Niente di nuovo, anche il panico è quello solito
Moody's - che definisce stabili le prospettive dell'Italia - motiva il fatto che il Paese non sia stato tra quelli maggiormente esposti «durante la crisi finanziaria globale» a un «sistema bancario meno esposto» e al fatto che «meno risorse pubbliche siano state messe a sostegno del settore finanziario ed economico». Ora che l'attenzione si sposta sulla «crisi del debito pubblico» degli Stati, i fattori che giocano a favore del nostro paese sono un minor indebitamento privato che incide sul bilancio dello Stato, un maggior risparmio, la compatibilità degli aggiustamenti di bilancio con i trascorsi storici, la presenza di un modello economico «abbastanza robusto» e «una buona credibilità sui mercati». Moody's invita però a fare attenzione al fatto che «la crisi globale ha cambiato l'ambiente». Il giudizio sull'Italia di «relativa stabilità» e «qualche vulnerabilità».
Viaggia intanto su livelli record il rendimento dei titoli greci a dieci anni, arrivato ormai all'11,79%. Lo spread (differenziale di rendimento) rispetto al corrispondente bund tedesco si è allargato a 900 punti base.
I ministri delle Finanze del G7 terranno oggi una teleconferenza sulla crisi scatenata dal debito della Grecia. Lo anticipa il ministro delle Finanze nipponico, Naoto Kan, precisando tuttavia che la teleconferenza non sarà finalizzata a cercare di agire in modo concertato a sostegno dell'euro. La moneta unica, dopo la scivolata di ieri fino a 1,25 sul dollaro, oggi è in leggero recupero.