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Milano, 11 mag. (Apcom) - E' durato solo 24 ore l'effetto tranquillizzante indotto dal maxi scudo da 750 miliardi di euro deciso domenica sera dall'Ecofin. Dopo una giornata, quella di ieri, con le Borse a mille e gli spread sul bund tedesco ridotti entro i livelli di guardia, oggi si è tornati alle fibrillazioni di sempre, con i listini azionari in rosso e nuove tensioni sul mercato obbligazionario.
Le obbligazioni a 10 anni di Lisbona stamattina garantivano un rendimento del 4,635% contro il 4,697% di ieri, mentre quelle a 10 anni emesse da Madrid rendevano quasta mattina il 3,924% contro il 3,915% di ieri. Abbastanza stabili anche gli spread fra i titoli italiani e tedeschi, con il differenziale di rendimento fra i Btp e i Bund salito poco sopra i 100 punti rispetto ai circa 100 di ieri.
"Gli spread sul bund dei titoli portoghesi oggi sono scesi di 12 punti e di 41 punti quelli dei titoli greci - spiega Laura di Luca, gestore obbligazionario di Anima - mentre gli spread dei titoli italiani e spagnoli oggi sono cresciuti di cinque punti. Il motivo sta nel fatto che le banche centrali oggi hanno acquistato titoli di Stato di Portogallo, Grecia e Irlanda, mentre non risulta nessun acquisto su bond italiani e spagnoli. Il mercato adesso si attende un abbassamento dei tassi di Portogallo, Spagna e irlanda, in modo che questi Paesi possano fare 'funding' in maniera normalizzata. Ma prima di arrivare a questo ci si attendono pacchetti di austerità importanti per alcuni Paesi europei, mi riferisco a Spagna e Portogallo, che dovrebbero arrivare a breve. Quello che è importante, però, è che siano misure sostenibili politicamente, cosa che non è stata per il pacchetto studiato per la Grecia. L'altro elemento di incertezza che ha infastidito i mercati - conclude Di Luca - è stato l'atteggiamento della Bce, che prima aveva escluso un suo intervento diretto sui mercati e poi, domenica sera, è stata costretta a dare la sua disponibilità ad acquistare titoli di Stato in caso di necessità".