Gli oncologi si farebbero la chemio?

Rispetto ai trattamenti in atto sino al 2003, l’impiego dei nuovi farmaci oncologici ha prodotto, in 10 anni, un aumento medio totale della sopravvivenza di 3,43 mesi


Una rilettura critica, come in controluce, degli stessi dati fa però loro rilevare, ancora conclusivamente, che 1 su 3 farmaci approvati (il 30%) non ha alcun beneficio sulla sopravvivenza e che 1 su 5 (il 20%) non migliora né la qualità della vita né la sicurezza. Se alcuni farmaci hanno dunque buone ragioni per motivare spese ingenti e in continua crescita, per altri il beneficio per la salute sembra scarso o inesistente.



Perché il silenzio su risultati così deludenti?
Una seconda domanda infine, umana questa, meno impellente, che ci si può porre è ancora un “come mai”. Perché quello che, a detta degli autori, è il primo studio di sintesi sistematica dei risultati a distanza dell’uso di nuovi farmaci oncologici, ricavato dall’assemblaggio del lavoro, che si immagina faticoso, delle tre tra le più agguerrite agenzie di Health Technology Assessment di Regno Unito, Francia, Australia, non ha avuto risonanza e sollevato dibattito, nel mondo oncologico e fuori, in quello dei regolatori o dei farmacologi clinici o, e soprattutto, nella sensibilità pubblica della comunità dei malati e delle loro famiglie? Perché il silenzio su un dato tanto importante? Le risposte sono imbarazzanti. Esse rimandano in parte alle risapute citate pressioni sociali ma il quesito resta in larga misura aperto. Forse perché non tutte le risposte potrebbero essere ugualmente nobili


Farmaci oncologici innovativi, ma deludenti


l'integrale
Dieci anni di farmaci oncologici: un bilancio non esaltante - Informazioni sui farmaci
 
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vabbe' e' stato appena approvato un nuovo farmaco per una piccola nicchia di persone
ovviamente e' una marchetta, tutto enfatizzato..con calma tirero' fuori ALEX III
cmq sia nemmeno qui si parla di guarigione("In questo contesto di palliativo cancro al polmone avanzato.".)..anche se la mediana spostata di 24 mesi non e' malaccio..visto che approvano farmaci con spostamento di 1 mese
poi c'e' sempre da vedere come e' sta aggiunga....Rita Levi Montalcini. Meglio aggiungere vita ai giorni che non giorni alla vita.



Tumore polmonare non a piccole cellule. Da Roche arriva in Italia il farmaco Alectinib - Quotidiano Sanità


non bisogna pero' dimenticare una cosa: qui hanno l'hanno somministrato a precise condizioni..mentre il farmaco che fa da contraltare e' generico(anche se la cosa non e' chiara ma quasi mai lo e',volutamente direi)....quindi non significa che la medicina ha fatto un grosso passo avanti
se prendo un farmaco vecchio, e comincio a fare distinzioni...a te si, a lui no,magari solo perche' gia' so che una certa mutazione e' meno aggressiva(meglio se non ancora universalmente riconosciuta)....ottengo lo stesso....ed e' il sistema che va per la maggiore per ridare vita a farmaci magari obsoleti o crearne fittiziamente di nuovi (postai una discussione anche su sto aspetto)
 
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ieri ho conosciuto una persona a cui e' stato diagnosticato un tumore alla prostata dopo psa 50 e successiva biopsia..questo 4 anni fa

come terapia gli hanno proposto chemio e radio che ha rifiutato per curarsi con digiuno,frullati,dieta vegetariana in genere (con semi di lino che ho scoperto assenti sarebbe stata pure meglio, la curcuma gia' la assumeva ma senza pepe e olio quindi si potrebbe ottimizzare..poi pure broccoli non enfatizzati come sarebbe giusto...e + cipolle/quercetina )

cmq ora sta bene
,lavora, psa 25...per l'oncologo ora e' tutto fermo e non si capacita come sia sopravvissuto
l'unico farmaco che assume e' per il controllo ormonale
so che nel tumore al seno questo si puo' sostituire ALLA GRANDE con i lignani(es .lino) e l'indolo 3 carbinolo(broccoli)...ma quello alla prostata e' simile...quindi forse non servirebbe neppure questo

