la cura ancora non c'e', inutile girarci intorno (smentitemi!!)
la via chirurgica e' l'unica arma interessante e qualche farmaco nei tumori ematici.....tutto il resto e' fuffa e il paziente deve essere informato
la probabilita' tra acqua fresca e chemio e' la stessa....o forse e' a favore della prima(almeno per me)
Se io dico che Matteo Renzi a 14 anni ha venduto l'anima al diavolo, non tocca a lui smentirmi: semmai tocca a me provarlo, esibendo il contratto di compravendita.
In pratica: in un mondo dove c'è la convinzione che la chemioterapia sia la miglior soluzione possibile (che NON vuol dire affatto che la gente abbia la certezza della guarigione, bensì che la gente spera che la chemio migliori le probabilità di sopravvivenza), non devono essere i sostenitori della chemio a smentire te: devi essere tu (o chi non crede nella chemio) a smentirli con dati statistici raccolti seriamente.
Ovvero: non basta dire "mia madre ha avuto un tumore, ha fatto la chemioterapia ma è morta, invece Eleonora Brigliadori non l'ha fatta ed è sopravvissuta": da quando esiste l'Illuminismo, uno o più "singoli casi" non dimostrano niente. E per fortuna!
E neppure ha un peso scientifico poter dire "il Dott. Prof. Tal dei Tali, premio Nobel per la Medicina, è convinto che...".
Bisogna avere campioni rappresentativi e controllati, costituiti da migliaia di persone che abbiano deciso di fare la chemio, e altrettante migliaia di persone non l'abbiano fatta: con questi dati si può iniziare a fare un confronto credibile sull'efficacia o sulla dannosità delle cure.
Naturalmente i campioni devono essere omogenei, quindi a parità di gravità del male, e di altre condizioni (se mettiamo tutte le persone che abitano a 30 chilometri
da Černobyl nel campione "A", ad esempio, il test non serve a nulla).
E poi ci devono essere anche dei malati curati con i placebo, per verificare l'efficacia delle cure depurandola dalle auto-convinzioni che possono avere i malati.
Non fraintendermi: io credo nelle proprietà del broccolo, dell'aglio, del mirtillo e dei semi di lino; sono convinto che il settore farmaceutico abbia degli interessi enormi nella vendita di farmaci, e che abbia abusato e abusi della sua posizione con iniziative lobbystiche non sempre a favore dei malati... Ma senza un'analisi statistica seria, le mie convinzioni (basate sulla fiducia che io soggettivamente ripongo in alcuni - a mio avviso - autorevoli medici) sono solo aria fritta.