Crisi, euro resta sotto gli 1,25 dollari
Sulla divisa pesano i dubbi espressi dall'amministratore delegato di Deutsche Bank, Josef Ackermann, sulla capacità della Grecia di uscire dalla crisi
FRANCOFORTE - L'euro resta sotto gli 1,25 dollari a metà della seduta europea, a breve distanza dal minimo di 18 mesi segnato stamani a 1,2433.
Sulla divisa unica pesano i dubbi espressi dall' amministratore delegato di Deutsche Bank, Josef Ackermann, sulla capacità della Grecia di uscire dalla crisi, che hanno spinto l'oro ad un nuovo record facendo balzare i rendimenti e i credit-default swap su Grecia, Spagna e Portogallo.
Gli operatori, però, stanno anche soppesando i dati sull'indice dei prezzi al consumo spagnolo: con un calo dello 0,1% su base annua per i prezzi al netto di alimentari ed energia, qualcuno ipotizza che cominci ad affacciarsi la prospettiva di una deflazione in una importante economia dell'euro. Si tratta del primo calo dal 1986, anche se l'inflazione generale di aprile è all'1,6% su anno.
La divisa unica cede terreno anche contro lo yen, a 115,35 da 116,27 di ieri. I timori per la tenuta dell'Unione monetaria, che si sperava fossero stati sopiti definitivamente dai 750 miliardi di euro promessi dalle autorità a sostegno dei paesi europei in difficoltà con il proprio debito, sono stati riaccesi da un articolo del quotidiano El Pais: secondo il giornale, che cita le parole del premier José Luis Zapatero, lo scorso weekend a Bruxelles il presidente francese Nicolas Sarkozy avrebbe minacciato l'uscita dall'euro se la cancelliera tedesca Angela Merkel non avesse dato il via libera al piano d'emergenza Ue-Fmi.
(Ticinonline.ch)