Titoli di Stato area Euro GRECIA Operativo titoli di stato - Cap. 1 (9 lettori)

Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.

METHOS

Forumer storico
gli americani insistono sempre


Traduzione da Inglese verso Italiano
cleardot.gif
Visualizza caratteri romani

Buiter Citigroup dice europeo 'WIMP' debito greco Slow Revamp
Condividi ExchangeTwitterFacebook Business | Email | Stampa | AAA



Per contattare il reporter su questa storia: Bradley Keoun a New York presso [email protected]

Ma stiamo parlando della stessa citigroup che un anno fa era praticamente fallita e si è salvata solo con i soldi pubblici?
Si preoccupi di ristrutturare il debito della sua società che ne ha da fare di lavoro...
 

tommy271

Forumer storico
Crisi: ancora paura sui mercati, debacle borse europee


La Borsa di Milano ha chiuso in netto calo, con l'Ftse a -3,27%

(ANSA) - ROMA, 7 MAG - Dopo il tonfo di ieri, la paura ha attanagliato anche oggi le Borse crollate una dopo l'altra con un inarrestabile effetto domino. Le incertezze si sono tramutate via via in panico, trascinando al ribasso l'Asia, Wall Street e tutte le piazze europee, e non risparmiando nemmeno l'euro che, in una girandola di alti e bassi, e' passato in poche ore da una netta ripresa a quota 1,28 dollari a un minimo di 1,2610, per poi risalire nuovamente sopra 1,27. La giornata era cominciata in una relativa calma, grazie anche ai dati positivi sull'occupazione americana: ad aprile sono stati creati in Usa 290.000 posti di lavoro. Ma con il passare delle ore il nervosismo e' aumentato, portando l'indice Stoxx Europe 600 a perdere oltre il 4%, il calo piu' pesante da 14 mesi a questa parte. Il timore del contagio in arrivo dalla Grecia ha messo ko i listini. Londra e' arrivata a perdere oltre il 4% per poi ritrattare e chiudere a -2,6%. Per Parigi la seduta e' stata drammatica: a meta' pomeriggio il calo e' stato del 5,7%, solo parzialmente recuperato nel finale (-4,6%). Andamento simile anche a Francoforte, con un calo in chiusura di oltre il 3,2%, e a Madrid (-3,2%). Particolarmente movimentata infine la seduta di Milano dove per un problema tecnico gli scambi sono stati sospesi fino alle 16.55, momento in cui, riavviate le attivita', l'Ftse Mib ha segnato una perdita del 5%. Sulla scia delle Borse europee, le vendite sono andate via via diminuendo, tanto da contenere a -3,27% la perdita in chiusura.
 

tommy271

Forumer storico
Ma stiamo parlando della stessa citigroup che un anno fa era praticamente fallita e si è salvata solo con i soldi pubblici?
Si preoccupi di ristrutturare il debito della sua società che ne ha da fare di lavoro...

Quelli pensano di ristrutturare i propri debiti con i soldi degli altri.
 

METHOS

Forumer storico
Quelli pensano di ristrutturare i propri debiti con i soldi degli altri.

La cosa divertente che tutto il sistema finanziario americano è praticamente collassato ed è stato salvato solo dai soldi pubblici e questi sono ancora qui a pontificare. E poi l'agenzia di rating buttano giù gli stati europei mentre hanno pressochè lasciato quasi invariati i rating su queste banche lercie.
 

tommy271

Forumer storico
La cosa divertente che tutto il sistema finanziario americano è praticamente collassato ed è stato salvato solo dai soldi pubblici e questi sono ancora qui a pontificare. E poi l'agenzia di rating buttano giù gli stati europei mentre hanno pressochè lasciato quasi invariati i rating su queste banche lercie.

