con cui gli indici sono a contatto attualmente.
La nostra ipotesi di prosecuzione della correzione non si è rivelata corretta, e, come detto, gli indici sono al secondo test delle resistenze tecniche; dovendo riformulare una ipotesi di scenario, consideriamo 2 casi.
Nel primo, ipotizziamo che le resistenze siano superate( nel caso del nostro spmib parliamo dell'area 34600). In questo caso ci aspettiamo una o due settimane in rialzo, con un potenziale limitato, e un target in area 35500. Nel secondo, questo attacco alle resistenze fallisce, e gli indici arretrano, dando seguito alla correzione, abbozzata e poi rientrata, della scorsa settimana. In questo caso, potremmo rivedere l'area 32000/32500, anche in considerazione del fatto che lunedì prossimo c'è un pesante stacco dividendi, che peserà sull'indice per circa il 3%.Dal punto di vista tecnico gli elementi che abbiamo a disposizione ci indicano che il recupero in corso è più probabilmente un bear market rally, che una inversione di tendenza: l'andamento dei volumi, quello degli oscillatori, il rimbalzo di rendimenti dei bonds (che potrebbe essere vicino al termine, almeno nel breve) e le statistiche del mercato delle opzioni, non sembrano avvalorare l'ipotesi del ritorno del bull market.
Perciò manteniamo una visione molto prudente , e la conserveremo anche nel caso di uno strappo degli indici, che potrebbe verificarsi a partire dalla prossima settimana.