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Viva i popoli, Viva le Nazioni europee, fanculo U€
Un focolaio in una chiesa in Alta Austria ha fatto impennare i nuovi casi di contagio. Vienna ha disposto la chiusura di alcune scuole.
Allarme in Austria per nuovi contagi, dove i casi positivi raggiungono quota 677, in seguito all'esplosione di un focolaio in Alta Austria. Crescita record di positivi, che hanno raggiunto 107 casi accertati nella giornata di mercoledì.
Il nuovo cluster è stato individuato in una chiesa libera a Linz, dove in seguito a uno screening sono stati trovati 42 positivi. In seguito all'accelerazione della malattia, Vienna ha disposto la chiusura delle scuole in alcune zone dell'Alta Austria.
Nonostante il rallentamento registrato oggi, con 68 nuovi casi, il ministro della Salute, Rudolf Anschober, ha espresso la sua preoccupazione, “soprattutto in vista dell’autunno”.
"Ciò comprende le misure igieniche di base, dal lavarsi le mani al non stringerle, la distanza minima e l'utilizzo delle protezioni per le vie respiratorie, ancora obbligatori in molte aree, come nei trasporti pubblici", ha detto.
Vienna non esclude un ritorno all'obbligo di Dpi.
Allarme in Austria per nuovi contagi, dove i casi positivi raggiungono quota 677, in seguito all'esplosione di un focolaio in Alta Austria. Crescita record di positivi, che hanno raggiunto 107 casi accertati nella giornata di mercoledì.
Il nuovo cluster è stato individuato in una chiesa libera a Linz, dove in seguito a uno screening sono stati trovati 42 positivi. In seguito all'accelerazione della malattia, Vienna ha disposto la chiusura delle scuole in alcune zone dell'Alta Austria.
Nonostante il rallentamento registrato oggi, con 68 nuovi casi, il ministro della Salute, Rudolf Anschober, ha espresso la sua preoccupazione, “soprattutto in vista dell’autunno”.
Anschober ha fatto appello alla popolazione ad "assumersi nuovamente la responsabilità".Il numero dei contagi "si è nuovamente normalizzato. Ma è ancora un valore che è troppo alto per me", ha detto il ministro in conferenza stampa.
"Ciò comprende le misure igieniche di base, dal lavarsi le mani al non stringerle, la distanza minima e l'utilizzo delle protezioni per le vie respiratorie, ancora obbligatori in molte aree, come nei trasporti pubblici", ha detto.
Vienna non esclude un ritorno all'obbligo di Dpi.