Nonostante le dotte analisi che quotidianamente propinano, bisognerebbe riuscire a contrastare alcuni malsani atteggiamenti che hanno di intervento nello svolgersi dei processi decisionali.
Inutilmente potremmo rivangare Cirio, Parmalat in Italia. Enron e Lehmann negli States.
Un utile metodo sarebbe quello della responsabilità personale: tu mi garantisci che Lehman è A, investment grade, va bene. Se defaulta ti chiedo i danni ...
Vedrete che nel giro di un annetto: o falliscono loro oppure la smettono di prendere ordini ;).
 

Topgun1976

Guest
Nonostante le dotte analisi che quotidianamente propinano, bisognerebbe riuscire a contrastare alcuni malsani atteggiamenti che hanno di intervento nello svolgersi dei processi decisionali.
Inutilmente potremmo rivangare Cirio, Parmalat in Italia. Enron e Lehmann negli States.
Un utile metodo sarebbe quello della responsabilità personale: tu mi garantisci che Lehman è A, investment grade, va bene. Se defaulta ti chiedo i danni ...
Vedrete che nel giro di un annetto: o falliscono loro oppure la smettono di prendere ordini
;).

:up:;):)
 

ferdo

Utente Senior
...
Un utile metodo sarebbe quello della responsabilità personale: tu mi garantisci che Lehman è A, investment grade, va bene. Se defaulta ti chiedo i danni ...
Vedrete che nel giro di un annetto: o falliscono loro oppure la smettono di prendere ordini ;).

sai cosa succede?
spariscono tutti i rating A e diventano BBB, BB, CCC, CC :lol:
 

tommy271

Forumer storico
Grecia, governi di tutto il mondo tentano di riportare la calma

venerdì 7 maggio 2010 20:51




ATENE/LONDRA (Reuters) - I governi di tutto il mondo hanno cercato oggi di calmare i mercati finanziari agitati dai timori che la crisi del debito della Grecia possa scatenare il caos in altri Paesi europei.
I ministri delle Finanze del G7 hanno discusso dei problemi del debito in una conference call dopo che i funzionari della Federal Reserve hanno espresso preoccupazione e il presidente americano Barack Obama ha detto al cancelliere tedesco Angela Merkel di appoggiare l'impegno per salvare la Grecia.
I mercati azionari di tutto il mondo sono rimasti ai minimi da tre mesi, nonostante i dati confortanti sull'occupazione negli Usa, per il timore che i finanziamenti dell'Ue e dell'Fmi non siano sufficienti ed evitare il default del Paese ellenico.
"Siamo d'accordo sull'importanza di una forte risposta politica da parte dei Paesi colpiti e una forte risposta finanziaria da parte della comunità internazionale", ha detto Obama.
Obama e Merkel hanno discusso prima che i leader dei Paesi della zona euro si riunissero a Bruxelles per approvare il piano triennale complessivo da 110 miliardi elaborato da Ue e Fondo Monetario Internazionale per aiutare la Grecia.
Merkel ha detto che si discuterà anche di misure che rendano più severa la regolamentazione dei mercati finanziari, per evitare in futuro altre crisi del genere, e che tutti i 16 Paesi della zona euro devono rispettare le regole sugli obiettivi fiscali come debito e deficit.
Il Parlamento tedesco ha approvato oggi la legge che dà il via libera alla partecipazione della Germania al piano di aiuti finanziari alla Grecia.
Anche il Consiglio dei ministri italiano ha approvato il decreto legge per la partecipazione italiana al piano di salvataggio.
 

