Ocse: occupazione area sale al 66,8% in I trim., Italia cala al 57,1%
Su dati Paesi Ue incidono nuove regole statistiche su lavoro (Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) - Milano, 26 lug - Il tasso di occupazione nei Paesi industrializzati nel primo trimestre del 2021 e' salito in media al 66,8% dal 66,7% dei precedenti tre mesi, ma - come avverte un comunicato dell'Ocse - gli sviluppi piu' recenti vanno interpretati con un certo grado di attenzione di riflesso ai cambiamenti metodologici introdotti dalla Ue nell'inchiesta sulla forza lavoro che incidono sul confronto tra i due trimestri. Inoltre, un'ampia parte del miglioramento dell'occupazione nel terzo e quarto trimestre del 2020 riflette il ritorno al lavoro di lavoratori sospesi negli Usa e in Canada a causa della crisi del Covid e conteggiati come disoccupati dai due Paesi, mentre nella maggior parte degli altri Paesi i lavoratori in schemi come la Cig sono considerati occupati. Nell'area euro l'occupazione nel primo trimestre e' scesa al 66,9% dal 67,3% dell'ultimo quarto del 2020, negli Usa il tasso di lavoro e' invece aumentato al 68,4% dal 67,9% e in Giappone al 77,6% dal 77,3%. Molto ampie le differenze tra i vari Paesi dell'area, con l'Olanda prima della classe al 79,3% (dal 77,8%) e la Grecia ultima con il 53,9% (dal 56,8%). In coda anche l'Italia con il 57,1% (dal 58,5%) e il Cile (57,3% dal 56,2%). Il tasso di occupazione della Germania e' al 75,4% dal 76,3% e quello della Francia al 66,4% dal 65,6%.