non e' il primo caso che si sente in giro del superamento della mediana senza farsi torturare(si e' letto,vero o falso non so, anche di mediana * 3 nei tumori al seno, senza fare niente...se poi quel niente e' stato lavorato bene dai pazienti non ci e' dato sapere)
nessun giorno di malattia per effetti collaterali,un farmaco con questi risultati risulterebbe approvato immediatamente, e come terapia di riferimento



sempre ieri sono venuto a sapere di un tumore alla gola irradiato circa 2 anni fa, che sembrava andare bene tanto che erano arrivati a steppare maggiormente il follow-up, si e' ripresentato nello stesso posto

come e' gia' noto,l'irradiamento non uccide mai tutte le cellule, e quelle che rimangono diventano staminali tumorali...30 volte + aggressive(studio gia' linkato)...e + difficilmente controllabili con nuovo passaggio radiante ....che cmq hanno proposto...ma senza mettergli fretta (forse risulta anche a loro che trattasi di palliativa)
tanto e' vero il passaggio... che per creare cellule staminali ...e' in uso la tecnica irradiante
 
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gia' si e' parlato del Car-T(tumori ematici) e dei suoi problemi....nei giornali in questi giorni
oggi un altro dato interessante...dal corriere



In questi giorni è stato dato ampio risalto alla nuova terapia CAR-T, indicata per alcuni tipi di malattie ematologiche. Si tratta indubbiamente di una rivoluzione importante: anziché proporre lo stesso farmaco a pazienti diversi, il trattamento consiste nel modificare il sistema immunitario per indurlo a reagire contro il tumore. Condivido l’entusiasmo: si tratta di una terapia efficace in situazioni cliniche che non hanno possibilità di cura. Ma l’introduzione di CAR-T crea anche timori e apprensioni. Si tratta, infatti, di una procedura molto complessa, costosa e gravata da importanti effetti collaterali.

Negli Usa costa quasi mezzo milione di euro
Negli Stati Uniti il Tisagenlecleucel costa 475.000 dollari. Si è dimostrato efficace nell’82,5% dei casi, ma il 78% dei pazienti trattati ha sviluppato una “sindrome da rilascio di citochine, una complicazione potenzialmente fatale, che deve essere affrontata in centri altamente specializzati e che comporta ulteriori costi di ospedalizzazione. Non tutti i pazienti possono essere candidati a questo trattamento, riservato ai malati “in buone condizioni generali”, che possono attendere i tempi necessari per il laboratorio (almeno 3 settimane) e sopportare gli effetti collaterali. Purtroppo, il 46% dei pazienti che hanno risposto al trattamento sono recidivati entro 12 mesi.

I passaggi per l’eventuale approvazione anche in Italia
Dopo l’approvazione da parte dell’Agenzia Europea per i Medicinali (EMA) la questione verrà discussa dall’AIFA, l’Agenzia Italiana per il Farmaco, che dovrà decidere se la CAR-T potrà essere dispensata dal nostro Sistema Sanitario Nazionale (SSN). Considerando che il numero di pazienti potenzialmente da trattare non è particolarmente elevato, immagino che questo possa succedere, ma i costi stanno aumentando in maniera tale da rendere problematica la sopravvivenza del SSN. Saremo in grado di permetterci tutto questo? Forse. Nel frattempo, credo sia giusto chiedere ai politici di fare scelte chiare e ai sanitari di evitare sprechi.




chissa' poi a 18 24 mesi ecc...ovviamente buio pesto su questi..anche perche' volutamente sospendono il follow up



CAR-T: possiamo davvero permetterci le nuove terapie cellulari contro i tumori?
 
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per chi vuole approfondire CD19 CAR-T cell therapy for relapsed/refractory acute lymphoblastic leukemia: factors affecting toxicities and long-term efficacies

come si diceva siamo ad un follow up di 29 (il trial + lungo) mesi,niente insomma....lo dicono gli stessi autori..i quali scrivono pure che la strada e' ancora lunga...molte cose non hanno funzionato
non gli possiamo poi imputare di essere in conflitto di interesse .....Funding
This project was partly supported by the National Natural Science Foundation of China (NSFC grant no. 81470287, YPS).
 
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