tommy271

Forumer storico
LA CRISI E' APPENA COMINCIATA

Jacques Attali – Scrittore ed economista francese
“Non smetto di sperare che i 27 comprendano che l’unica soluzione è oggi ‘più Europa’ e non ‘meno Europa’”
Jacques Attali non ha dubbi: il ricorso all’Fmi per salvare la Grecia dal crack è stato catastrofico. Una scelta, sostiene l’economista e intellettuale, che fra disonore e guerra ha preferito il disonore, ma porterà anche la guerra. Perché la crisi, dice, è appena iniziata. Uno scenario che la politica potrebbe però trasformare in occasione di rinnovamento. Purché non si ostini a intervenire in ritardo, come in occasione del vertice del 7 maggio, chiamato a stabilire i tempi del via libera europeo al piano salva-Grecia.
Jacques Attali: “Questo vertice è arrivato troppo tardi. Due o tre settimane fa sarebbe bastato mettere 40 miliardi di euro sul tavolo. Si è invece esitato, si è detto che non saremmo arrivati a tanto. E alla fine abbiamo adottato la soluzione peggiore: quella di dire di no e poi fare il contrario.
In secondo luogo, il meccanismo adottato non è credibile. Le cifre sono elevate, ma il piano di rigore non è affatto sostenibile. Quanto si richiede ai greci non sono peraltro neanche economie sulla difesa, che è la principale voce di spesa.
E’ inevitabile che i mercati si interroghino su cosa accadrà in altri paesi. Se la reazione sarà adeguata anche in Portogallo, Spagna, Italia, Regno Unito. Perché anche la Gran Bretagna è al momento messa abbastanza male.
Sono quindi da mettere in conto altri attacchi speculativi. O quantomeno situazioni che mettano alla prova la serietà delle reazioni politiche. Perché oggi i governi dei 27 non si limitano a prendere decisioni in nome dell’Europa. Mettono in atto un vero e proprio sperpero”.
Laura Davidescu, euronews: “Di fronte alla vastità della crisi, sostiene quindi che l’unica soluzione sia potenziare meccanismi di reazione ‘veramente’ europei?”
Jacques Attali: “Certamente. Non si tratta però della soluzione in quanto tale. L’unica risposta possibile per ridurre il debito è la crescita. In attesa che si torni a crescere, bisogna però evitare la catastrofe e attivare prestiti affidabili. E l’unico soggetto che può farlo è l’Unione Europea”.
euronews: “Siamo però lontani da decisioni di questa portata…”
Jacques Attali: “È da due anni che non concludiamo niente.
Abbiamo organizzato G-20 che non sono serviti a nulla, annunciato cose che non sono state realizzate… La paura di prendere decisioni ci paralizza. E intanto i problemi esplodono.
In origine si trattava di una “piccola crisi” legata ai subprime americani, che sarebbe dovuta costare 10 miliardi di dollari. Non si è intervenuti e ha investito le banche a livello mondiale. A parte riversarla sui contribuenti, non si è però ancora fatto nulla. E così è ricaduta sul debito pubblico nell’ordine dei 7.000-8.000 miliardi di dollari. Le banche continuano a speculare. Niente è cambiato. Il sistema è ancora completamente nelle mani della finanza internazionale”.
euronews: “Se il punto è questo, vuol dire che dopo una crisi della finanza privata, stiamo scoprendo una crisi della finanza pubblica…”
Jacques Attali: “Non scopriamo niente… è da tre anni che dico che non facciamo che riversare il debito privato su quello pubblico. È dalla crisi della Lehman Brothers che abbiamo scelto di riversare il debito privato sul debito pubblico. E questo, perché abbiamo accettato di finanziare tutte le perdite delle banche. E abbiamo accettato che a pagare fosse quindi il contribuente di domani. Per di più per debiti contratti da altri. Questi sono stati gli errori”.
euronews: “Una fra le tante ragioni delle esitazioni degli ultimi mesi è riconducibile all’intervento del Fondo Monetario Internazionale. La Germania si è opposta all’ipotesi che a pagare, finanziando il piano di salvataggio per la Grecia, fosse soltanto l’Europa. In un recente articolo, lei definisce ‘disonorevole’ la decisione a cui si è alla fine arrivati, di fare appello all’Fmi. Perché?”
