Si quelli se sento puzza di carogna è fatta ma sono credo che sono più cacciatori di vola mentre i Cinesi entrano per comandare basta vedere come si muovo sui mercati delle materie prime.
Grazie negusneg per l'interessante argomento di discussione.
il 6 mi dedicherò alla lettura dei doc inseriti per il momento non posso.
Personalmente sono preoccupato per l’acquisto del ns debito dalla Cina che equivale a cedere parte della ns sovranità! (quel poco che ci resta) ma ancora di più e come utilizziamo il reddito non per finanziare ricerca primaria e investimenti in innovazione ma per restare a galla!
se il trend positivo dei bond è destinato a esaurirsi (ipotesi che condivido) su quali strumenti ritenete si deve investire in un ottica lunga 20-30 per la previdenza?
1 o 2 strumenti al massimo considerado le piccole cifre in accumulo e i costi della diversificazione
Scusate se la mia domanda è un pò fuori tema ma non vorrei mettere i gatti a guardia delle polpette
Sul ruolo della Cina, e più in generale dei paesi emergenti, all'interno di un portafoglio azionario diversificato suggerisco (almeno finchè rimane disponibile in rete gratuitamente) la lettura di questo interessante Yearbook pubblicato da Credit Suisse in collaborazione con la London School of Economics:
https://emagazine.credit-suisse.com...it_suisse_global_investment_yearbook_2010.pdf
Lo studio contiene anche delle schede su vari paesi, fra cui l'Italia, con i grafici dei rendimenti reali (al netto dell'inflazione) di azioni, Titoli di Stato a lungo termine e buoni del tesoro (o equivalenti) dal 1900 a fine 2009.
Cina lascerà che yuan si apprezzi del 5% quest'anno - stampa
mercoledì, 5 gennaio 2011 - 8:19
La Cina lascerà che lo yuan si apprezzi del 5% circa quest'anno perché ha bisogno di una divisa più forte per contrastare i rischi inflazionistici ed eventuali bolle dei prezzi delle attività.
Lo scrive il China Securities Journal in un editoriale in prima pagina. Pur non rappresentando la posizione ufficiale del governo, il quotidiano in lingua cinese è una voce autorevole sulle vicende economiche interne.
Attualmente i contratti forward offshore riflettono attese di apprezzamento dello yuan del 3% circa quest'anno.
Il tasso di cambio dello yuan e l'avanzo della bilancia commerciale cinese, cui si contrappone il rossi dei conti Usa con l'estero, restano al cuore dei rapporti tra Washington e Pechino.
Parlando a un forum nella capitale cinese nella notte il viceministro al Commercio cinese, Jiang Yaoping, il tasso di cambio dello yuan non può comunque fare molto per ridurre gli squilibri commerciali con gli Stati Uniti.
Da Washington il consulente del presidente Usa Barack Obama per la sicurezza nazionale, Tom Donilon, ha esortato a intensificare gli sforzi per ridurre gli squilibri commerciali Usa-Cina in colloqui con il ministro degli Esteri cinese, Yang Jiechi.