Gloria ai Bastardi - Cap. 2

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Quanto e come investono gli italiani?
Per rispondere alla prima domanda, in media la quota destinata agli investimenti (in fondi) si attesta sui 30mila euro, mentre il patrimonio mediano è di 13.386 euro: significa che la metà dei sottoscrittori investe meno di questa cifra. Questo è dovuto alla forte concentrazione della ricchezza: basti pensare che il 10% degli investitori più ricchi detiene quasi la metà del patrimonio e investe importi superiori a 70.218 euro.
Per quanto riguarda invece la composizione dei portafogli, l’indagine mostra come, nel corso del tempo, le preferenze accordate ai fondi azionari e di Liquidità si siano ridotte: a fine 2019, il 7% e lo 0,5% dei sottoscrittori concentrava i propri investimenti su questi due segmenti.

A beneficiarne sono stati soprattutto i fondi flessibili, che oggi rappresentano la scelta principale del 36% dei sottoscrittori, mentre i fondi obbligazionari, da sempre molto amati dagli italiani con punte superiori al 40% dei sottoscrittori, hanno visto una contrazione di recente, attestandosi al 24% nel 2019.

Va detto che la dinamica appena descritta è legata in larga parte al successo dei fondi PIR compliant, che a fine 2019 contano 810 mila sottoscrittori (930 mila includendo i fondi di diritto estero).

Per quanto riguarda le modalità di sottoscrizione, il 65% degli investitori opta per la modalità “tutto e subito”, investendo l’intera quota in un unico versamento. Nel corso degli anni però è cresciuto il successo dei Piani di accumulo,
tanto che, a fine 2019, il numero di sottoscrittori che ha fatto riscorso in via esclusiva a questa modalità di investimento rappresenta il 21%.

Merita un cenno infine il tema dei canali prediletti dagli italiani per sottoscrivere un investimento, con il 95% del campione che si affida al canale bancario e il 5% restante che si fa seguire da un consulente finanziario.
 
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Quanto e come investono gli italiani?
Per rispondere alla prima domanda, in media la quota destinata agli investimenti (in fondi) si attesta sui 30mila euro, mentre il patrimonio mediano è di 13.386 euro: significa che la metà dei sottoscrittori investe meno di questa cifra. Questo è dovuto alla forte concentrazione della ricchezza: basti pensare che il 10% degli investitori più ricchi detiene quasi la metà del patrimonio e investe importi superiori a 70.218 euro.
Per quanto riguarda invece la composizione dei portafogli, l’indagine mostra come, nel corso del tempo, le preferenze accordate ai fondi azionari e di Liquidità si siano ridotte: a fine 2019, il 7% e lo 0,5% dei sottoscrittori concentrava i propri investimenti su questi due segmenti.

A beneficiarne sono stati soprattutto i fondi flessibili, che oggi rappresentano la scelta principale del 36% dei sottoscrittori, mentre i fondi obbligazionari, da sempre molto amati dagli italiani con punte superiori al 40% dei sottoscrittori, hanno visto una contrazione di recente, attestandosi al 24% nel 2019.

Va detto che la dinamica appena descritta è legata in larga parte al successo dei fondi PIR compliant, che a fine 2019 contano 810 mila sottoscrittori (930 mila includendo i fondi di diritto estero).

Per quanto riguarda le modalità di sottoscrizione, il 65% degli investitori opta per la modalità “tutto e subito”, investendo l’intera quota in un unico versamento. Nel corso degli anni però è cresciuto il successo dei Piani di accumulo,
tanto che, a fine 2019, il numero di sottoscrittori che ha fatto riscorso in via esclusiva a questa modalità di investimento rappresenta il 21%.

Merita un cenno infine il tema dei canali prediletti dagli italiani per sottoscrivere un investimento, con il 95% del campione che si affida al canale bancario e il 5% restante che si fa seguire da un consulente finanziario.
Se posso, francamente trovo ridicolo fare queste statistiche, che la sciano il tempo che trovano oltre a non poter essere confutabili, in anni di depressione. Non ha alcun senso. Forse queste cose aveva senso farle negli anni 90 ma continuare a farli dentro una crisi perpetua non ha senso.
Parere personale ovviamente.
 
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Se posso, francamente trovo ridicolo fare queste statistiche, che la sciano il tempo che trovano oltre a non poter essere confutabili, in anni di depressione. Non ha alcun senso. Forse queste cose aveva senso farle negli anni 90 ma continuare a farli dentro una crisi perpetua non ha senso.
Parere personale ovviamente.


Infatti il no comment teneva conto anche di questa tua considerazione, oltre che di tutte le altre cattive abitudini italiche in materia di gestione dei risparmi.
 
E allora ditelo che non volete rompere al ribasso mentre si opera....
A750 si sono inventati di tenerlo su quando in linea teorica doveva scendere.

I salti grossi di fanno in apertura e tu ti devi adeguare
 

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