Gli oncologi si farebbero la chemio? (2 lettori)

marofib

Forumer storico
fatta su 2 piedi in una finestrella mignon..non me la sono nemmeno riletta


La trasmissione non mi e' piaciuta per niente....vabbe'..non e' importante
Avete posto i sciamani come l'unica alternativa alla medicina allopatica...cioe' o sono con loro....o contro di loro....cioe' con i matti.
Poi questo o quello si sarebbe salvato con la chemioterapia....quando e' dimostrato che allunga l'aspettativa di vita forse al 2% dei pazienti
Se volete delle pubblicazioni scientifiche al riguardo ...scrivetemi.
Ci sono pazienti con melanoma a cui hanno iniettato interferone per 1 anno quando e' risaputo!!! che ha un risultato al max del 3%...pero' con effetti collaterali devastanti....e nella trasmissione parlate del melanoma col 90% di probabilita' di farcela...un vero insulto a chi ha perso i propri cari.
Fate una trasmissione invece sugli enormi interessi e statistiche falsate di farmaindustria
Sui trial stoppati immediatamente prima del termine della risposta per non dover pubblicare tutto lo schifo che viene dopo
InformateVi su cosa intendono per risposta a una terapia e quanto dura e espettativa di vita....vendono la risposta come un traguardo raggiunto quando non lo e' per niente....perche' dopo c'e' SEMPRE la recidiva....e alla fine si muore con lo stesso tempo del placebo
Quindi fate una trasmissione sulle statistiche alterate e ne vedrete delle belle....uno schifo assoluto....oltra la Vs immaginazione
 

tontolina

Forumer storico
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Corpo E Mente
Anche la termoablazione per combattere il tumore. Il calore elimina le cellule

Un’arma si aggiunge alle tecniche tradizionali


di MAURIZIO MARIA FOSSATI
Ultimo aggiornamento: 13 febbraio 2017


Termoablazione, un'arma in più per combattere i tumori
4 min

TERMOABLAZIONE, cioè il calore per uccidere le cellule tumorali. Un metodo complementare alla chirurgia tradizionale, alla radioterapia, alla chemio e ai nuovi farmaci, che arricchisce il ventaglio delle armi in nostro possesso per combattere il tumore. Grazie all’evoluzione tecnologica degli ultimi anni e all’impiego delle microonde, oggi la termoablazione è diventata estremamente precisa e quindi ancora più preziosa.

Un campo sferico che riscalda a oltre 50 gradi le cellule tumorali uccidendole

Quasi tutti abbiamo in casa un forno a microonde e sappiamo che il cibo si scalda e cuoce a causa dell’attrito tra le sue molecole d’acqua, che vengono fatte vibrare dalle microonde. Ebbene, Medtronic, sfruttando l’impiego delle microonde nella sanità ha messo a punto uno strumento ablatore, simile a un’ago metallico (antenna) che, inserito all’interno del tumore, crea un campo sferico che riscalda (a oltre 50 gradi) le cellule tumorali, uccidendole.
"Negli ultimi anni – afferma Gianpaolo Carrafiello, professore ordinario di Diagnostica per Immagini, Radioterapia e Neuroradiologia dell’università di Milano e direttore di Radiologia all’ospedale San Paolo – l’innovazione tecnologica ha messo a disposizione dispositivi in grado di aumentare le dimensioni delle aree di ablazione tumorale che, grazie alla definizione di contorni perfettamente sferici, sono diventate sempre più definibili. I nostri pazienti vengono trattati in sedazione moderata nella sala angiografica. Eliminando l’anestesia generale, si possono, così, trattare tutti i pazienti non eleggibili ad altre terapie per la presenza di comorbilità. La degenza è generalmente di 1 o 2 giorni".

