Dogtown
Forever Ultras Ghetto
Zaia ha anche detto questo:
Il Veneto utilizza il 50% di anticorpi monoclonali somministrati in Italia e il dottor Luciano Flor, segretario generale della sanità della Regione Veneto, manderà una lettera a tutte le Ulss e ai medici di base per informare che Aifa il 9 agosto ha deciso di togliere le famose “comorbidità”: prima, gli individui candidabili al monoclonale dovevano avere determinate caratteristiche. Oggi questa possibilità è aperta a tutti.
“Cosa significa per i cittadini? – continua Zaia – Prima era aperta a tutti i cittadini dai 65 anni in su. Se avevi meno di 65 anni, per avere un’infusione di anticorpi monoclonali, dovevi essere un grande obeso o avere il diabete e altre patologie. Con questa determinazione è aperto a tutti. Adesso, con il contact tracing, quando i nostri uffici parleranno con il positivo e questi dirà ‘sì, sono sintomatico’, gli risponderanno ‘Ti potrai rivolgere a questo numero di telefono se vorrai sottoporti alla somministrazione dell’anticorpo monoclonale’”.
In Veneto non c’è stata neanche una mortalità con la somministrazione di anticorpi monoclonali, e alcune aziende annunciano per fine anno la somministrazione per via orale e non più endovenosa.
Vediamo se questa possibilità di cura verrà sdoganata anche qui in Unione Spvietica