Jacques Attali: “Ho ripreso quanto detto da Churchill: ‘Fra disonore e guerra, avete scelto il disonore e avrete la guerra’. Una formula che purtroppo si è dimostrata vera. Abbiamo optato per il disonore, perché il Fondo Monetario Internazionale è una struttura certamente rispettabile, ma non è europea. Abbiamo quindi lasciato che fossero altri, principalmente gli americani, a stabilire le politiche per risolvere una questione europea.
E così abbiamo calpestato l’identità europea. Lasciando inoltre che il fardello ricada proprio sui paesi europei, perché saranno loro a pagare per la crisi”.
euronews: “Se a questa situazione siamo quindi arrivati perché la stessa architettura europea presenta delle falle – perché l’Euro, per esempio, non è mai stato appoggiato da un’adeguata politica europea sul piano economico o fiscale – come possiamo intervenire oggi?”
Jacques Attali: “Sostengo da 10 anni che l’Euro sparirà, se non istituiremo un vero bilancio europeo. Purtroppo, l’approccio è però sempre lo stesso. Abbiamo istituito il mercato unico, perché quello comune non bastava più. Poi la moneta unica, perché il mercato unico non bastava più. E ogni volta per reagire a una crisi. Oggi è evidente che l’euro non può esistere senza una comune politica fiscale e di bilancio. È semplicemente impossibile.
Che cosa avremo il coraggio di fare? Vedremo. Al momento abbiamo però uomini politici del ventesimo secolo! Che sono cioè ‘in ritardo’ di un secolo”.
euronews: “Fra gli attuali dirigenti europei c‘è qualcuno che le sembra aver compreso la situazione?”
Jacques Attali: “Sfortunatamente, l’unico che mi sembra aver capito è Jean Claude Trichet. Ma non è un uomo politico! In Europa è il solo, insieme forse al presidente dell’Eurogruppo Jean Claude Juncker, che credo abbia compreso la posta in gioco e l’esigenza di un’integrazione molto più forte. Il fatto è che nessuno dei due è nella posizione di imporla”.
euronews: “Cosa ci attende quindi, signor Attali?”
Jacques Attali: “Credo il peggio. E cioè uno sfaldamento dell’Europa in due, tre anni, forse anche meno. L’interrogativo è ora se i politici che non hanno avuto coraggio in tempi di bonaccia, lo troveranno invece nella tempesta”.
euronews: “Nella tempesta?… È quindi solo all’inizio, questa tempesta?”
Jacques Attali: “Certo. La crisi è appena cominciata. Chi da mesi sostiene che la crisi è finita e ne siamo usciti, non sa quello che dice. La crisi è appena cominciata, il debito pubblico aumenta, la recessione resta. Certo non c‘è crisi in Cina, in India. Ma c‘è nell’Unione Europea, negli Stati Uniti, nell’area Ocse. Tutti questi paesi considerati ricchi sono oggi affaticati. Hanno deciso di vivere a credito, ma prima o poi dovranno pagare”.
euronews: “Quale allora il prezzo per l’Europa? Se mai ne uscirà, ne risulterà più che indebolita…”
Jacques Attali: “No, e proprio perché la crisi non è ancora finita. Al contrario potrebbe invece rivelarsi un’opportunità. Come la grande svalutazione del ’92-‘93 o la crisi vissuta dall’Europa fra l’83 e l’84, può essere una grande occasione per rinforzarsi, fare meglio, di più. Comprendere che l’unica soluzione possibile, oggi, è ‘più Europa’ e non ‘meno Europa’”.
euronews: “All’ultimo minuto…”
Jacques Attali: “Speriamo non alla ‘venticinquesima ora’, come diceva un celebre scrittore romeno”.
euronews: “E per Portogallo e Spagna intravede rischi già nei prossimi mesi?”
Jacques Attali: “Sicuramente. I mercati dimostreranno se i politici che allora non sono intervenuti sulla Grecia, lo faranno ora sul Portogallo. Vedremo quindi se il CDS, il Credit Default Swap, del Portogallo aumenterà. E poi quello della Spagna, della Gran Bretagna. Vedremo cosa faranno i governi”.
euronews: “Lo scenario peggiore…”
Jacques Attali: “Lo scenario peggiore. È da lì che bisogna passare, per arrivare al risveglio della classe politica”.


(Euronews.net)
 
Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.

Users who are viewing this thread

Alto