Una pratica meno cruenta della chirurgia tradizionale, più rapida e meno dolorosa

"I benefici della termoablazione per il paziente oncologico – sostiene Sandro Barni, direttore del dipartimento Oncologico dell’Asst Bergamo Ovest-Treviglio – riguardano prevalentemente il fatto che è una metodica meno cruenta della chirurgia tradizionale, più rapida, meno dolorosa e ripetibile in caso di recidive. La termoablazione, a parte casi specifici come l’epatocarcinoma primario non è sostitutiva, ma complementare alla chirurgia tradizionale e ai trattamenti medici, e ha indicazioni ben precise, come il volume, il numero e la localizzazione delle lesioni tumorali. Per questo motivo è fondamentale che il paziente sia preso in carico da un team multidisciplinare, che deve essere composto, come minimo, oltre che dall’oncologo, dal chirurgo e dal radiologo interventista. L’importante è, infatti, definire l’appropriatezza terapeutica: capire, cioè, qual è il paziente giusto e il momento giusto per eseguire questa procedura".


"Nel caso di epatocarcinoma primario con dimensioni non superiori ai 3 centimetri la termoablazione può essere considerata equivalente alla chirurgia tradizionale – dice Giovanni Sgroi, direttore del Dipartimento di Scienze Chirurgiche dell’ASST Bergamo Ovest-Treviglio – ma la metodica trova applicazione anche nelle metastasi epatiche. Nella chirurgia avanzata delle metastasi epatiche multiple, la termoablazione va associata e si integra con la chirurgia, estendendo così la possibilità di una completa bonifica della malattia". La termoablazione può essere effettuata sia su tumori primari, che secondari dei tessuti parenchimali (fegato, rene, polmone). Tuttavia è importante trattare non solo la lesione tumorale, ma occorre eliminare anche un margine di tessuto sano che, nel caso di un tumore primitivo deve essere di almeno 5 millimetri e in una metastasi di un centimetro.
 

marofib

Forumer storico
in effetti la via chirurgica e' l'unica strada che si e' dimostrata valida
se facilitiamo l'intervento con queste tecniche(e' gia da un po' che si usano cmq) e' una buona cosa...anche perche' cosi' la platea si allarga
con 2 lesioni in genere ora non ti aprono nemmeno (per costi e difficolta' tecniche).... e vanno di farmaci farlocchi
 

marofib

Forumer storico
Diecimila euro per corrompere il primario in modo che incentivasse la prescrizione del farmaco antitumorale

Poi quel dettaglio che fa rabbrividire: «Francè e allora il prossimo anno avremo la rimborsabilità, la spinta forte mi serve quest'anno, l'anno prossimo andrà a morire questo prodotto. Guarda nel colon ha un grande fatturato. In Italia il Nexavar sta facendo il possibile ne abbiamo parlato l'altra volta quindi devo raggiungere l'obiettivo del 2015». E infine chiude: «Vabbè ci siamo detti tutto. Te li metto da parte questi soldi?». Izzo risponde: «Metti da parte che usciranno sicuramente, quest'anno sicuramente molto».

Pascale, diecimila euro per corrompere il primario
 
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marofib

Forumer storico
era stato approvato anche per il fegato ma ha fallito
http://www.healio.com/hepatology/oncology/news/online/{64cd2946-df31-4d6f-8c41-11d8443eb0f6}/nexavar-failed-to-improve-recurrence-free-survival-in-hcc-patients




non perdo 1 minuto di +...cacca totale

L'attuale standard nella terapia HCC è Sorafenib (Nexavar),. che produce una risposta parziale 2% e prolunga la vita di circa tre mesi (ps..non fatevi ingannare da questo prolungamento ...ci sono tanti modi per taroccare ....anche alla luce di una cosi' misera risposta....che a sto punto dubito sia significativa.....il fatto che un altro trial sia fallito nonostante l'approvazione la dice lunga)
 
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marofib

Forumer storico
e questa sarebbe l'eccellenza!!!!


L’informatore scientifico

Dalle indagini è anche emerso che Marco Argenziano, informatore scientifico a sua volta arrestato, aveva indotto Izzo a prescrivere quantitativi doppi rispetto all’anno precedente attraverso l’aumento del numero dei pazienti cui veniva somministrato il farmaco oncologico Nexavar «in totale dispregio dell’interesse primario della salute pubblica» come scrive in un comunicato il procuratore aggiunto Alfonso D’Avino.


A cominciare dal Pascale, che è un centro di eccellenza mondiale per le cure oncologiche. La stessa vicenda in questione, riguarda aspetti amministrativi. L’Istituto Pascale ha avuto riconoscimenti internazionali. E’ un centro di ricerca di cui siamo orgogliosi.
 

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