Al consumatore finale fanno pagare di più per drenargli quel poco che può avere risparmiato durante la pandemia senza sforzo, in un epoca di just in time e di pioggia di soldi quantomeno negli USA le produzioni possono spostarle con una certa rapidità, certo non nei tempi biblici degli anni 70, a mio parere la speculazione sulle materie prime, sui noli ecc sono tutte legate al desiderio di aumentare la marginazione sfruttando i soldi pubblici caduti a pioggi in diversi paesi avanzati ed anche emergenti.
Resta la questione petrolio da monitorare perchè se effettivamente il settore fosse sottoinvestito per il discorso transizione energetica allora si che sarebbero problemi perchè le recessioni negli ultimi anni sono sempre seguiti ad un aumento eccessivo dei costi energetici ed il petrolio servirà ancora per un pezzo.
A mio parere ma non solo le aziende petrolifere potrebbero diventare interessanti target di acquisizione per imprese green che potrebbero utilizzare il petrolio per finanziarie la produzione green guadagnando poi sui carbon credit che acquistano mano a mano che procedono nella sostituzione della produzione energetica da petrolio a green. Un meccanismo che mi lascia diversi dubbi ma che sta già funzionando da un pezzo.